Dante Alighieri. Restaurato il più antico ritratto del Poeta attribuito a Giotto
Le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta
Il Museo del Bargello di Firenze celebra il Dantedì con la recente conclusione dei lavori di diagnostica e manutenzione degli affreschi che rappresentano il Paradiso realizzati da Giotto e dalla sua bottega all’interno della Cappella della Maddalena, dove si trova il più antico ritratto conosciuto dell’Alighieri. Misure anti covid permettendo si potrà ammirare il risultato del restauro in occasione della mostra "Onorevole e antico cittadino di Firenze" la cui inaugurazione, rimandata di un mese, è prevista per il 21 aprile. La mostra è dedicata alla ricostruzione del rapporto tra Dante e Firenze: dagli anni immediatamente successivi alla morte del poeta fino agli anni Cinquanta del Trecento.
La mostra del Bargello ripercorrerà il complesso rapporto tra Dante e la sua città natale: nella Sala dell’Udienza dell’allora Palazzo del Podestà, il 10 marzo 1302, il sommo poeta venne infatti condannato all’esilio definitivo; nell’attigua Cappella solo pochi anni dopo Giotto e i suoi allievi ritraevano il volto di Dante includendolo tra le schiere degli eletti nel Paradiso.
Nella Cappella della Maddalena, costruita alla fine del 1200, sostavano i condannati a morte prima di raggiungere il patibolo. Il Palazzo del Bargello era infatti il luogo in cui nella Firenze medievale veniva amministrata la giustizia. Sulle pareti della Cappella, intorno al 1340, furono gli affreschi attribuiti alla bottega di Giotto: sulla parete d'ingresso vi è rappresentato l'Inferno mentre sulla parete di fondo, nella parte che raffigura il Paradiso, si trova il Dante Alighieri con in mano la Commedia, considerato il ritratto più antico e forse più vicino alla reale fisionomia del Sommo Poeta.
Il documentario in prima visione su Rai Storia
Un poeta, Dante, che muore in esilio nel 1321, bandito e condannato dalla sua città. Un maestro, Giotto, che nel 1337 lo celebra con un ritratto nella sua ultima fatica, il ciclo di affreschi della cappella del Palazzo del Podestà, oggi Museo del Bargello. Una città, Firenze, che in quegli anni promuove il ritorno dell’illustre cittadino che aveva bandito dal suo seno: miniatori e copisti, letterati e poeti, mercanti e notai - spesso organizzati in botteghe - danno vita a una produzione intensissima di manoscritti della Commedia.
A 700 anni dalla morte, il documentario di Eugenio Farioli Vecchioli con la regia di Eva Frerè "Dante, antico e onorevole cittadino di Firenze" - in onda in prima visione giovedì 25 marzo alle 22.30 su Rai Storia per 'Italia. Viaggio nella bellezza' - racconta fortuna del Sommo Poeta e della sua opera nella Firenze del Trecento. Un viaggio nel tempo, nella letteratura e nell’arte al quale contribuiscono Luca Azzetta, filologo del Università degli Studi di Firenze; Sonia Chiodo, storica dell’arte dell’Università degli Studi di Firenze; Teresa de Robertis, paleografa dell’Università degli Studi di Firenze, Cecilia Frosini, storica dell’arte dell’Opficio delle Pietre Dure di Firenze; e Paola D’Agostino, Direttrice dei Musei del Bargello.