Dentro il tribunale dove i Curdi processano i jihadisti dello Stato Islamico
Dopo aver sconfitto lo Stato Islamico sul campo di battaglia, i curdi cercano di dimostrare che possono anche amministrare giustizia nei territori sotto il loro controllo. Un reportage fotografico di Associated Press ci fa entrare dentro uno di questi tribunali, ecco come funziona.
Quasi il 25% del territorio nel nord e nell'est della Siria è sotto il controllo delle autorità curde sostenute dagli USA. In questo ambito i curdi hanno costruito da zero un sistema giudiziario che negli ultimi tre anni ha messo centinaia di siriani membri dell'IS sotto processo. Dopo aver sconfitto lo Stato Islamico in battaglia, i curdi siriani cercano di dimostrare che possono amministrare giustizia nei contronti dei membri del gruppo terroristico. L'enfasi è sulla clemenza e sullo spirito di riconciliazione con l'obiettivo creare un ponte verso la popolazione araba oggi assoggettata all'autorità curda e di guadagnarsi una legittimità internazionale.
E tuttavia proprio il riconoscimento internazionale manca a questo sistema giudiziario appena nato. Una mancanza che complica non poco gli sforzi per giudicare le centinaia di combattenti stranieri. Il sistema in sè è assai imperfetto. L'imputato per esempio non ha diritto a un avvocato difensore e non può presentare appello alla sentenza.
Ecco in sintesi come funziona il sistema giudiziario curdo:
1. Il sistema giudiziario non prevede la condanna a morte; la pena massima è una condanna all'ergastolo, equiparata a 20 anni di reclusione, per coloro che vengono giudicati con prove schiaccianti.
2. La Corte si dimostra indulgente con coloro che si consegnano spontaneamente e si comportano bene in carcere. Il processo si fonda su una sorta di mediazione tribale tra le autorità curde e le potenti tribù arabe, molte delle quali erano importanti sotto il governo di IS.
3. Un panel di tre giudici, due uomini e una donna, processa i sospetti membri di IS. Non ci sono avvocati difensori e nessun diritto di ricorso contro la decisione della Corte.
4. Il Parlamento curdo siriano sta discutendo un emendamento alla legge per istituire una Corte d'Appello.
Ed ecco alcuni numeri di uno dei i cosiddetti "Tribunali della difesa popolare" che agisce dal 2015 nella Siria settentrionale:
1. Il più grande di questi tribunali, quello di Qamishli in cui sono state scattate le foto, dall'inizio del 2015 alla prima settimana di aprile del 2018 ha processato circa 1.533 sospetti miliziani di IS e alcuni iracheni.
2. Di questi, 146 sono stati condannati all'ergastolo nel 2016 e nel 2017. La condanna a vita secondo questo sistema equivale a 20 anni di reclusione. Solo 133 detenuti dal 2015 sono stati prosciolti e liberati.
3. Si stima che tra 400 e 500 uomini stranieri, di varie nazionalità, siano in custodia curda siriana e secondo un alto funzionario curdo solo la Russia ha accettato di riprendersi i propri cittadini.
4. Secondo i dati raccolti da Human Rights Watch fino a gennaio 2018, sono circa 2mila le donne e i bambini, per lo più stranieri ma alcuni anche siriani, detenuti in campi profughi separati sotto la stretta sorveglianza delle autorità curde. Sono tenuti prigionieri in quanto si ritiene che siano famigliari di membri stranieri dello Stato Islamico.