Croazia, dopo il terremoto spuntano all'improvviso inquietanti voragini
Secondo i geologi il sisma ha accelerato in modo parossistico la comparsa di doline, un processo naturale tipico dei territori carsici
La regione centrale della Croazia, circa 40 chilometri a sud-ovest della capitale, Zagabria, è costellata di buchi perfettamente rotondi di tutte le dimensioni, apparsi dopo il terremoto di magnitudo 6,4 che a dicembre ha ucciso sette persone e causato molti danni.
Gli scienziati sono accorsi a Mecencani e in altri villaggi della zona per osservare e studiare il fenomeno. "Queste sono le cosiddette doline, e sono apparse a causa della composizione geologica specifica di questa zona, poiché il suolo poggia su rocce calcaree fortemente sature di acqua freatica", spiega il geologo Josip Terzic del Servizio geologico croato. Se la comparsa di doline non è un evento insolito dopo una forte attività sismica, gli abitanti sono stati sconcertati dal loro numero - circa 100 sono state individuate negli ultimi due mesi - e dalla velocità con cui sono comparse dopo il terremoto principale del 29 dicembre, che è stato seguito da una serie di scosse di assestamento.
Secondo i geologi il terremoto ha accelerato il processo di formazione delle doline che normalmente avrebbe richiesto anni, se non decenni. Terzic ha detto che gli scienziati stanno pianificando vari metodi di esplorazione per determinare la morfologia subacquea e altre caratteristiche. Alcune doline sono emerse molto vicino alle case o sui loro terreni agricoli, spingendo le autorità a consigliare prudenza. Nenad Tomasevic, un insegnante di Mecencani, che ha dovuto trasferirsi nella casa di un vicino dopo che una dolina si è aperta nel suo cortile, ha espresso a Associated Press la sua inquietudine: "Prima il terremoto che già è stato tutt'altro che divertente e poi hanno cominciato a spuntare questi buchi. Gli esperti dicono che queste doline si sarebbero comunque formate naturalmente nel corso del tempo, ma il terremoto ha agito come una sorta di catalizzatore che ha accelerato l'intero processo, purtroppo."
Circa tre mesi dopo il terremoto, l'area più duramente colpita sta ancora facendo i conti con la devastazione provocata dal sisma con molte case ancora in macerie e la principale città della regione, Petrinja, semi-abbandonata.