Diventa un'icona la foto dell'ultimo soldato americano a lasciare Kabul
Il Pentagono annuncia la fine di quasi 20 anni di missione. Spari a Kabul per festeggiare
Diventa un'icona la foto all'infrarosso che mostra il generale Chris Donahue, comandante della leggendaria 82a divisione aviotrasportata, mentre sale sul volo militare: l'ultimo soldato americano a lasciare il territorio afghano.
La foto del generale che cammina verso l'aereo in attesa sulla pista dell'aeroporto Hamid Karzai è stata diffusa dal Pentagono poche ore dopo la conclusione della missione: è stata scattata con un dispositivo per la visione notturna da un finestrino laterale dell'aereo da trasporto C-17 su cui lui si stava imbarcando.
Uscito dall'Accademia militare di West Point, veterano della guerra in Iraq tra il 2003 e il 2011 degli Stati Uniti, a lungo comandante della task force per le operazioni speciali in Afghanistan, Donahue era stato inviato a Kabul ad agosto per proteggere l'aeroporto di Kabul. "Una delle ultime cose che ha fatto è stato parlare con il comandante talebano con cui si era coordinato per comunicargli che stavamo partendo", ha raccontato il generale Frank McKenzie, capo del comando centrale statunitense. Poi, una volta imbarcato, il messaggio finale sulla chat ai suoi: "Lavoro ben fatto, sono orgoglioso di voi tutti".
"In Afghanistan non è rimasto un solo soldato americano. Il ritiro di stasera (ieri, ndr) significa sia la fine dell'evacuazione del materiale militare che la fine di quasi 20 anni di missione iniziata poco dopo l'11 settembre", ha annunciato in serata il generale Kenneth McKenzie, capo del comando centrale Usa.
Cala il sipario sulla guerra in Afghanistan, la più lunga della storia americana. Le ultime truppe Usa hanno lasciato ieri sera a sorpresa Kabul, con un giorno d'anticipo rispetto alla scadenza fissata per il 31 agosto. Troppo grande la paura di nuovi attentati da parte dei jihadisti dell'Isis-K, con gli allarmi lanciati fino all'ultimo dal Pentagono che ancora in giornata aveva parlato di minacce "reali" e "specifiche" di altri attacchi terroristici.
Subito dopo l'annuncio del Pentagono, spari sono stati uditi a Kabul per festeggiare la partenza dell'ultimo volo Usa. I colpi venivano in particolare dai principali check point dei talebani, mentre urla di giubilo si sono innalzate da postazioni nella ex green zone. "Abbiamo nuovamente fatto la storia", ha esultato su Twitter Anas Haqqani, un alto dirigente delle milizie talebane. "Stasera alla mezzanotte in punto gli ultimi soldati americani hanno lasciato l'aeroporto di Kabul e il nostro Paese ha conquistato la completa indipendenza. Sia lode a Dio", ha dichiarato il portavoce Zabihullah Mujahid.
La cronaca della corrispondente Lucia Goracci
La foto del generale che cammina verso l'aereo in attesa sulla pista dell'aeroporto Hamid Karzai è stata diffusa dal Pentagono poche ore dopo la conclusione della missione: è stata scattata con un dispositivo per la visione notturna da un finestrino laterale dell'aereo da trasporto C-17 su cui lui si stava imbarcando.
Uscito dall'Accademia militare di West Point, veterano della guerra in Iraq tra il 2003 e il 2011 degli Stati Uniti, a lungo comandante della task force per le operazioni speciali in Afghanistan, Donahue era stato inviato a Kabul ad agosto per proteggere l'aeroporto di Kabul. "Una delle ultime cose che ha fatto è stato parlare con il comandante talebano con cui si era coordinato per comunicargli che stavamo partendo", ha raccontato il generale Frank McKenzie, capo del comando centrale statunitense. Poi, una volta imbarcato, il messaggio finale sulla chat ai suoi: "Lavoro ben fatto, sono orgoglioso di voi tutti".
"In Afghanistan non è rimasto un solo soldato americano. Il ritiro di stasera (ieri, ndr) significa sia la fine dell'evacuazione del materiale militare che la fine di quasi 20 anni di missione iniziata poco dopo l'11 settembre", ha annunciato in serata il generale Kenneth McKenzie, capo del comando centrale Usa.
Cala il sipario sulla guerra in Afghanistan, la più lunga della storia americana. Le ultime truppe Usa hanno lasciato ieri sera a sorpresa Kabul, con un giorno d'anticipo rispetto alla scadenza fissata per il 31 agosto. Troppo grande la paura di nuovi attentati da parte dei jihadisti dell'Isis-K, con gli allarmi lanciati fino all'ultimo dal Pentagono che ancora in giornata aveva parlato di minacce "reali" e "specifiche" di altri attacchi terroristici.
Subito dopo l'annuncio del Pentagono, spari sono stati uditi a Kabul per festeggiare la partenza dell'ultimo volo Usa. I colpi venivano in particolare dai principali check point dei talebani, mentre urla di giubilo si sono innalzate da postazioni nella ex green zone. "Abbiamo nuovamente fatto la storia", ha esultato su Twitter Anas Haqqani, un alto dirigente delle milizie talebane. "Stasera alla mezzanotte in punto gli ultimi soldati americani hanno lasciato l'aeroporto di Kabul e il nostro Paese ha conquistato la completa indipendenza. Sia lode a Dio", ha dichiarato il portavoce Zabihullah Mujahid.
La cronaca della corrispondente Lucia Goracci