Delitto Gucci:da oggi Patrizia Reggiani è completamente libera.Fu condannata a 26 anni come mandante
L'ex moglie dell'erede della casa di moda non sconterà, come chiesto dal legale, i tre anni di libertà vigilata. Si è sempre dichiarata innocente. In un'intervista del 2014 disse: "Non volevo Maurizio morto, l’avevo amato come una pazza, era il padre delle mie figlie. In quel momento della mia esistenza, però, ero convinta che un essere come lui non fosse degno di vivere. Perché? Non lo dirò mai"
E' da oggi una donna completamente libera Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni come mandante dell'omicidio del marito Maurizio Gucci, ucciso a colpi di pistola nel 1995 nella centralissima via Palestro a Milano.
Il giudice di Sorveglianza Roberta Cossia non ha infatti applicato, come chiesto dal suo difensore Danilo Buongiorno, i tre anni di libertà vigilata che le rimanevano da scontare. Anche la Procura aveva dato parere favorevole alla revoca della misura.
L'omicidio
Maurizio Gucci si sposò con Patrizia Reggiani nel 1973 e con lei ebbe due figlie. Divorziarono dopo 12 anni. Quando fu ucciso, Gucci era già uscito dall’attività di famiglia: aveva ceduto nel 1993 le sue quote a una società finanziaria di investimento anglo-araba, e aveva fondato una nuova società.
La mattina del 27 marzo 1995, verso le 8.30, uscì da casa per andare in ufficio a piedi, distante soltanto poche centinaia di metri. Salì i gradini per raggiungere l’atrio del palazzo, dove ebbe giusto il tempo di salutare il portinaio dello stabile, prima che un uomo lo seguisse dentro e gli sparasse quattro volte, colpendolo a morte solo con il quarto colpo.
Le indagini presero in considerazione numerose ipotesi, partendo dagli affari in cui era coinvolto Gucci. Ci vollero due anni di indagini per trovare le prove che Patrizia Reggiani fosse la mandante dell’omicidio: un informatore della polizia disse al commissario a capo delle indagini che un portiere d’albergo, Ivano Savioni, si era vantato di essere coinvolto nell’omicidio. Savioni aveva molti legami con una donna che lavorava come “maga”, Pina Auriemma, e che era amica e confidente dell’ex moglie di Gucci, Patrizia Reggiani. Grazie alle intercettazioni telefoniche emersero i dettagli dell’omicidio e della sua pianificazione: secondo questa ricostruzione, la mandante era Patrizia Reggiani, consigliata da Pina Auriemma, mentre l’esecutore era Benedetto Ceraulo. Il 30 gennaio 1997 furono arrestati insieme a Ivano Savioni e Orazio Cicala, accusato di guidare la Renault Clio con la quale l'omicida si era allontanato dal luogo del delitto.
Patrizia Reggiani si è sempre dichiarata innocente e ha detto di essere stata ricattata dalle altre persone coinvolte.