Moda, iCub e R1 portano l'intelligenza artificiale sulla passerella di Dolce & Gabbana
La star della sfilata è lui: iCub, robot-bambino umanoide, ha dato il via in passerella, a Milano, al Next Chapter, il nuovo capitolo di Dolce e Gabbana, una sfilata ispirata alla tecnologia. L'occasione è stata la Sfilata Donna Autunno-Inverno 2021/22 trasmessa in streaming
"L'intelligenza artificiale ci ha dato il la per questa collezione" raccontano gli stilisti con un video in chiusura delle sfilate di Milano Moda Donna, che hanno collaborato con l'Istituto italiano di tecnologia di Genova. Con iCub ha sfilato anche R1, i massimi esemplari della ricerca altamente specializzata di IIT nel campo della robotica di servizio e dell’AI.
E’ contento il direttore scientifico dell’Istituto genovese, Giorgio Metta: “Sono stato piacevolmente sorpreso dall’invito di Dolce&Gabbana a coinvolgere IIT e due delle sue più note e importanti realizzazioni robotiche come iCub e R1, in questo evento. Osservare i nostri robot sulla pedana di una sfilata di moda ci fa sentire vicini al grande pubblico che segue queste manifestazioni dimostrando così che gli esiti della ricerca scientifica sono un patrimonio comune disponibile per tutti. La creatività di Dolce&Gabbana e la nostra visione tecnologica compongono un quadro di grande effetto”.
I due stilisti hanno dovuto però convincere gli scienziati: "All'inizio, dall'Istituto - raccontano - ci hanno detto che non sono bambole, ma noi avevamo iniziato a parlare di tecnologia già tre anni fa con i droni in passerella. All'inizio sono state scintille, poi amore: noi ci siamo ispirati al loro mondo perché la ricerca è alla base di tutto, basta vedere cosa succede con i vaccini".
Ma la ricerca è alla base anche della moda: "ci vuole armonia - sottolineano - tra un nuovo mondo e l'abbigliamento, non puoi girare con la clava a Manhattan". E questo di oggi "è un mondo di ragazzi senza preconcetti cui dobbiamo parlare, perché sono loro a dare nuova linfa".
E’ contento il direttore scientifico dell’Istituto genovese, Giorgio Metta: “Sono stato piacevolmente sorpreso dall’invito di Dolce&Gabbana a coinvolgere IIT e due delle sue più note e importanti realizzazioni robotiche come iCub e R1, in questo evento. Osservare i nostri robot sulla pedana di una sfilata di moda ci fa sentire vicini al grande pubblico che segue queste manifestazioni dimostrando così che gli esiti della ricerca scientifica sono un patrimonio comune disponibile per tutti. La creatività di Dolce&Gabbana e la nostra visione tecnologica compongono un quadro di grande effetto”.
I due stilisti hanno dovuto però convincere gli scienziati: "All'inizio, dall'Istituto - raccontano - ci hanno detto che non sono bambole, ma noi avevamo iniziato a parlare di tecnologia già tre anni fa con i droni in passerella. All'inizio sono state scintille, poi amore: noi ci siamo ispirati al loro mondo perché la ricerca è alla base di tutto, basta vedere cosa succede con i vaccini".
Ma la ricerca è alla base anche della moda: "ci vuole armonia - sottolineano - tra un nuovo mondo e l'abbigliamento, non puoi girare con la clava a Manhattan". E questo di oggi "è un mondo di ragazzi senza preconcetti cui dobbiamo parlare, perché sono loro a dare nuova linfa".