Creata l'unità di memoria più piccola al mondo: 1 miliardesimo di metro, 100 volte i dati di oggi
"La miniaturizzazione sta scendendo a un livello tale in cui un singolo atomo controlla la funzione della memoria." Capacità di archiviazione 100 volte superiore rispetto ai più piccoli dispositivi di memoria disponibili e potrebbe aprire la strada a chip più veloci, più piccoli e che consumano meno energia.
Pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology, il risultato si deve ai ricercatori dell'università del Texas ad Austin, coordinati da Deji Akinwande. La ricerca si basa su un precedente risultato dello stesso
gruppo, che due anni fa aveva sviluppato quello che allora era il più sottile dispositivo di memoria realizzato.
Nella nuova ricerca è stata ridotta ulteriormente la dimensione del dispositivo, portandolo ad un solo miliardesimo di metro. "Il Sacro Graal scientifico per la miniaturizzazione sta scendendo a un livello tale in cui un singolo atomo controlla la funzione della memoria", sottolinea Akinwande.
Il dispositivo, sviluppato con un materiale chiamato disolfuro di molibdeno, rientra nella categoria dei 'Memristor', un'area di ricerca sulle unità di memoria incentrata sui componenti elettrici che archiviano dati grazie alla capacità di modificare la resistenza tra i due terminali del dispositivo senza la necessità di un terzo terminale, come accade nei dispositivi di archiviazione tradizionali.
Ciò significa che possono essere più piccoli rispetto agli altri dispositivi, vantando una maggiore capacità di archiviazione. Questa versione del 'Memsistor', per esempio, ha una capacità di archiviazione 100 volte superiore rispetto ai più piccoli dispositivi di memoria disponibili in commercio.
Con chip e componenti più piccoli si possono realizzare computer e telefoni più compatti. inoltre, ridurre i chip riduce anche la loro richiesta di energia e aumenta la capacità, il che significa dispositivi più veloci, efficaci e leggeri che richiedono meno energia per funzionare.