Dieci anni fa la morte di Osama bin Laden, principe del terrore e leader di al Qaida
Ricercato numero uno, "nemico del mondo" dopo l'attacco alle Torri Gemelle negli Usa, Osama Bin Laden fu ucciso da un commando dei Navy Seals ad Abbottabad in Pakistan
Da introvabile a morto: sono bastati quaranta minuti ai Navy Seals statunitensi per completare una missione iniziata dalla difesa Usa nel 2007. Dato più volte per defunto, aveva fatto perdere le sue tracce rifugiandosi in luoghi sperduti e impervi. Eppure dieci anni fa, il fondatore di al Qaida Osama bin Laden, il principe del Terrore, il nemico numero uno degli Usa, è stato "eliminato". Correva l'anno 2011. Ucciso nel suo compound nei pressi di Abbottabad, non lontano da Islamabad, in Pakistan, vicino a un'accademia militare.
L'attività, partita dall'Afghanistan e denominata 'Operation Neptune Spea', fu seguita in diretta dalla Situation Room della Casa Bianca dall'allora presidente americano Barak Obama e dal suo staff, da Hillary Clinton e da vertici civili e militari, compreso l'attuale segretario di Stato Usa Antony Blinken. Obama diede il via libera all'uccisione di Bin Laden il 29 aprile e da lì in cinque riunioni del Consiglio di Sicurezza a Washington si delineò il piano.
La Cia nel 2007 scoprì il nome di uno dei corrieri più fidati di Bin Laden. Due anni dopo l'intelligence identificò l'area del Pakistan dove vivevano il corriere e suo fratello. Nell'agosto del 2010 fu identificato il compound da un milione di dollari. A settembre la Cia informò il presidente Obama della possibile presenza di bin Laden nel complesso di Abbottabad, basando le ipotesi sulle dimensioni e sul prezzo del complesso nonché sulla sua sicurezza. Nel febbraio 2011 si iniziò a pianificare l'azione.
Il 2 maggio 2011, nelle prime ore del mattino in Pakistan (metà pomeriggio del primo maggio negli Stati Uniti), 25 Navy Seals fecero irruzione nel complesso di Abbottabad trasportati a bordo di due elicotteri Black Hawk. Le forze speciali statunitensi si fecero strada penetrando fino ai piani alti. Negli ultimi 5-10 minuti dello scontro a fuoco, bin Laden fu ucciso da una ferita da arma da fuoco alla testa. "Non era armato ma ha opposto resistenza", spiegherà il portavoce della Casa Bianca Jay Carney. Con lui moriranno uno dei figli e una donna. Il corpo fu identificato da una delle sue mogli e fu utilizzato il riconoscimento facciale e un test del Dna su un campione che ne confermò l'identità.
Lo stesso giorno Bin Laden fu sepolto nel Mare Arabico, entro 24 ore come impone la legge islamica, fuori dal ponte della Uss Carl Vinson. Il 3 maggio il procuratore generale Eric Holder dichiarò il raid "legale, legittimo e appropriato in ogni modo". Il 6 maggio al Qaida confermò la morte di bin Laden. Il video del blitz fu diffuso dalla Cia soltanto cinque anni dopo.
Per l'individuazione del covo di Bin Laden, da parte della Cia, fu fondamentale il ruolo del medico pachistano Shakeel Afridi che organizzò un falso programma di vaccinazione contro la poliomielite per acquisire campioni di Dna necessari ad accertare l'identità del leader di al Qaida. Lodato come un eroe dagli Stati Uniti e considerato un traditore in Pakistan, Afridi fu arrestato nel luglio del 2011 e licenziato dal governo di Islamabad. A dieci anni dall'uccisione di Bin Laden si trova ancora in carcere, detenuto in isolamento a scontare una condanna a 33 anni per tradimento nella struttura penitenziaria di Sahiwal, nella provincia centrale del Punjab. Le Amministrazioni Usa non sono mai riuscite a ottenere la sua liberazione, negata anche su proposta di un'eventuale scambio di prigionieri.
Il compound dove Bin Laden viveva era stato costruito nel 2006 ed era decisamente più grande rispetto alle altre case vicine. Con un valore stimato di un milione di dollari, non aveva collegamento Internet né alla rete telefonica. Nella casa vivevano 24 persone, che usavano bruciare la loro spazzatura. Circondato da pareti con filo spinato e dotato di due cancelli di sicurezza, la casa aveva diversi piani. Bin Laden alloggiava con alcuni membri della sua famiglia al secondo e al terzo piano. Durante il blitz, le forze speciali statunitensi sequestrarono diversi oggetti, tra cui 10 dischi rigidi, cinque computer e più di 100 dispositivi di archiviazione, come Dvd e chiavette Usb.
L'attività, partita dall'Afghanistan e denominata 'Operation Neptune Spea', fu seguita in diretta dalla Situation Room della Casa Bianca dall'allora presidente americano Barak Obama e dal suo staff, da Hillary Clinton e da vertici civili e militari, compreso l'attuale segretario di Stato Usa Antony Blinken. Obama diede il via libera all'uccisione di Bin Laden il 29 aprile e da lì in cinque riunioni del Consiglio di Sicurezza a Washington si delineò il piano.
La Cia nel 2007 scoprì il nome di uno dei corrieri più fidati di Bin Laden. Due anni dopo l'intelligence identificò l'area del Pakistan dove vivevano il corriere e suo fratello. Nell'agosto del 2010 fu identificato il compound da un milione di dollari. A settembre la Cia informò il presidente Obama della possibile presenza di bin Laden nel complesso di Abbottabad, basando le ipotesi sulle dimensioni e sul prezzo del complesso nonché sulla sua sicurezza. Nel febbraio 2011 si iniziò a pianificare l'azione.
Il 2 maggio 2011, nelle prime ore del mattino in Pakistan (metà pomeriggio del primo maggio negli Stati Uniti), 25 Navy Seals fecero irruzione nel complesso di Abbottabad trasportati a bordo di due elicotteri Black Hawk. Le forze speciali statunitensi si fecero strada penetrando fino ai piani alti. Negli ultimi 5-10 minuti dello scontro a fuoco, bin Laden fu ucciso da una ferita da arma da fuoco alla testa. "Non era armato ma ha opposto resistenza", spiegherà il portavoce della Casa Bianca Jay Carney. Con lui moriranno uno dei figli e una donna. Il corpo fu identificato da una delle sue mogli e fu utilizzato il riconoscimento facciale e un test del Dna su un campione che ne confermò l'identità.
Lo stesso giorno Bin Laden fu sepolto nel Mare Arabico, entro 24 ore come impone la legge islamica, fuori dal ponte della Uss Carl Vinson. Il 3 maggio il procuratore generale Eric Holder dichiarò il raid "legale, legittimo e appropriato in ogni modo". Il 6 maggio al Qaida confermò la morte di bin Laden. Il video del blitz fu diffuso dalla Cia soltanto cinque anni dopo.
Per l'individuazione del covo di Bin Laden, da parte della Cia, fu fondamentale il ruolo del medico pachistano Shakeel Afridi che organizzò un falso programma di vaccinazione contro la poliomielite per acquisire campioni di Dna necessari ad accertare l'identità del leader di al Qaida. Lodato come un eroe dagli Stati Uniti e considerato un traditore in Pakistan, Afridi fu arrestato nel luglio del 2011 e licenziato dal governo di Islamabad. A dieci anni dall'uccisione di Bin Laden si trova ancora in carcere, detenuto in isolamento a scontare una condanna a 33 anni per tradimento nella struttura penitenziaria di Sahiwal, nella provincia centrale del Punjab. Le Amministrazioni Usa non sono mai riuscite a ottenere la sua liberazione, negata anche su proposta di un'eventuale scambio di prigionieri.
Il compound dove Bin Laden viveva era stato costruito nel 2006 ed era decisamente più grande rispetto alle altre case vicine. Con un valore stimato di un milione di dollari, non aveva collegamento Internet né alla rete telefonica. Nella casa vivevano 24 persone, che usavano bruciare la loro spazzatura. Circondato da pareti con filo spinato e dotato di due cancelli di sicurezza, la casa aveva diversi piani. Bin Laden alloggiava con alcuni membri della sua famiglia al secondo e al terzo piano. Durante il blitz, le forze speciali statunitensi sequestrarono diversi oggetti, tra cui 10 dischi rigidi, cinque computer e più di 100 dispositivi di archiviazione, come Dvd e chiavette Usb.