Cous-cous e niente maiale a scuola. Dal nido alle materne, è guerra al menù
Dall'8 ottobre nelle scuole di Peschiera Borromeo, dal nido alla materna, c'è un nuovo menu che ha scatenato le polemiche per la presenza del cous-cous e l'assenza del maiale, prosciutto compreso.
Sull'argomento si sono fatti sentire esponenti della Lega e di Fratelli d'Italia, come gli assessori regionali all'Agricoltura Fabio Rolfi e alla Sicurezza Riccardo De Corato. La presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha parlato di follia perché "viene eliminato il maiale per fare posto al cous-cous, alimento tipico nordafricano. Ora sono i figli degli italiani a doversi adeguare alle esigenze alimentari di chi dovrebbe integrarsi?", si è chiesta.
In una scuola di Peschiera Borromeo viene eliminato il maiale per fare posto al cous-cous, alimento tipico nordafricano.
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 14 ottobre 2018
Ora sono i figli degli italiani a doversi adeguare alle esigenze alimentari di chi dovrebbe integrarsi?
Questa è follia.
La risposta del sindaco di Peschiera Caterina Molinari, eletta con una lista civica, è arrivata via Facebook. In un lungo post ha bollato la polemica politica come "assurda, perché ha scomodato ex onorevoli, assessori e consiglieri regionali che hanno fatto esercizio di dichiarazioni prive di alcun fondamento. Incredibile, perché si è usata la buona fede e le preoccupazioni dei genitori per creare un caso sociale senza precedenti". "Il menu proposto - prosegue la sindaca - è equilibrato e adatto anche a dei bambini, e certamente sa che non strizza l'occhio all'Islam, come invece strumentalmente è stato dichiarato da qualche politico a corto di contenuti".
In sintesi: il cous-cous è previsto solo un giorno su 20 e il menu ha avuto il via libera dell'Ats (l'ex Asl). "Nelle nostre scuole - ha assicurato - non si mangia né italiano, né etnico, né vegano. Nelle nostre scuole si mangia sano ed equilibrato, si insegna ai bambini anche attraverso l'alimentazione ad essere uomini e donne preparati ad affrontare il mondo. Soprattutto, nella nostra città non si fa politica sulla pelle dei nostri bambini e sulle preoccupazioni dei loro genitori. Preoccupazioni lecite e legittime, che troveranno ascolto nelle sedi opportune". E sempre "nelle sedi opportune - ha aggiunto - ci occuperemo di segnalare chi, senza alcun riguardo per il diritto dei bambini a non essere coinvolti in ridicole bagarre politiche, pensa di poter diffamare il nome della nostra città senza conseguenze".