Dal blocco della pagina Facebook alla manifestazione oltreoceano: debuttano le Sardine a New York
Il flash mob antipopulista delle 'Sardine Atlantiche' si è svolto sotto la statua di Garibaldi a Washington Square (New York): "Fateci aggiustare il nostro paese, vogliamo tornare a casa" è uno dei cartelli mostrati. Il debutto delle Sardine d'oltreoceano segna un nuovo passaggio dell'inaspettata "rivoluzione dal basso" partita da Bologna. Nemmeno l'oscuramento, durato qualche ora, dei canali ufficiali Facebook ha fermato le iniziative. Sui social è incominciato un sostegno incondizionato del movimento apartitico sostenuto dall'hashtag #NessunoTocchiLeSardine
Il timore di essere oscurati da Facebook è durato qualche ora: prima la pagina ufficiale e a seguire anche la pagina di sostegno, creata appositamente per replicare gli appuntamenti, risultavano non raggiungibili: nessun commento da parte degli organizzatori, qualche gruppo collaterale a sostegno delle sardine ha puntato il dito contro presunti gruppi leghisti che - a loro avviso - avrebbe segnalato in massa "come contenuto non appropriato" la pagina 6000Sardine. Una parentesi che non intaccato la manifestazione di Rimini. In seteimila hanno scelto di manifestare e tra i riminesi c'è chi ricorda una piazza così piena solo per i funerali di Federico Fellini.
Negli ultimi giorni il movimento delle Sardine si è rafforzato, riuscendo a richiamare anche gli italiani all'estero. Partita da Bologna, la protesta pacifica ha raggiunto New York. A Washington Square, sotto la statua di Garibaldi, si è svolta la prima manifestazione d'oltreoceano.
"Sono qua per il supportare il movimento spontaneo nato in Italia, per incontrare le altre persone che condividono con me gli stessi ideali per una politica dove al centro ci sono soluzioni concrete a problemi reali", ha dichiarato Michela Demelas, studentessa 24enne dell'Università CUNY in "Studi di Genere" a New York, tra le prime ad aver avviato il gruppo delle "Sardine Atlantiche". Un centinaio italiani si è riunito in Washington Square a Manhattan, nel cuore del West Village, per manifestare pacificamente contro "i populismi e i fascismi odierni" e per promuovere "una politica che si concentri sui problemi veri del Paese". Demelas su Facebook ha "risvegliato" il gruppo degli "Italiani a New York" e in un giro di qualche giorno la manifestazione virtuale si è fatta reale.
Sotto la pioggia si sono riuniti gente comune, studenti, ricercatori e artisti. "Non esiste", precisa Carmen Petruzzi, dottoressa di ricerca in pedagogia, da Foggia, "un leader", perché "noi vogliamo riportare la voce alla piazza, non all'individuo. Nessuno di noi è portavoce, siamo gruppo". E, come precisa Simona Eliodori, dottoranda alla Stranieri di Perugia di New York, nata ad Arezzo, "noi siamo come comete, nessuno di noi vuole cercare protagonismo in un movimento che vuole ridare voce alle persone". L'evento è proseguito con la lettura del manifesto italiano.
"Stiamo diventando un movimento globale che vuole ridare forma alla cultura politica italiana, priva della retorica dell'odio, del nemico che non esiste, della politica, delle bugie senza contenuti che sta vivendo l'Italia e che stiamo vivendo anche noi qui negli Stati Uniti", ha proseguito Simona nel discorso di benvenuto."Oggi non abbiamo l'arroganza e la pretesa di trovare soluzioni, di risolvere tutti i problemi. Ma vogliamo assumerci la responsabilità del fatto che siamo stati in silenzio finora, e non vogliamo più esserlo. C'è un'altra faccia dell'Italia e siamo noi. La faccia che vuole politiche migratorie sane, dinamiche lavorative senza clientelismo, politiche antimafia e anticorruzione vere, investimenti seri e sostenibili nell'educazione e nella sanità".
Negli ultimi giorni il movimento delle Sardine si è rafforzato, riuscendo a richiamare anche gli italiani all'estero. Partita da Bologna, la protesta pacifica ha raggiunto New York. A Washington Square, sotto la statua di Garibaldi, si è svolta la prima manifestazione d'oltreoceano.
"Sono qua per il supportare il movimento spontaneo nato in Italia, per incontrare le altre persone che condividono con me gli stessi ideali per una politica dove al centro ci sono soluzioni concrete a problemi reali", ha dichiarato Michela Demelas, studentessa 24enne dell'Università CUNY in "Studi di Genere" a New York, tra le prime ad aver avviato il gruppo delle "Sardine Atlantiche". Un centinaio italiani si è riunito in Washington Square a Manhattan, nel cuore del West Village, per manifestare pacificamente contro "i populismi e i fascismi odierni" e per promuovere "una politica che si concentri sui problemi veri del Paese". Demelas su Facebook ha "risvegliato" il gruppo degli "Italiani a New York" e in un giro di qualche giorno la manifestazione virtuale si è fatta reale.
Sotto la pioggia si sono riuniti gente comune, studenti, ricercatori e artisti. "Non esiste", precisa Carmen Petruzzi, dottoressa di ricerca in pedagogia, da Foggia, "un leader", perché "noi vogliamo riportare la voce alla piazza, non all'individuo. Nessuno di noi è portavoce, siamo gruppo". E, come precisa Simona Eliodori, dottoranda alla Stranieri di Perugia di New York, nata ad Arezzo, "noi siamo come comete, nessuno di noi vuole cercare protagonismo in un movimento che vuole ridare voce alle persone". L'evento è proseguito con la lettura del manifesto italiano.
"Stiamo diventando un movimento globale che vuole ridare forma alla cultura politica italiana, priva della retorica dell'odio, del nemico che non esiste, della politica, delle bugie senza contenuti che sta vivendo l'Italia e che stiamo vivendo anche noi qui negli Stati Uniti", ha proseguito Simona nel discorso di benvenuto."Oggi non abbiamo l'arroganza e la pretesa di trovare soluzioni, di risolvere tutti i problemi. Ma vogliamo assumerci la responsabilità del fatto che siamo stati in silenzio finora, e non vogliamo più esserlo. C'è un'altra faccia dell'Italia e siamo noi. La faccia che vuole politiche migratorie sane, dinamiche lavorative senza clientelismo, politiche antimafia e anticorruzione vere, investimenti seri e sostenibili nell'educazione e nella sanità".