Da Nicholas Roeg a Pieraccioni, tutte le maschere cinematografiche di David Bowie
L'esordio cinematografico di David Bowie divenne immediatamente un film di culto. Ziggy Stardust era tornato su marte un paio d'anni prima quando Nicholas Roeg, già abituato a maneggiare rock star da "Performance" del 1970 con Mick Jagger, gli propose di interpretare l'alieno di "Un uomo che cadde sulla Terra". Poi "Gigolo" diretto da David Hemmings, attore di Antonioni e Argento e "Christiana F", altro film culto che "chiude" gli anni 70 e, per Bowie, la gloriosa parentesi berlinese.
Negli anni 80, al massimo della popolarità dopo il successo di Let's Dance, Bowie inanella una serie di interpretazioni e cameo memorabili. Vampirizzato da Caterine Deneuve in "Miriam si sveglia a mezzanotte" viene diretto dai più grandi: Nagisa Oshima lo vuole in "Furyo" ed è Ponzio Pilato nel controverso film di Scorsese su "L'ultima tentazione di Cristo" ma è indimenticabile anche in "Tutto in una notte" di John Landis.
Uno dei cameo più belli di Bowie sul grande schermo è però senz'altro questo. Agente dell'FBI diretto da David Lynch, in questo caso anche attore, nel film "Fuoco cammina con me":
In Italia lo ricordiamo cattivissimo accanto a Pieraccioni nel 1998 in "Il mio west" di Veronesi. Dopo il cameo in "Zoolander di Ben Stiller, l'ultima parteciapzione di rilievo è quella in "The Prestige" di Christopher Nolan nel 2006.