Disegnare la morte: il racconto dei bambini in mostra al Parlamento europeo
Un allestimento fotografico racconta la guerra in Siria vista dagli occhi dei bambini. I loro disegni sono stati raccolti il mese scorso da missionari e congregazioni cristiane presenti nel Paese
Palazzi sventrati, morti per le strade, piccoli momenti di gioco celebrati in controtempo al frastuono delle bombe: tutto questo fa parte della vita dei bambini siriani, capaci di rappresentare la morte su carta, dargli un nome, un volto. In quei disegni, però, complice la loro tenera età, affiorano anche i sogni, le speranze: colombe e girotondi.
Nel frattempo, ad Aleppo, dove i combattimenti sono più intensi, le fazioni ribelli hanno chiesto il cessate-il-fuoco immediato e l'evacuazione dei civili. L'iniziativa, che arriva dopo che il governo ha conquistato ormai tre quarti del settore est della città, i quartieri un tempo controllati dai ribelli, è stata approvata da tutte le fazioni, ha riferito una fonte appartenente a uno dei gruppi firmatari. I ribelli chiedono una "tregua umanitaria immediata di cinque giorni" ma fanno anche altre proposte: innanzitutto l'evacuazione medica, sotto il monitoraggo dell'Onu, delle persone che hanno bisogno di cure sanitarie urgenti, che sarebbero circa 500; l'appello chiede anche l'evacuazione dei civili che vogliono lasciare la città verso le aree orientali della provincia omonima dove i ribelli hanno ancora il controllo di alcune porzioni di territorio; si esclude invece l'evacuazione verso la provincia di Idlib, dove hanno trovato rifugio molti dei civili e dei ribelli che si sono arresi, "perchè non è più un territorio sicuro in considerazione dei bombardamenti russi e americani". Yasser al-Youssef del gruppo Nureddin al-Zinki ha confermato che tra i firmatari c'è anche Fateh al-Sham, il gruppo degli exqaedisti del Fronte al Nusra.
Nel frattempo, ad Aleppo, dove i combattimenti sono più intensi, le fazioni ribelli hanno chiesto il cessate-il-fuoco immediato e l'evacuazione dei civili. L'iniziativa, che arriva dopo che il governo ha conquistato ormai tre quarti del settore est della città, i quartieri un tempo controllati dai ribelli, è stata approvata da tutte le fazioni, ha riferito una fonte appartenente a uno dei gruppi firmatari. I ribelli chiedono una "tregua umanitaria immediata di cinque giorni" ma fanno anche altre proposte: innanzitutto l'evacuazione medica, sotto il monitoraggo dell'Onu, delle persone che hanno bisogno di cure sanitarie urgenti, che sarebbero circa 500; l'appello chiede anche l'evacuazione dei civili che vogliono lasciare la città verso le aree orientali della provincia omonima dove i ribelli hanno ancora il controllo di alcune porzioni di territorio; si esclude invece l'evacuazione verso la provincia di Idlib, dove hanno trovato rifugio molti dei civili e dei ribelli che si sono arresi, "perchè non è più un territorio sicuro in considerazione dei bombardamenti russi e americani". Yasser al-Youssef del gruppo Nureddin al-Zinki ha confermato che tra i firmatari c'è anche Fateh al-Sham, il gruppo degli exqaedisti del Fronte al Nusra.