Crimini di guerra e stupri: ex comandante ribelli ugandesi condannato da Corte penale internazionale
L'ex comandante dei ribelli ugandesi Dominic Ongwen è stato condannato dalla Corte penale internazionale dell'Aia per crimini di guerra, crimini contro l'umanità, omicidio e crimini sessuali, tra cui stupri e matrimoni forzati.
Ongwen, un tempo comandante del brutale gruppo ribelle ugandese Esercito di resistenza del Signore, doveva rispondere di 70 capi d'accusa per crimini di guerra e contro l'umanità. Tra le azioni di cui il tribunale dell'Aia lo ha ritenuto responsabile c'è il rapimento di bambini costretti poi a combattere. Secondo i giudici vi è "prova ogni ragionevole dubbio" che Ongwen fosse nel pieno possesso delle sue capacità mentali al momento dei fatti e che non abbia commesso i crimini sotto costrizione o minaccia. Il giudice Bertram Schmitt ha detto che le prove nel caso di Ongwen hanno dimostrato che sotto il suo comando i crimini sessuali erano sistematici e istituzionalizzati e in quella che rappresenta una prima decisione assoluta in tema, lo ha condannato per il crimine di gravidanza forzata su donne tenute come schiave sessuali.
Il 45enne Ongwen, lui stesso bambino soldato ugandese diventato in seguito comandante dell'Esercito di resistenza del Signore, è stato considerato colpevole per decine di accuse relative al regime di terrore dei primi anni duemila. La corte ha affermato che Ongwen ha ordinato attacchi contro quattro campi profughi in qualità di comandante di un gruppo che aveva come obiettivo la fondazione di uno stato teocratico basato sui dieci comandamenti della Bibbia. I giudici hanno respinto le argomentazioni della difesa secondo le quali Ongwen era lui per primo una vittima, visto che era stato rapito dall'Lra a circa 9 anni, riportandone poi un danno psicologico. Schmitt, a capo dei magistrati che hanno esaminato il caso, ha detto che non sono state trovate "prove della dichiarazione fatta dalla difesa che [l'imputato] soffra di alcun disturbo mentale."
Schmitt ha descritto il regno del terrore scatenato dall'Lra, fondato e guidato da uno dei sospettati di crimini di guerra più ricercati al mondo, Joseph Kony. Le donne catturate venivano trasformate in schiave sessuali e date in moglie ai combattenti, i bambini trasformati in soldati, mentre molti omicidi sono avvenuti nei campi degli sfollati. Decine di residenti a Lukodi, uno dei villaggi in cui è avvenuto un terribile attacco nel maggio 2004, si sono riuniti intorno a una radio portatile per seguire i procedimenti all'Aia: alcuni sono scoppiati a piangere nel sentire il verdetto.
Dal canto suo, Ongwen non ha mostrato alcuna emozione durante la lettura della sentenza: di solito, agli imputati viene ordinato di alzarsi mentre il giudice legge il dispositivo. Nel caso suo caso, i capi di imputazione erano così tanti che gli è stato permesso di rimanere seduto.