Dalida, 30 anni fa il tragico epilogo
#AccaddeOggi, 3 maggio 1987: la popolare cantante di origine calabrese si suicida a Parigi
"Perdonatemi, la vita mi è insopportabile", così scrive Dalida prima di ingerire la dose fatale di barbiturici nella sua casa in rue d'Orchampt sulla Butte di Montmartre a Parigi. E' il 3 maggio del 1987 e questa volta riesce a togliersi la vita. Ci aveva già provato due volte, la prima il 26 febbraio del 1967 sempre con i barbiturici in un hotel di Parigi dopo aver cantato "Ciao amore, ciao", la canzone che un mese prima aveva cantato sul palco di Sanremo con Luigi Tenco poche ore prima che il cantautore si togliesse la vita con un colpo di pistola alla tempia. Quella volta a salvarla, il provvidenziale intervento di una solerte cameriera.
Al tragico epilogo di quel Festival è legata per il pubblico italiano la carriera di Cristina Jolanda Gigliotti, nata a Il Cairo nel 1933 da genitori calabresi originari di Serrastretta, piccolo centro in provincia di Catanzaro, e diventata, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, dopo aver lasciato l'Egitto per Parigi e cambiato il nome con Dalida, insieme a Edith Piaf e poche altre, la più popolare interprete della musica leggera francese. Oltre 170 i milioni di dischi venduti e prima donna, nel 1964, a conquistare il disco di platino che allora veniva assegnato dopo i dieci milioni di copie.
In questa galleria fotografica vi proponiamo una carrellata di foto che ripercorrono la carriera e la vicenda umana di Dalida.
Varie le iniziative in memoria. L'ultima promossa in suo onore riguarda una mostra allestita presso il Palais Galliera di Parigi, inaugurata il 27 aprile scorso ed intitolata: "Dalida: il suo guardaroba in città e sulle scene", che presenta gli abiti più belli indossati dalla famosa cantante e diva e recentemente donati dal fratello Orlando al museo. All'inaugurazione della mostra era presente anche Felice Molinaro, sindaco di Serrastretta, che a nome del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e di tutti i calabresi ha consegnato al fratello di Dalida, Bruno, una targa ricordo.