Dario Fo bandito in Turchia: "Onorato, lo considero un secondo premio Nobel"
Continuano le maxipurghe di Erdogan. La Turchia annuncia scarcerazioni di massa per 'far spazio' alle oltre 20 mila persone già arrestate con l'accusa di aver preso parte al fallito golpe del 15 luglio scorso.
"Lo Stato turco ha decretato che nessuna compagnia teatrale straniera può mettere in scena Shakespeare, Brecht, Cechov e Dario Fo. Una circostanza che mi ha colpito", dice il premio Nobel, che al Corriere della Sera risponde così alla domanda: "È un po' preoccupato"? "Certo che lo sono". "Erdogan ci ha citato in quattro, e di quei quattro sono l'unico vivente. Forse lui non lo sa. E spero che nessuno glielo vada a dire".
"Dietro la messa all'indice delle nostre opere c'è una manovra sola - precisa il drammaturgo di Sangiano: cancellare la cultura democratica occidentale. E dunque cancellare la democrazia". Poi, torna l'ironia che da sempre lo contraddistingue: "Onorato. Manderò una lettera di ringraziamento a Erdogan per avermi inserito in un così nobile consesso". "Un'ottima compagnia. Lo considero un secondo premio".
"Dietro la messa all'indice delle nostre opere c'è una manovra sola - precisa il drammaturgo di Sangiano: cancellare la cultura democratica occidentale. E dunque cancellare la democrazia". Poi, torna l'ironia che da sempre lo contraddistingue: "Onorato. Manderò una lettera di ringraziamento a Erdogan per avermi inserito in un così nobile consesso". "Un'ottima compagnia. Lo considero un secondo premio".