Esplosioni ad Harare. Si teme golpe. L'esercito dello Zimbabwe contro Mugabe. Chiude ambasciata Usa
La resa dei conti fra l'esercito capitanato da Constantino Chiwenga e il presidente ultranovantenne Robert Mugabe
Le epurazioni dei veterani di guerra, Mnangagwa è uno di loro, hanno creato tensioni tra il partito al potere Unione Nazionale Africana di Zimbabwe - Fronte Patriottico (Zanu-Pf) e il capo di stato maggiore dell'esercito, accusato di tradimento per aver minacciato il presidente. Storicamente al fianco di Mugabe, dagli anni ottanta, l'esercito ha di fatto creato un precedente mai accaduto sin dai tempi dell'indipendenza. A fianco di Mnangagwa, soprannominato il coccodrillo per la sua ferocia, si sono schierate 90 persone, tra questi alcuni vertici militari come Chiwenga, ora iscritti in una lista di proscrizione stilata dalla fazione della "generation 40'' guidata proprio dalla first lady Grace Mugabe, definita dai più scettici come mandante delle epurazioni.
Da 30 anni al potere come presidente (1987-2017), primo ministro dello Zimbabwe dal 1980 al 1987, il leader di 93 anni Mugabe, deve fare i conti con quello che sembra essere proprio un colpo di stato. L'esercito ha già smentito, ma per precauzione l'ambasciata Usa ha chiuso òa sede al pubblico, mentre quella della Gran Bretagna ha invitato i suoi cittadini a rimanare a casa. Su twitter la sede diplomatica americana ha citato "la situazione incerta" e "segnalazioni di inusuali attività militari" in città.
Due to ongoing uncertainty in Zimbabwe, the U.S. Embassy in Harare will be minimally staffed and closed to the public on November 15. Embassy personnel will continue to monitor the situation closely. @StateDept
— U.S. Embassy Harare (@usembassyharare) 15 novembre 2017
Non è un golpe
In diretta tv, i militari hanno letto un comunicato. "Non è una presa di potere dell'esercito sul governo", ha detto un generale leggendo la dichiarazione. "Vogliamo assicurare che sua eccellenza il presidente e la sua famiglia sono al sicuro. Stiamo dando la caccia ai criminali che circondano Mugabe e chi li spalleggia nel commettere crimini che causano sofferenze sociali ed economiche al paese. Li porteremo davanti alla giustizia - continua il comunicato, prima di concludere - non appena avremo compiuto la nostra missione ci aspettiamo che la situazione torni alla normalità".