Corea del Sud: il Parlamento rinvia voto sull'impeachment alla presidente
La presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, ha nominato un procuratore speciale (Park Young-soo) affinché guidi un'indagine indipendente sullo scandalo corruzione che ha travolto il suo governo. Lo fa sapere il suo ufficio.
È stato rimandato il voto del parlamento sudcoreano per la messa in stato d'accusa del presidente Park Geun-Hye, in seguito all'annuncio da parte della donna di voler lascaire in anticipo l'incarico. Nel frattempo la presidente ha nominato un procuratore speciale Park Young-soo affinché guidi un'indagine indipendente sullo scandalo corruzione che ha travolto il suo governo. Al popolo, però, non basta. Non bastano nemmeno le promesse fatte da Geun-Hye di una sua collaborazione con le autorità per chiarire i rapporti con la discussa consigliera Choi Soon-Sil, considerata "la sciamana" o la "nuova Rasputin", figura molto vicina al presidente, che avrebbe usufruito delle decine di migliaia di dollari destinati a fondazioni a lei stessa riconducibili. Dollari che sarebbero stati donati, dietro pressioni politiche, da una serie di imprese private.
In piazza a Seul in tanti gridano all'impeachment. Nel terzo discorso alla nazione in poche settimane, Park ha prospettato per la prima volta l'ipotesi del passo indietro dopo le proteste di massa degli ultimi cinque weekend di fila. Choi è stata arrestata e dovrà rispondere di abuso di potere e corruzione. "Lascerò la presidenza seguendo la tempistica e le procedure definite dal parlamento. Permetterò all'assemblea - ha spiegato - di decidere le mie dimissioni, inclusa la chiusura anticipata del mio mandato", la cui scadenza naturale è a febbraio 2018. Park, che più volte ha dichiarato di non essere coinvolta nella vicenda, è indagata (addirittura in veste di"complice") per aver fatto pressioni sulle conglomerate sudcoreane al fine di erogare "donazioni" per circa 66 milioni di dollari a due fondazioni riferibili a Choi. Sulla presidente, prima donna a ricoprire la più alta carica di Seul, in un paese che vanta la più alta disparità retributiva di genere, è acusata di aver condiviso informazioni sensibili di Stato con Choi malgrado non avesse incarichi ufficiali, fino a subirne l'influenza su questioni nordcoreane e di scelta del personale.
"Non ho mai ricercato il mio interesse in alcun momento", ha ribattuto la presidente, figlia di Park Chung-hee, il generale che ha guidato il paese con il pugno di ferro per quasi 20 anni. Stando agli ultimi sondaggi, il gradimento di Park si attesta al 4%. Con le dimissioni annunciate, i 40 deputati del Saenuri, partito al governo, potrebbero non appoggiare i 172 parlamentari dell'opposizione, facendo decadere la quota di 200 persone che servirebbe per la messa in stato d'accusa. Se Park dovesse lasciare, nuove elezioni dovrebbe tenersi in 60 giorni.
In piazza a Seul in tanti gridano all'impeachment. Nel terzo discorso alla nazione in poche settimane, Park ha prospettato per la prima volta l'ipotesi del passo indietro dopo le proteste di massa degli ultimi cinque weekend di fila. Choi è stata arrestata e dovrà rispondere di abuso di potere e corruzione. "Lascerò la presidenza seguendo la tempistica e le procedure definite dal parlamento. Permetterò all'assemblea - ha spiegato - di decidere le mie dimissioni, inclusa la chiusura anticipata del mio mandato", la cui scadenza naturale è a febbraio 2018. Park, che più volte ha dichiarato di non essere coinvolta nella vicenda, è indagata (addirittura in veste di"complice") per aver fatto pressioni sulle conglomerate sudcoreane al fine di erogare "donazioni" per circa 66 milioni di dollari a due fondazioni riferibili a Choi. Sulla presidente, prima donna a ricoprire la più alta carica di Seul, in un paese che vanta la più alta disparità retributiva di genere, è acusata di aver condiviso informazioni sensibili di Stato con Choi malgrado non avesse incarichi ufficiali, fino a subirne l'influenza su questioni nordcoreane e di scelta del personale.
"Non ho mai ricercato il mio interesse in alcun momento", ha ribattuto la presidente, figlia di Park Chung-hee, il generale che ha guidato il paese con il pugno di ferro per quasi 20 anni. Stando agli ultimi sondaggi, il gradimento di Park si attesta al 4%. Con le dimissioni annunciate, i 40 deputati del Saenuri, partito al governo, potrebbero non appoggiare i 172 parlamentari dell'opposizione, facendo decadere la quota di 200 persone che servirebbe per la messa in stato d'accusa. Se Park dovesse lasciare, nuove elezioni dovrebbe tenersi in 60 giorni.