Cristiano Ronaldo a Madrid per patteggiare la pena col fisco spagnolo. Ma i guai non finiscono qui
Cristiano Ronaldo è a Madrid oggi per l'udienza in tribunale dove sarà formalizzato il patteggiamento stipulato a giugno con il fisco spagnolo.
Il campione portoghese della Juventus dovrà pagare una multa da 18,8 milioni di euro per frode fiscale. L'accusa d'altra parte chiederà una condanna a 23 mesi di carcere ma, con l'accordo, Ronaldo, non passerebbe un giorno in prigione poiché in Spagna non viene applicata la detenzione per condanne fino a due anni per crimini non violenti commessi per la prima volta. Il giudice tuttavia potrebbe convertire in un'ulteriore multa l'eventuale pena detentiva. Il cinque volte vincitore del Pallone d'Oro non ha parlato con la folla di giornalisti che lo aspettavano dietro le transenne davanti al tribunale in cui è fissata l'udienza.
Udienza è durata solo pochi minuti dopo di che Ronaldo è stato visto uscire sorridente. L'accordo infatti era già stato formalizzato davanti al giudice. Vestito di nero e con occhiali scuri, il calciatore aveva salito i gradini del tribunale tenendosi per mano con la sua compagna Georgina Rodriguez. Secondo un portavoce della Corte, la sentenza potrebbe essere emessa già oggi o al più tardi nei prossimi giorni. Gli avvocati di Ronaldo avevano chiesto che gli fosse permesso di entrare nell'edificio in auto per evitare i riflettori dei media. Ma il presidente della Corte ha respinto la richiesta, affermando che, nonostante la sua "grande fama", non avrebbe "compromesso la sicurezza" nell'edificio. Negata anche la richiesta di Ronaldo di comparire davanti al giudice in videoconferenza.
I magistrati di Madrid avevano aperto un'indagine su Ronaldo nel giugno del 2017. "Non ho mai nascosto nulla, nè ho mai avuto l'intenzione di eludere le tasse", questa la linea difensiva che allora il campione tenne davanti agli inquirenti. I pubblici ministeri lo accusano di aver utilizzato società in giurisdizioni estere a bassa tassazione - in particolare le Isole Vergini britanniche e l'Irlanda - per evitare di dover pagare l'imposta dovuta in Spagna sui suoi diritti di immagine tra il 2011 e il 2014. I legali di Ronaldo hanno dichiarato che c'era una differenza nell'interpretazione di ciò che era e non era tassabile in Spagna.
L'accordo tra il fisco spagnolo e i suoi avvocati ha permesso a Ronaldo di evitare di dover sostenere un lungo processo che avrebbe potuto danneggiare la sua immagine e fargli rischiare una pena più pesante. Ronaldo non è l'unico calciatore a essere incorso nelle sanzioni delle autorità fiscali spagnole. Sempre oggi, il suo ex compagno di squadra del Real Madrid, Xabi Alonso, comparirà davanti allo stesso tribunale per rispondere dell'accusa di evasione fiscale. I pubblici ministeri chiedono che Alonso venga condannato a una pena detentiva di cinque anni e paghi una multa di quattro milioni di euro. Lionel Messi ha pagato una multa di due milioni di euro nel 2016 nella sua controversia con il fisco e ha subito una condanna a 21 mesi di detenzione. La pena detentiva è stata successivamente trasformata in un'ulteriore multa di 252.000 euro, equivalente a 400 euro per ogni giorno di carcere evitato.
Ma i guai legali di Cristiano Ronaldo con la giustizia non saranno finiti con l'udienza di oggi: negli Usa è aperta l'inchiesta per stupro dopo l'accusa di una modella che sostiene di essere stata violentata a Las Vegas nel 2009. La polizia della città americana ha recentemente chiesto alle autorità italiane un campione di DNA del calciatore. Ronaldo ha sempre strenuamente negato le accuse. A Capodanno in un'intervista con il quotidiano sportivo portoghese Record, ha detto di avere la "coscienza tranquilla" e di essere "fiducioso che tutto sara' presto chiarito".