Dazi e made in Italy. Salva la dieta mediterranea: esclusi vini, mozzarella, olio, pasta, prosciutto
Salvi anche il prosciutto dop e il prosecco. Resta cruciale la penalizzazione per il Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino. Una condizione che potrebbe incrementare un giro d'affari per i falsi. Gli USA sono già detentori del triste record mondiale nelle vendite di Italian sounding: 1 prodotto su 7 venduto in America come italiano in realtà non lo è
Borse giù, inquiete dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti all'export europeo. L'iniziativa unilaterale di imporre imposte addizionali, proclamata in precedenza dal presidente americano Donald Trump, si è fatta sempre più concreta fino a divenire in un lungo elenco di prodotti - penalizzati dal prossimo 10 ottobre. Una black list che in qualche misura mette in subbuglio diversi comparti economici d'Europa e che almeno in parte rassicura l'Italia. La buona notizia riguarda l'esclusione dei vini italiani (primo comparto export negli Usa con circa 1,5 miliardi di euro), l'olio d'oliva nostrano (460 milioni di euro) e la pasta (305 milioni di euro). Salvi anche prosecco e prosciutto dop, denominazione di origine protetta cui rientrano prosciutto di Parma e San Daniele. I dazi sui prosciutti di suini non domestici avevano inizialmente disorientato persino la stampa. Tant'è che il Consorzio San Daniele ha dichiarato pubblicamente e a scanso di equivoci: "Noi non siamo stati toccati".
È proprio così. Il documento denominato "Elenco dei prodotti finali UE per aeromobili civili di grandi dimensioni" nella sezione 10 riporta testualmente: "Pork other than ham and shoulder and cuts thereof, not containing cereals or vegetables, boned and cooked and packed in airtight containers". In pratica è sanzionata la carne di maiale diversa dal prosciutto e dalla spalla. Ciò rincuora seppur non risparmi altri prodotti d'eccellenza italiana come il Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino romano "non da grattugiare" e altri prodotti lattiero caseari (come il provolone), prosciutti di suini non domestici, crostacei, molluschi (ad esempio le cozze), agrumi (colpiti i limoni), succhi, pesche sotto conserva (esclusi i nettarini), il succo di ciliege concentrato e i succhi di verdure, con esclusione del succo di pomodori, liquori e cordiali. I dazi addizionali prevedono l'introduzione di un'aliquota pari al 25%, che potrebbe compromettere seriamente le vendite e, forse, decretare l'esclusione dei prodotti citati dal mercato statunitense.
"Anche se lo scenario è meno grave di quello che si paventava solo qualche giorno fa, il danno è comunque enorme e non solo per gli oltre 100 milioni di dazi diretti in più". "A questo si aggiunge - prosegue Luigi Scordamaglia, presidente di Filiera Italia - il pericolo di un aumento della produzione di prodotti taroccati come Parmesan e Parma Ham la cui produzione negli Usa è cresciuta di tre volte soltanto nell'ultimo anno rispetto alle esportazioni dei prodotti originali". Un giro d'affari di falsi quantificato in circa 24 miliardi di euro. Anche Coldiretti focalizza l'attenzione sui prodotti colpiti. Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano hanno fatto registrare un valore delle esportazioni rispettivamente di 150 milioni di euro nel 2018, in aumento del 26% nel primo semestre di quest'anno, e 65 milioni di euro in crescita del 29%. Le tariffe doganali faranno salire il loro costo. Come ha spiegato Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio di tutela del Grana padano, il costo di una pizza passerà da 30-35 euro al chilo a 50 euro. Un duro colpo considerando le 180mila forme esportate all'anno negli Stati Uniti.
Nella lista nera compaiono prodotti importanti europei come il whiskey scozzese, l'Emmentaler svizzero, il groviera e capi di abbigliamento made in Uk. Penalizzati il caffè tedesco, tostato o istantaneo, pinze e cacciaviti. Introdotti dazi del 10% sugli aerei commerciali, nota dolente e disputa interminabile sugli aiuti Airbus-Boeing. Origine di questa nuova guerra commerciale.
È proprio così. Il documento denominato "Elenco dei prodotti finali UE per aeromobili civili di grandi dimensioni" nella sezione 10 riporta testualmente: "Pork other than ham and shoulder and cuts thereof, not containing cereals or vegetables, boned and cooked and packed in airtight containers". In pratica è sanzionata la carne di maiale diversa dal prosciutto e dalla spalla. Ciò rincuora seppur non risparmi altri prodotti d'eccellenza italiana come il Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino romano "non da grattugiare" e altri prodotti lattiero caseari (come il provolone), prosciutti di suini non domestici, crostacei, molluschi (ad esempio le cozze), agrumi (colpiti i limoni), succhi, pesche sotto conserva (esclusi i nettarini), il succo di ciliege concentrato e i succhi di verdure, con esclusione del succo di pomodori, liquori e cordiali. I dazi addizionali prevedono l'introduzione di un'aliquota pari al 25%, che potrebbe compromettere seriamente le vendite e, forse, decretare l'esclusione dei prodotti citati dal mercato statunitense.
"Anche se lo scenario è meno grave di quello che si paventava solo qualche giorno fa, il danno è comunque enorme e non solo per gli oltre 100 milioni di dazi diretti in più". "A questo si aggiunge - prosegue Luigi Scordamaglia, presidente di Filiera Italia - il pericolo di un aumento della produzione di prodotti taroccati come Parmesan e Parma Ham la cui produzione negli Usa è cresciuta di tre volte soltanto nell'ultimo anno rispetto alle esportazioni dei prodotti originali". Un giro d'affari di falsi quantificato in circa 24 miliardi di euro. Anche Coldiretti focalizza l'attenzione sui prodotti colpiti. Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano hanno fatto registrare un valore delle esportazioni rispettivamente di 150 milioni di euro nel 2018, in aumento del 26% nel primo semestre di quest'anno, e 65 milioni di euro in crescita del 29%. Le tariffe doganali faranno salire il loro costo. Come ha spiegato Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio di tutela del Grana padano, il costo di una pizza passerà da 30-35 euro al chilo a 50 euro. Un duro colpo considerando le 180mila forme esportate all'anno negli Stati Uniti.
Nella lista nera compaiono prodotti importanti europei come il whiskey scozzese, l'Emmentaler svizzero, il groviera e capi di abbigliamento made in Uk. Penalizzati il caffè tedesco, tostato o istantaneo, pinze e cacciaviti. Introdotti dazi del 10% sugli aerei commerciali, nota dolente e disputa interminabile sugli aiuti Airbus-Boeing. Origine di questa nuova guerra commerciale.