Dalle fake news ai deep fake: rischio disinformazione via video nelle presidenziali Usa 2020
Grazie all'intelligenza artificiale anche una fotografia può essere trasformata in un video realistico ma falso, in cui il soggetto pronuncia frasi mai dette o compie azioni irreali
È proprio la Camera Usa a lanciare l'allarme sui "deepfake video", video generati tramite intelligenza artificiale che risultano estremamente realistici, e che rischiano di diventare la nuova frontiera della manipolazione e della disinformazione in vista delle elezioni del 2020.
"Credo che tutti noi dovremmo diventare consumatori più scettici di ciò che vediamo online", ha spiegato Adam Schiff, il presidente della commissione Servizi che nei giorni scorsi ha convocato esperti ed accademici per stimare meglio le dimensioni di questa nuova minaccia che supera e perfeziona le fake news, protagoniste dell'ultimo ciclo elettorale.
Questi video verosimili sono più pericolosi, spiega Schiff a The Hill, perché "nel momento in cui tu comunichi che si tratta di un falso, il danno è già stato fatto", sottolineando come la vicenda del "video mal realizzato" in cui si mostrava Nancy Pelosi ubriaca, "qualcosa che il presidente Trump ha rilanciato sul suo Twitter" è stato "un campanello d'allarme".
“PELOSI STAMMERS THROUGH NEWS CONFERENCE” pic.twitter.com/1OyCyqRTuk
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 24, 2019
Il mese scorso il video è stato visto da milioni di persone, anche grazie all'amplificazione data da Trump ad un messaggio riconosciuto come falso. Anche perché Facebook non ha voluto ritirarlo dalla sua piattaforma, limitandosi a specificare che si trattava di un falso, provocando l'ira e gli attacchi della Speaker democratica.
I vertici dell'Intelligence Usa in effetti già nei mesi scorsi avevano indicato il rischio che entità straniere ostili possano usare la tecnologia AI per sviluppare deepfakes da usare come arma per seminare discordia e dubbio, proprio come hanno fatto le fabbriche dei troll russi durante la campagna elettorale del 2016.
Nel Worldwide Threat Assessment, l'annuale valutazione della minaccia globale pubblicata lo scorso gennaio, si leggeva: "Avversari e competitori strategici probabilmente cercheranno di usare deep fakes o altre tecnologie simili per creare convincenti immagini, audio e video falsi per aumentare la loro influenza nelle campagne dirette contro gli Stati Uniti ed i nostri alleati".