Covid-19, aumentano i contagi in Europa: record da aprile in Germania, preoccupano Francia e Spagna
In Germania registrato l'aumento più alto degli ultimi 3 mesi. Preoccupano i nuovi casi giornalieri di Francia (3.776) e Spagna (3.715), per entrambe è record dalla fine dei rispettivi lockdown
Il coronavirus riprende forza e si abbatte con una crescente seconda ondata sull'Europa in vacanza: sono oltre 2 milioni i casi accertati nel continente europeo da inizio pandemia (2.058.072), secondo l'ultimo conteggio della John Hopkins University. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 263 decessi, che portano il totale a 182.407.
A preoccupare di più sono i dati giornalieri di Francia (con 3.776 nuovi casi) e Spagna (3.715), entrambe registrano nuovi record di contagi dalla fine dei loro rispettivi lockdown. Anche in Germania, dove si contano finora meno di 10 mila morti (9.249) e i numeri dell'epidemia sono ben lontani da quelli spagnoli e francesi, nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.707 nuovi casi, l'aumento più alto da tre mesi a questa parte, sottolinea il Robert Koch Institut. Le statistiche dell'istituto di sorveglianza epidemiologica portano il numero totale di casi dall'inizio della pandemia a 228.621, confermando ulteriormente l'aumento del contagio osservato nel paese nelle ultime settimane.
In un quadro in cui viaggi e spostamenti rischiano di mettere a repentaglio gli sforzi fatti dagli europei in lockdown, risalgono i muri sanitari alle frontiere con controlli e quarantene. L'ultima a decidere per la linea dura è la Finlandia, che intende "preservare la situazione relativamente buona" sul fronte dei contagi (7.805 casi e 334 morti, secondo la Johns Hopkins University): il governo ha quindi deciso di imporre dal 24 agosto una quarantena ai viaggiatori provenienti dalla maggior parte degli altri paesi Ue. Restano escluse le persone in arrivo da Italia, Ungheria, Slovacchia, Estonia e Lituania, dove il tasso di contagio negli ultimi 14 giorni viene considerato basso. "È la politica più severa dell'Ue per i controlli ai confini", si spiega a Helsinki.
Anche la Norvegia (10.162 casi totali e 262 decessi) ha deciso di aggiungere Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Austria e alcune regioni della Svezia e della Danimarca alla lista dei paesi in cui i viaggi "non essenziali" sono sconsigliati: la lista comprendeva già Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera e Polonia con obbligo di quarantena di 10 giorni per i viaggiatori in arrivo.
In Francia si cerca di contenere la diffusione del virus imponendo mascherine anche all'aperto: Tolosa è la prima grande città a renderla obbligatoria su tutto il territorio comunale, a partire da venerdì mattina. In Grecia, dove i nuovi casi si aggirano intorno ai 200 al giorno, è ormai obbligatoria a Mykonos e nella penisola calcidica, mentre il Regno Unito ne registra altri 831 (e 17 morti), in lieve calo rispetto ai 1.113 di mercoledì.
A preoccupare di più sono i dati giornalieri di Francia (con 3.776 nuovi casi) e Spagna (3.715), entrambe registrano nuovi record di contagi dalla fine dei loro rispettivi lockdown. Anche in Germania, dove si contano finora meno di 10 mila morti (9.249) e i numeri dell'epidemia sono ben lontani da quelli spagnoli e francesi, nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.707 nuovi casi, l'aumento più alto da tre mesi a questa parte, sottolinea il Robert Koch Institut. Le statistiche dell'istituto di sorveglianza epidemiologica portano il numero totale di casi dall'inizio della pandemia a 228.621, confermando ulteriormente l'aumento del contagio osservato nel paese nelle ultime settimane.
In un quadro in cui viaggi e spostamenti rischiano di mettere a repentaglio gli sforzi fatti dagli europei in lockdown, risalgono i muri sanitari alle frontiere con controlli e quarantene. L'ultima a decidere per la linea dura è la Finlandia, che intende "preservare la situazione relativamente buona" sul fronte dei contagi (7.805 casi e 334 morti, secondo la Johns Hopkins University): il governo ha quindi deciso di imporre dal 24 agosto una quarantena ai viaggiatori provenienti dalla maggior parte degli altri paesi Ue. Restano escluse le persone in arrivo da Italia, Ungheria, Slovacchia, Estonia e Lituania, dove il tasso di contagio negli ultimi 14 giorni viene considerato basso. "È la politica più severa dell'Ue per i controlli ai confini", si spiega a Helsinki.
Anche la Norvegia (10.162 casi totali e 262 decessi) ha deciso di aggiungere Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Austria e alcune regioni della Svezia e della Danimarca alla lista dei paesi in cui i viaggi "non essenziali" sono sconsigliati: la lista comprendeva già Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera e Polonia con obbligo di quarantena di 10 giorni per i viaggiatori in arrivo.
In Francia si cerca di contenere la diffusione del virus imponendo mascherine anche all'aperto: Tolosa è la prima grande città a renderla obbligatoria su tutto il territorio comunale, a partire da venerdì mattina. In Grecia, dove i nuovi casi si aggirano intorno ai 200 al giorno, è ormai obbligatoria a Mykonos e nella penisola calcidica, mentre il Regno Unito ne registra altri 831 (e 17 morti), in lieve calo rispetto ai 1.113 di mercoledì.