Ecco la ciocca di Leonardo da Vinci. Direttore Uffizi: "Cosa non credibile"
Una ciocca sottile di capelli biondi stretta da un nastro nero. La reliquia, definita storicamente 'Les cheveux de Leonardo da Vinci', è stata esposta in anteprima mondiale al Museo Ideale di Vinci, nel giorno del quinto centenario dalla morte del genio toscano. Non mancano le polemiche
In anteprima mondiale, il Museo Ideale, che si trova a Vinci in provincia di Firenze, paese natale del genio del Rinascimento, ha esposto la ciocca di capelli biondi di Leonardo Da Vinci. Non è solo un documento storico, né un semplice cimelio, bensì uno strumento straordinario di conoscenza", ha spiegato il direttore Alessandro Vezzosi, che ha curato la mostra 'Leonardo Vive'. Esposto insieme alla ciocca anche un anello, proveniente dalla stessa collezione. Eppure nel giorno del quinto centenario dalla morte del genio toscano il direttore degli Uffizi Eike Schmidt semina un'ombra sul rarissimo cimelio.
"È veramente una cosa sciocca. Nessuno specialista ci crede e tra l'altro è estremamente improbabile che una ciocca di Leonardo potesse essere ritrovata in una collezione privata americana", ha detto il direttore Schmidt, sottolineando che la tradizione di collezionare ciocche di famosi personaggi, oppure dei propri cari, risale all'Ottocento, e sarebbe dunque "completamente fuori epoca" per il Rinascimento. "Solo per i santi martiri, nemmeno per i beati, si tenevano parti del corpo, ma sicuramente non per grandi scienziati e grandi artisti - ha sentenziato il direttore -. Questa cosa non vale nemmeno la pena di essere analizzata nel dettaglio".
Di tutt'altro avviso la storica Agnese Sabato, co-curatrice della mostra inseme a Vezzosi, che ha sottolineato l'importanza del ritrovamento: "Se i capelli sono compatibili con il Dna dei discendenti si potrà sequenziare il Dna di Leonardo. E si farà comunque chiarezza sui resti contenuti nella tomba di Leonardo ad Amboise".
Da dove arriva la ciocca di capelli di Leonardo?
La storia della reliquia inizia nel 1863 quando Arsène Houssaye, scrittore e ispettore generale dei musei di provincia francese, amico di Eugène Delacroix e Charles Baudelaire, fu incaricato da una commissione imperiale di ricercare la tomba dell'artista e scienziato fiorentino, tra le rovine del castello di Amboise. Luogo dove Leonardo fu inumato il 12 agosto del 1519.
Houssaye ritrovò i resti di quelle che individuò come le ossa e il cranio del genio fiorentino, grazie anche ad alcuni frammenti lapidei di un'iscrizione riconducibile al nome di Leonardus Vinci. Secondo il direttore del Museo Ideale, i documenti da oggi esposti a Vinci attestano che Houssaye trattenne per sé due reliquie che furono rivendute da un suo pronipote nel 1925 a Harold K. Shigley, collezionista americano appassionato di cimeli. Nel 1985 queste due reliquie sono passate nelle mani di un altro collezionista, sempre americano che, nel 2016, ha preso contatto con il museo.
"È veramente una cosa sciocca. Nessuno specialista ci crede e tra l'altro è estremamente improbabile che una ciocca di Leonardo potesse essere ritrovata in una collezione privata americana", ha detto il direttore Schmidt, sottolineando che la tradizione di collezionare ciocche di famosi personaggi, oppure dei propri cari, risale all'Ottocento, e sarebbe dunque "completamente fuori epoca" per il Rinascimento. "Solo per i santi martiri, nemmeno per i beati, si tenevano parti del corpo, ma sicuramente non per grandi scienziati e grandi artisti - ha sentenziato il direttore -. Questa cosa non vale nemmeno la pena di essere analizzata nel dettaglio".
Di tutt'altro avviso la storica Agnese Sabato, co-curatrice della mostra inseme a Vezzosi, che ha sottolineato l'importanza del ritrovamento: "Se i capelli sono compatibili con il Dna dei discendenti si potrà sequenziare il Dna di Leonardo. E si farà comunque chiarezza sui resti contenuti nella tomba di Leonardo ad Amboise".
Da dove arriva la ciocca di capelli di Leonardo?
La storia della reliquia inizia nel 1863 quando Arsène Houssaye, scrittore e ispettore generale dei musei di provincia francese, amico di Eugène Delacroix e Charles Baudelaire, fu incaricato da una commissione imperiale di ricercare la tomba dell'artista e scienziato fiorentino, tra le rovine del castello di Amboise. Luogo dove Leonardo fu inumato il 12 agosto del 1519.
Houssaye ritrovò i resti di quelle che individuò come le ossa e il cranio del genio fiorentino, grazie anche ad alcuni frammenti lapidei di un'iscrizione riconducibile al nome di Leonardus Vinci. Secondo il direttore del Museo Ideale, i documenti da oggi esposti a Vinci attestano che Houssaye trattenne per sé due reliquie che furono rivendute da un suo pronipote nel 1925 a Harold K. Shigley, collezionista americano appassionato di cimeli. Nel 1985 queste due reliquie sono passate nelle mani di un altro collezionista, sempre americano che, nel 2016, ha preso contatto con il museo.