Deviare gli asteroidi per difendere il Pianeta. A Roma il punto sulla missione "Aida"
I tre giorni di workshop, tra l'11 e il 13 settembre, si terranno nel Planetario delle Terme di Diocleziano
Studiosi di asteroidi e ingegneri aerospaziali di tutto il mondo si riuniranno la prossima settimana a Roma per fare il punto sullo stato di avanzamento lavori della missione Aida (Asteroid Impact Deflection Assessment), ambizioso progetto che punta a inviare due sonde nello spazio con l'obiettivo di deviare la traiettoria di un asteroide e dimostrare così l'efficacia del sistema come strumento di difesa per il nostro pianeta.
La missione, condotta da una collaborazione internazionale tra Nasa, Esa ed esperti da tutto il mondo, punta a deviare l'orbita del più piccolo dei due corpi che compongono l'asteroide binario Didymos, tra la Terra e Marte, attraverso la collisione sulla sua superficie di una delle due sonde, mentre la seconda analizzerà il punto d'impatto cercando di raccogliere la maggior quantità possibile di dati sugli effetti della collisione.
I tre giorni di workshop, tra l'11 e il 13 settembre, si terranno a Roma nel Planetario delle Terme di Diocleziano.
Il contributo della Nasa al progetto, la sonda Dart (Double Asteroid Impact Test), è già in costruzione e sarà lanciata entro l'estate del 2021. Colpirà l'asteroide alla velocità di 6,6 km al secondo, nel settembre 2022. Insieme a Dart volerà anche il satellite italiano LICIACube (Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids), che registrerà il momento dell'impatto.
Il contributo dell'Esa sarà la missione Hera, una sonda che effettuerà il sopralluogo ravvicinato dell'asteroide sul luogo di impatto, misurando la massa dell'asteroide e la forma del cratere. I dati inviati da Hera aiuteranno i ricercatori a migliorare l'efficacia dell'impatto e trasformare questo esperimento in una tecnica ripetibile in caso di reale necessità.
La missione, condotta da una collaborazione internazionale tra Nasa, Esa ed esperti da tutto il mondo, punta a deviare l'orbita del più piccolo dei due corpi che compongono l'asteroide binario Didymos, tra la Terra e Marte, attraverso la collisione sulla sua superficie di una delle due sonde, mentre la seconda analizzerà il punto d'impatto cercando di raccogliere la maggior quantità possibile di dati sugli effetti della collisione.
I tre giorni di workshop, tra l'11 e il 13 settembre, si terranno a Roma nel Planetario delle Terme di Diocleziano.
Il contributo della Nasa al progetto, la sonda Dart (Double Asteroid Impact Test), è già in costruzione e sarà lanciata entro l'estate del 2021. Colpirà l'asteroide alla velocità di 6,6 km al secondo, nel settembre 2022. Insieme a Dart volerà anche il satellite italiano LICIACube (Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids), che registrerà il momento dell'impatto.
Il contributo dell'Esa sarà la missione Hera, una sonda che effettuerà il sopralluogo ravvicinato dell'asteroide sul luogo di impatto, misurando la massa dell'asteroide e la forma del cratere. I dati inviati da Hera aiuteranno i ricercatori a migliorare l'efficacia dell'impatto e trasformare questo esperimento in una tecnica ripetibile in caso di reale necessità.