Dal Vietnam al Malawi, donne in prima linea per la difesa del Pianeta
Dalla Norvegia al Malawi, i volti delle donne che spendono le proprie energie in difesa del Pianeta
In Europa i riflettori dei media e dell'opinione pubblica sono accesi sulla 16enne svedese Greta Thunberg, diventata in pochi mesi la portabandiera della lotta ai cambiamenti climatici con i suoi "Friday for Future", ma nel mondo sono in tante a portare avanti la stessa battaglia, spesso nell'ombra. Ecco i volti femminili che spendono le proprie energie in difesa del Pianeta, attiviste di ong oppure esponenti della politica e delle istituzioni, dal Vietnam fino al Messico passando per il Sudafrica.
In Norvegia, GUNHILD A. STORDALEN
Ex modella, fisico, filantropo, Gunhlid A. Stordalen è la fondatrice della 'EAT initiative' che promuove i collegamenti tra salute umana, dieta e sostenibilità per trasformare le abitudini alimentari della gente.
In Francia, LAURENCE TUBIANA
Ex ambasciatrice della Francia ai negoziati internazionali sui cambiamenti climatici che portarono alla firma dell'Accordo di Parigi nel 2015, Laurence Tubiana è oggi alla direzione della Fondazione europea del clima (European Climate Foundation). Nel 2002 ha fondato l'Istituto per lo sviluppo sostenibile e le relazioni internazionali (Iddri). Fa parte dell'Alto consiglio sui cambiamenti climatici, un team di esperti che consiglia il presidente Emmanuel Macron su queste tematiche.
Nel Regno Unito, JANE GOODALL
Primatologa di fama mondiale, l'84enne Jane Goodal è una delle voci più autorevoli in materia di conoscenza del pianeta, di sensibilizzazione ed educazione alla diversità ambientale. Per decenni ha studiato gli scimpanze' e la conservazione delle foreste. La Goodall è in lizza per il Nobel della Pace 2019.
In Vietnam, NGUY THI KHANH
Cresciuta nei pressi di una miniera di carbone, Nguy Thi Khanh, classe 1976, sta dedicando la propria vita a creare reti di organizzazioni ambientaliste e sociali così come agenzie pubbliche che lavorano nel campo delle energie sostenibili da sviluppare in Vietnam. La fondatrice e direttrice del Centro di sviluppo e innovazione verde (Green Innovation and Development Centre) è riuscita a bloccare i piani del governo vietnamita per l'apertura di altre 16 centrali elettriche a carbone e sta collaborando con le autorità affinché il paese asiatico possa raggiungere il traguardo del 21% di energia rinnovabile entro il 2030. Per il suo impegno è stata premiata nel 2018 con il Goldman Prize, il "Nobel" dell'ecologia.
In India, NIRUPABAI
Fa parte della comunità Kawar Adivasi, vive a Korba, Chhattisgarh, una delle aree più inquinate del Paese. Ha perso la sua casa due volte ed è stata costretta a spostarsi a causa delle attività di grandi miniere di carbone nella sua regione, privata della sua terra e di tutti i suoi diritti. La sua battaglia legale è andata a buon fine: ha ottenuto il diritto a lavorare nell'azienda mineraria indiana, un incarico solitamente vietato alle donne. La sua vittoria ha dato speranza e ha ispirato altre migliaia di donne sfollate con famiglia a carico, nelle sue stesse condizioni. Nirupabai ha altre colleghe indiane, altrettanto attive, come Yugratna Srivastava, in prima linea nei negoziati internazionali sul clima da quando aveva 13 anni. Per diversi anni è stata alla guida del Gruppo Onu dei Giovani ai negoziati ambientali (YOUNGO) e ora coordina l'organizzazione 'Plant for Planet' che ha già piantato 14 miliardi di alberi. C'è anche Vandana Shiva, studiosa di ambiente, attivista e autrice che ha fondato 'Navdanya', il movimento indiano per la conservazione della biodiversità e i diritti dei contadini. "Non voglio vivere in un mondo in cui cinque compagnie giganti hanno il controllo della nostra salute e del nostro cibo" dice Vandana, fondatrice anche di un centro di ricerca (RFSTN) che sviluppa metodi agricoli sostenibili.
In Malaysia, YEO BEE YIN
La ministra dell'Ambiente, della Scienza, delle Tecnologie e del Cambiamento climatico della Malaysia, la 35enne Yeo Bee Yin, sta attuando con successo l'ambizioso piano per la transizione energetica del suo Paese dalle energie fossili a quelle rinnovabili, cambiandone in profondità la vita economica e sociale.
In Australia, SHARAN BURROW
Rieletta per un altro mandato di 4 anni, Sharan Burrow è alla guida di uno dei più importanti sindacati mondiali, l'International Trade Union Confederation (ITUC). Suo cavallo di battaglia: promuovere una transizione equa per i lavoratori e le loro comunità per quanto riguarda l'azione climatica. Il tema della 'Just Transition' ha ottenuto una crescente attenzione al vertice Onu sul clima di Katowice, in Polonia, e sarà centrale nel corso del 2019.
In Messico, PATRICIA ESPINOSA
Monitora sull'attuazione dell'Accordo di Parigi sul clima, Patricia Espinosa, messicana, è il segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici (UNFCCC). Dal 2016 la Espinosa ricopre un ruolo diplomatico chiave per far rispettare i processi di applicazione dell'accordo firmato nella capitale francese, anche in base al calendario prestabilito. Prima di lei, a ricoprire lo stesso ruolo cruciale è stata la collega della Costa Rica, Christiana Figueres (2010-2015), che ha lavorato alla firma dell'accordo di Parigi e continua ad esercitare pressioni diplomatiche per spingere tutti i paesi ad implementare politiche climatiche più ambiziose.
In Sudafrica TASNEEM ESSOP
E' da poco alla direzione del 'Climate Action Network International '(CAN). Già ministro provinciale dell'Ambiente in Sudafrica e consigliere clima al WWF, è nota per il suo impegno nella promozione dei legami tra giustizia sociale e cambiamenti climatici. Il suo slogan: "I cambiamenti climatici sono un problema di povertà".
In Malawi, STELLA GAMA
La diplomatica Stella Gama rappresenta il Malawi al Programma Onu per le Foreste (REDD+) e coordina il gruppo dei Paesi meno sviluppati ai negoziati sul clima delle Nazioni Unite. E' anche in prima linea nella parità di genere: grazie al suo contributo è stato creato un Piano di azione di genere nella cornice della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici.
In Ciad, HINDOU OUMAROU IBRAHIM
Membro di una comunità semi nomade del Ciad, Hindou Oumarou Ibrahim ha sperimentato sulla propria pelle gli effetti diretti dei cambiamenti climatici. Rappresenta e difende gli interessi dei popoli indigeni ai negoziati Onu sul clima oltre ad essere co-presidente del Forum internazionale dei Popoli indigeni sui cambiamenti climatici (IIPFCC).
Negli Stati Uniti JENNIFER MORGAN, MAY BOEVE E ALEXANDRA OCASIO-CORTEZ
Jennifer Morgan e' la direttrice di Greenpeace International dal 2016, nonche' membro del Consiglio tedesco per lo sviluppo sostenibile, con alle spalle una lunga esperienze in numerose associazioni ambientaliste. "Quando si tratta di cambiamento climatico, poveri e emarginati sono quelli che soffrono maggiormente. Ma possiamo cambiare le regole dell'economia globale con benefici per la gente e per il pianeta" dice Morgan.
May Boeve dirige uno dei più importanti movimenti globali per il clima, la "350.org", che ha già coordinato la Marcia per il clima di marzo, le proteste contro il gasdotto Keystone XL ed altre iniziative collettive di denuncia dei cambiamenti climatici.
Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane parlamentare eletta al Congresso, democratica progressista, difende a spada tratta le problematiche ambientali e sociali. Promotrice del 'Green New Deal', negli Stati Uniti è diventata una delle voci più influenti sul tema dei cambiamenti climatici e più critiche sulla linea politica dell'amministrazione Trump in materia di ambiente e clima.
In Norvegia, GUNHILD A. STORDALEN
Ex modella, fisico, filantropo, Gunhlid A. Stordalen è la fondatrice della 'EAT initiative' che promuove i collegamenti tra salute umana, dieta e sostenibilità per trasformare le abitudini alimentari della gente.
In Francia, LAURENCE TUBIANA
Ex ambasciatrice della Francia ai negoziati internazionali sui cambiamenti climatici che portarono alla firma dell'Accordo di Parigi nel 2015, Laurence Tubiana è oggi alla direzione della Fondazione europea del clima (European Climate Foundation). Nel 2002 ha fondato l'Istituto per lo sviluppo sostenibile e le relazioni internazionali (Iddri). Fa parte dell'Alto consiglio sui cambiamenti climatici, un team di esperti che consiglia il presidente Emmanuel Macron su queste tematiche.
Nel Regno Unito, JANE GOODALL
Primatologa di fama mondiale, l'84enne Jane Goodal è una delle voci più autorevoli in materia di conoscenza del pianeta, di sensibilizzazione ed educazione alla diversità ambientale. Per decenni ha studiato gli scimpanze' e la conservazione delle foreste. La Goodall è in lizza per il Nobel della Pace 2019.
In Vietnam, NGUY THI KHANH
Cresciuta nei pressi di una miniera di carbone, Nguy Thi Khanh, classe 1976, sta dedicando la propria vita a creare reti di organizzazioni ambientaliste e sociali così come agenzie pubbliche che lavorano nel campo delle energie sostenibili da sviluppare in Vietnam. La fondatrice e direttrice del Centro di sviluppo e innovazione verde (Green Innovation and Development Centre) è riuscita a bloccare i piani del governo vietnamita per l'apertura di altre 16 centrali elettriche a carbone e sta collaborando con le autorità affinché il paese asiatico possa raggiungere il traguardo del 21% di energia rinnovabile entro il 2030. Per il suo impegno è stata premiata nel 2018 con il Goldman Prize, il "Nobel" dell'ecologia.
In India, NIRUPABAI
Fa parte della comunità Kawar Adivasi, vive a Korba, Chhattisgarh, una delle aree più inquinate del Paese. Ha perso la sua casa due volte ed è stata costretta a spostarsi a causa delle attività di grandi miniere di carbone nella sua regione, privata della sua terra e di tutti i suoi diritti. La sua battaglia legale è andata a buon fine: ha ottenuto il diritto a lavorare nell'azienda mineraria indiana, un incarico solitamente vietato alle donne. La sua vittoria ha dato speranza e ha ispirato altre migliaia di donne sfollate con famiglia a carico, nelle sue stesse condizioni. Nirupabai ha altre colleghe indiane, altrettanto attive, come Yugratna Srivastava, in prima linea nei negoziati internazionali sul clima da quando aveva 13 anni. Per diversi anni è stata alla guida del Gruppo Onu dei Giovani ai negoziati ambientali (YOUNGO) e ora coordina l'organizzazione 'Plant for Planet' che ha già piantato 14 miliardi di alberi. C'è anche Vandana Shiva, studiosa di ambiente, attivista e autrice che ha fondato 'Navdanya', il movimento indiano per la conservazione della biodiversità e i diritti dei contadini. "Non voglio vivere in un mondo in cui cinque compagnie giganti hanno il controllo della nostra salute e del nostro cibo" dice Vandana, fondatrice anche di un centro di ricerca (RFSTN) che sviluppa metodi agricoli sostenibili.
In Malaysia, YEO BEE YIN
La ministra dell'Ambiente, della Scienza, delle Tecnologie e del Cambiamento climatico della Malaysia, la 35enne Yeo Bee Yin, sta attuando con successo l'ambizioso piano per la transizione energetica del suo Paese dalle energie fossili a quelle rinnovabili, cambiandone in profondità la vita economica e sociale.
In Australia, SHARAN BURROW
Rieletta per un altro mandato di 4 anni, Sharan Burrow è alla guida di uno dei più importanti sindacati mondiali, l'International Trade Union Confederation (ITUC). Suo cavallo di battaglia: promuovere una transizione equa per i lavoratori e le loro comunità per quanto riguarda l'azione climatica. Il tema della 'Just Transition' ha ottenuto una crescente attenzione al vertice Onu sul clima di Katowice, in Polonia, e sarà centrale nel corso del 2019.
In Messico, PATRICIA ESPINOSA
Monitora sull'attuazione dell'Accordo di Parigi sul clima, Patricia Espinosa, messicana, è il segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici (UNFCCC). Dal 2016 la Espinosa ricopre un ruolo diplomatico chiave per far rispettare i processi di applicazione dell'accordo firmato nella capitale francese, anche in base al calendario prestabilito. Prima di lei, a ricoprire lo stesso ruolo cruciale è stata la collega della Costa Rica, Christiana Figueres (2010-2015), che ha lavorato alla firma dell'accordo di Parigi e continua ad esercitare pressioni diplomatiche per spingere tutti i paesi ad implementare politiche climatiche più ambiziose.
In Sudafrica TASNEEM ESSOP
E' da poco alla direzione del 'Climate Action Network International '(CAN). Già ministro provinciale dell'Ambiente in Sudafrica e consigliere clima al WWF, è nota per il suo impegno nella promozione dei legami tra giustizia sociale e cambiamenti climatici. Il suo slogan: "I cambiamenti climatici sono un problema di povertà".
In Malawi, STELLA GAMA
La diplomatica Stella Gama rappresenta il Malawi al Programma Onu per le Foreste (REDD+) e coordina il gruppo dei Paesi meno sviluppati ai negoziati sul clima delle Nazioni Unite. E' anche in prima linea nella parità di genere: grazie al suo contributo è stato creato un Piano di azione di genere nella cornice della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici.
In Ciad, HINDOU OUMAROU IBRAHIM
Membro di una comunità semi nomade del Ciad, Hindou Oumarou Ibrahim ha sperimentato sulla propria pelle gli effetti diretti dei cambiamenti climatici. Rappresenta e difende gli interessi dei popoli indigeni ai negoziati Onu sul clima oltre ad essere co-presidente del Forum internazionale dei Popoli indigeni sui cambiamenti climatici (IIPFCC).
Negli Stati Uniti JENNIFER MORGAN, MAY BOEVE E ALEXANDRA OCASIO-CORTEZ
Jennifer Morgan e' la direttrice di Greenpeace International dal 2016, nonche' membro del Consiglio tedesco per lo sviluppo sostenibile, con alle spalle una lunga esperienze in numerose associazioni ambientaliste. "Quando si tratta di cambiamento climatico, poveri e emarginati sono quelli che soffrono maggiormente. Ma possiamo cambiare le regole dell'economia globale con benefici per la gente e per il pianeta" dice Morgan.
May Boeve dirige uno dei più importanti movimenti globali per il clima, la "350.org", che ha già coordinato la Marcia per il clima di marzo, le proteste contro il gasdotto Keystone XL ed altre iniziative collettive di denuncia dei cambiamenti climatici.
Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane parlamentare eletta al Congresso, democratica progressista, difende a spada tratta le problematiche ambientali e sociali. Promotrice del 'Green New Deal', negli Stati Uniti è diventata una delle voci più influenti sul tema dei cambiamenti climatici e più critiche sulla linea politica dell'amministrazione Trump in materia di ambiente e clima.