Disastro ferroviario Andria-Corato: tre anni fa la tragedia che causò la morte di 23 persone
Terzo anniversario
Tornano alla mente le angoscianti immagini dell'incidente ferroviario sul binario unico della tratta tra Andria e Corato delle Ferrovie Bari Nord: tre anni fa, 12 luglio del 2016, la tragedia si consumò con uno scontro frontale tra due treni. Il bilancio fu pesantissimo: 23 morti e 51 feriti. A ricordo delle vittime, nella giornata odierna si tengono diverse iniziative.
A Bari, la cerimonia commemorativa è attesa in piazza Moro di fronte alla stazione centrale. Il sindaco Antonio Decaro provvederà a deporre una corona di fiori. A Corato, poco fa, il sindaco Massimo Mazzilli ha deposto una corona d'alloro nel piazzale della Stazione intitolato l'anno scorso alle vittime. Alle 19 nella chiesa di Santa Maria Maggiore sarà celebrata una Messa di suffragio. Anche ad Andria, nella cattedrale, il vescovo della Diocesi monsignor Luigi Mansi presiederà una celebrazione eucaristica.
Familiari delle vittime in polemica con lungaggini della Giustizia
"Dopo 3 anni, nonostante i 3 anni, la giustizia tarda ad arrivare: e con essa, tarda tutto il resto", si legge nella pagina Facebook dell'Astip l'associazione strage treni in Puglia 12 luglio 2016, composta da 14 famiglie di vittime. "I binari sono fermi lì, i treni non circolano più con le annesse conseguenze, della 'nostra' strage neppure si parla più a livello nazionale, i politici delle grandi promesse forse hanno dimenticato". Il processo, che vede imputate 17 persone fisiche (manager, dipendenti e vertici della società ma anche un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell'Ustif) e una società, la Ferrotramviaria, iniziato ad aprile davanti al tribunale di Trani, riprenderà il 18 settembre dopo cinque udienze dedicate agli adempimenti preliminari.
I reati contestati, a vario titolo, dalla Procura di Trani sono di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Nell'ultima udienza il nuovo collegio, che ha sostituito quello ricusato ed è ora presieduto dal presidente dello stesso tribunale, ha deciso che la Regione Puglia va citata come responsabile civile e vanno invece revocate tutte le costituzioni di parte civile, già ammesse, nei confronti di Ferrotramviaria spa. Nei giorni scorsi tuttavia, un ricorso in Cassazione contro il provvedimento di ricusazione dei giudici di Trani è stato depositato dai difensori di alcune parti civili.
A Bari, la cerimonia commemorativa è attesa in piazza Moro di fronte alla stazione centrale. Il sindaco Antonio Decaro provvederà a deporre una corona di fiori. A Corato, poco fa, il sindaco Massimo Mazzilli ha deposto una corona d'alloro nel piazzale della Stazione intitolato l'anno scorso alle vittime. Alle 19 nella chiesa di Santa Maria Maggiore sarà celebrata una Messa di suffragio. Anche ad Andria, nella cattedrale, il vescovo della Diocesi monsignor Luigi Mansi presiederà una celebrazione eucaristica.
Familiari delle vittime in polemica con lungaggini della Giustizia
"Dopo 3 anni, nonostante i 3 anni, la giustizia tarda ad arrivare: e con essa, tarda tutto il resto", si legge nella pagina Facebook dell'Astip l'associazione strage treni in Puglia 12 luglio 2016, composta da 14 famiglie di vittime. "I binari sono fermi lì, i treni non circolano più con le annesse conseguenze, della 'nostra' strage neppure si parla più a livello nazionale, i politici delle grandi promesse forse hanno dimenticato". Il processo, che vede imputate 17 persone fisiche (manager, dipendenti e vertici della società ma anche un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell'Ustif) e una società, la Ferrotramviaria, iniziato ad aprile davanti al tribunale di Trani, riprenderà il 18 settembre dopo cinque udienze dedicate agli adempimenti preliminari.
I reati contestati, a vario titolo, dalla Procura di Trani sono di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Nell'ultima udienza il nuovo collegio, che ha sostituito quello ricusato ed è ora presieduto dal presidente dello stesso tribunale, ha deciso che la Regione Puglia va citata come responsabile civile e vanno invece revocate tutte le costituzioni di parte civile, già ammesse, nei confronti di Ferrotramviaria spa. Nei giorni scorsi tuttavia, un ricorso in Cassazione contro il provvedimento di ricusazione dei giudici di Trani è stato depositato dai difensori di alcune parti civili.