Delitto Rostagno: avrebbe compiuto 75 anni colui che osò sfidare Cosa Nostra
Il 26 settembre del 1988 Mauro Rostagno fu ucciso in un agguato di stampo mafioso. Mentre tornava nella comunità 'Saman' da lui fondata, in compagnia di una giovane ospite, fu raggiunto da una serie di colpi sparati con un fucile a pompa di calibro 12 e una pistola calibro 38: la sua vita fu spezzata così a soli 46 anni
Era un giornalista e dunque 'parlava troppo'. Mauro Rostagno oggi, 6 marzo, avrebbe compiuto 75 anni. Il 26 settembre del 1988 fu ucciso in un agguato di stampo mafioso. Mentre tornava nella comunità 'Saman' da lui fondata, in compagnia di una giovane ospite, fu raggiunto da una serie di colpi sparati con un fucile a pompa di calibro 12 e una pistola calibro 38: la sua vita fu spezzata così a soli 46 anni. Il giornalista torinese dalla metà degli anni ottanta lavorò presso la tv locale siciliana 'Radio Tele Cine'. Proprio attraverso questa emittente denunciò le collusioni tra mafia e politica locale. Rostagno seguì fra l'altro tutte le udienze del processo per l'omicidio del sindaco Vito Lipari, nel quale erano imputati i boss mafiosi Nitto Santapaola e Mariano Agate, che durante la pausa di un'udienza mandò a dire a Rostagno che "doveva dire meno minchiate" sul suo conto. La Corte d'Assise di Trapani, nel maggio 2014 ha confermato la natura mafiosa dell'omicidio condannando in primo grado all'ergastolo i boss trapanesi Vincenzo Virga e Vito Mazzara. Tra le motivazioni del delitto, deciso dai vertici di Cosa Nostra trapanese, vi sarebbero le sue numerose denunce del potere della criminalità mafiosa siciliana (specialmente sull'omicidio Lipari). Ci sono volute 67 udienze, 144 testi e 4 perizie per giungere ad una "semplice verità": 26 anni per stabilire che Rostagno non fu ucciso per ipotetici dissidi tra i leader interni che governavano la comunità Saman o perchè stesse rivelando indicibili retroscena sui suoi compagni di Lotta Continua e sull'omicidio del commissario Luigi Calabresi. Le indagini risultarono piuttosto complesse sin dall'inzio. A 'confondere' le acque i primi rilievi degli investigatori che esclusero la pista mafiosa solo perchè l’arma del delitto, un fucile automatico, era esploso tra le mani dei killer. E la mafia, si sa, non commette certi errori. In memoria di Mauro Rostagno nasce il premio di giornalismo scolastico "Mauro Rostagno" promosso da Libera. Vediamo un focus sul giornalista: "Il tempo e la storia - Tutti i colori di Mauro Rostagno". In studio Michela Ponzani.