L'esodo dei Rohingya. 123mila profughi in 10 giorni hanno attraversato il confine del Bangladesh
Emergenza umanitaria
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati stima che siano ormai 123mila i profughi Rohingya fuggiti in Bangladesh da quando, il 25 agosto scorso, sono scoppiate le violenze in Myanmar. Vivian Tan, portavoce dell'UNHCR ha confermato martedì che questi numeri sono più accurati perché provengono dai funzionari che stanno lavorando nei campi profughi, sia quelli ufficiali sia quelli improvvisati lungo il confine tra i due paesi.
Lunedì la stima dell'UNHCR è che fossero circa 87mila i Rohingya ad aver attraversato il confine dopo che alcuni insorti tra loro avevano attaccato postazioni della polizia di Myanmar suscitando l'immediata reazione delle autorità che in risposta avevano lanciato operazioni di "pulizia etnica".
"I numeri sono molto preoccupanti," sostiene Tan, "E salgono rapidamente di ora in ora." I campi profughi presenti ormai da tempo nella regione hanno già raggiunto il limite di capienza e sono in migliaia quelli che combattono per trovare un posto.
E mentre in migliaia si riversano attraverso il confine paludoso l'ospedale di Cox's Bazar Sadar combatte da ieri per curare dozzine di persone che giungono ferite, con le ossa rotte, ferite da arma da fuoco, raccontando terribili storie di morte. L'ospedale si trova a circa due ore dalla linea di confine e soltanto lunedì ha curato 31 uomini che si sono presentati atterriti e con vari tipi di ferite raccontando di soldati del Myanmar che hanno sparato indiscriminatamente sui loro villaggi nell'ovest del Paese dando poi fuoco alle loro case.