Coronavirus. Palestre, taxi e ristoranti. La protesta a Roma, Napoli e Cremona
I lavoratori scendono in piazza per protestare contro il Dpcm con le misure anti-Covid
"Noi viviamo di sport", "Sono superfluo, per questo scendo in piazza", sono alcuni dei tanti cartelli mostrati in piazza del Pantheon a Roma dai lavoratori e dai titolari di impianti sportivi e palestre. Le loro attività, come i teatri e i cinema, dovranno rimanere chiuse per effetto dell'ultimo Dpcm del presidente Giuseppe Conte.
I tassisti di Napoli
Un centinaio di auto bianche hanno occupato piazza del Plebiscito, piazza simbolo della città, per protestare contro le misure nazionali e regionali introdotte per contenere al diffusione del Covid-19. Già ieri sera i tassisti avevano deciso di sfilare lungo le strade della città a bordo delle proprie auto. Denunciano una "insufficienza di interventi governativi" a fronte di un blocco del turismo e di una frenata del consumo interno che non si arresta ma accelera.
"La categoria dei tassisti - queste le denunce dei sindacati di settore - è in forte sofferenza. Con le nuove disposizioni contenute nell'ultimo Dpcm i danni economici del settore rischiano di diventare irreversibile. C'è il rischio del tracollo di un comparto essenziale per la mobilità cittadina". A loro dire, i nuovi provvedimenti "escludono il settore da aiuti economici, ma riducono anche l'utenza, la domanda di trasporto e la possibilità di incassare qualche euro. I pochi ricavi non basteranno alle nostre famiglie". Chiedono "risorse che evitino il fallimento totale del settore. Non basta più un contributo una tantum. Da otto mesi non lavoriamo più, nonostante il 50% della forza lavoro in strada". Da oggi partono le iniziative promosse da Unimpresa, Sitan/Atn, Unitaxi, Federtaxi e Orsa verso lo sciopero nazionale della categoria già proclamato per il 6 novembre.
I ristoratori di Cremona
Dopo la manifestazione di ieri, con i ristoratori schierati davanti alla prefettura, rumorosi ma pacifici nel loro battere i mestoli sulle pentole, questa mattina sono stati gli esercenti iscritti alla Confcommercio a mostrare il loro dissenso nei confronti della nuova stretta disposta dal Dpcm con un flashmob silenzioso. In Galleria XXV Aprile, nel cuore di Cremona, sono state stese le fotografie di commercianti e titolari di attività colpite prima dal lockdown e ora dall'ennesimo giro di vite. A terra, sul marmo di uno dei luoghi simbolo dello shopping, decine e decine di volti. Ognuno con la propria storia: chi ha già chiuso, chi teme di doverlo fare, chi ha visto i propri incassi dimezzati, chi è stato personalmente contagiato. "I volti della sofferenza ma anche di chi non vuole arrendersi", il messaggio lanciato.
I tassisti di Napoli
Un centinaio di auto bianche hanno occupato piazza del Plebiscito, piazza simbolo della città, per protestare contro le misure nazionali e regionali introdotte per contenere al diffusione del Covid-19. Già ieri sera i tassisti avevano deciso di sfilare lungo le strade della città a bordo delle proprie auto. Denunciano una "insufficienza di interventi governativi" a fronte di un blocco del turismo e di una frenata del consumo interno che non si arresta ma accelera.
"La categoria dei tassisti - queste le denunce dei sindacati di settore - è in forte sofferenza. Con le nuove disposizioni contenute nell'ultimo Dpcm i danni economici del settore rischiano di diventare irreversibile. C'è il rischio del tracollo di un comparto essenziale per la mobilità cittadina". A loro dire, i nuovi provvedimenti "escludono il settore da aiuti economici, ma riducono anche l'utenza, la domanda di trasporto e la possibilità di incassare qualche euro. I pochi ricavi non basteranno alle nostre famiglie". Chiedono "risorse che evitino il fallimento totale del settore. Non basta più un contributo una tantum. Da otto mesi non lavoriamo più, nonostante il 50% della forza lavoro in strada". Da oggi partono le iniziative promosse da Unimpresa, Sitan/Atn, Unitaxi, Federtaxi e Orsa verso lo sciopero nazionale della categoria già proclamato per il 6 novembre.
I ristoratori di Cremona
Dopo la manifestazione di ieri, con i ristoratori schierati davanti alla prefettura, rumorosi ma pacifici nel loro battere i mestoli sulle pentole, questa mattina sono stati gli esercenti iscritti alla Confcommercio a mostrare il loro dissenso nei confronti della nuova stretta disposta dal Dpcm con un flashmob silenzioso. In Galleria XXV Aprile, nel cuore di Cremona, sono state stese le fotografie di commercianti e titolari di attività colpite prima dal lockdown e ora dall'ennesimo giro di vite. A terra, sul marmo di uno dei luoghi simbolo dello shopping, decine e decine di volti. Ognuno con la propria storia: chi ha già chiuso, chi teme di doverlo fare, chi ha visto i propri incassi dimezzati, chi è stato personalmente contagiato. "I volti della sofferenza ma anche di chi non vuole arrendersi", il messaggio lanciato.