Dentro una ER di New York, le dure immagini dalla trincea nella città più colpita dal Coronavirus
Il fotografo di Associated Press è entrato nel pronto soccorso di un ospedale di frontiera, in una delle periferie più povere della Grande Mela dove la pandemia di Covid-19 nelle ultime settimane ha imperversato. Le sue foto dure e toccanti raccontano una giornata di lavoro di medici e infermieri impegnati senza sosta a salvare vite umane.
Un infermiere preme furiosamente sul petto di un uomo mentre cinque colleghi che indossano un equipaggiamento protettivo completo circondano il letto del paziente. Improvvisamente alzano le braccia e fanno un passo indietro: "OK, fate spazio! Fate spazio". Appena si allontanano il paziente, che era in arresto cardiaco, ha degli spasmi e muove le braccia all'indietro. È salvo, almeno per il momento, e viene ricollegato al respiratore. Molti altri al Saint Joseph's Medical Center purtroppo non ce l'hanno fatta.
"È stato un incubo. Abbiamo così tante persone malate che non ci si può credere. In un turno, ho dichiarato il decesso di sei persone", racconta il dottor Anthony Leno, direttore della medicina d'urgenza dell'ospedale, che in media, prima che la pandemia di Covid-19 si abbattesse su New York e in questa parte della città in particolare, dichiara un decesso in un turno di 10-12 ore.
L'ospedale di Yonkers, che si trova vicino al confine con il Bronx e serve uno dei quartieri più poveri della più grande città della contea di Westchester, è stato duramente colpito dal coronavirus. La metà dei circa 280 membri dello staff che sono stati testati è risultata positiva.
Il fotografo di Associated Press ha avuto accesso al pronto soccorso della struttura, che ad un certo punto, nei primi giorni della pandemia, ha visto 28 pazienti in attesa di essere curati e la fila delle ambulanze fuori, racconta il Dr. James Neuendorf, direttore di medicina generale del Saint Joseph.
Il personale di altre aree dell'ospedale è stato riassegnato per gestire i pazienti e sono state istituite ulteriori aree di trattamento per aumentare i 194 posti letto in terapia intensiva dell'ospedale. Gli adeguamenti, spiega Neuendorf, hanno permesso di "prendersi cura di un gran numero di pazienti, ben al di sopra dei numeri che normalmente vediamo ogni giorno."
Più di 900 sono morti in questa zona periferica della Grande Mela prima che Yonkers diventasse un punto caldo. Al Saint Joseph, i sintomi correlati al coronavirus hanno rappresentato oltre l'85% dei sintomi delle persone trattate nel corso di quasi quattro settimane dal 20 marzo al 19 aprile.
I medici dell'ospedale si aspettavano il peggio. Il COVID-19 si è rivelato infatti particolarmente virulento in una popolazione socialmente fragile, povera e costituita in gran parte da minoranze. Un aspetto molto critico è che famiglie numerose vivono spesso insieme in piccole case, rendendo difficile l'isolamento dei malati. E, osserva Leno, in questo caso poche terapie sono efficaci a parte l'isolamento: "Abbiamo accolto famiglie intere e gruppi, e abbiamo avuto anche persone della stessa famiglia che sono morte a pochi giorni di distanza l'una dall'altra."
Le cifre aggiornate a martedì 21 aprile dicono che lo Stato di New York ha contato più di 257.000 casi di COVID-19, più di un quarto delle oltre 809.000 infezioni ufficialmente registrate a livello nazionale.