Foreste del nord rase al suolo per i fazzoletti di carta, la denuncia in un rapporto di Greenpeace
Nel mirino Essity, colosso europeo del 'tissue'
Importanti aree della Grande Foresta del Nord, in Svezia, Finlandia e Russia, vengono distrutte per ricavare polpa di cellulosa usata per produrre fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli monouso. E' la denuncia contenuta nel rapporto "Wiping out the boreal" ("Spazzare via il boreale") presentato oggi da Greenpeace International.
La Grande Foresta del Nord, ovvero l'ecosistema forestale boreale, rappresenta quasi un terzo delle foreste rimaste sulla Terra. Le vaste torbiere e il permafrost che la caratterizzano ne fanno il piu' grande deposito di carbonio tra gli ecosistemi terrestri del nostro Pianeta, rendendo questa foresta indispensabile nella lotta contro i cambiamenti climatici. Eppure solo il 3% della sua estensione e' protetto.
L'indice di Greenpeace è puntato in particolare contro Essity, il principale produttore di articoli di tessuto di carta in Europa, secondo nel settore a livello mondiale. I prodotti dei marchi legati all'industria svedese come Tempo, Lotus, Cushelle, Colhogar ed Edet vengono realizzati in parte proprio ricorrendo a cellulosa proveniente dalla deforestazione di questa vasta area verde. "E' sconvolgente pensare che alberi che hanno svettato per decenni, o addirittura per secoli, vengano abbattuti per produrre fazzoletti o asciugatutto che verranno utilizzati per qualche secondo e poi gettati via," dice Martina Borghi, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia introducendo i dati contenuti nel rapporto, "Non possiamo permettere che foreste ad Alto Valore di Conservazione, incluse le foreste vergini, vengano rase al suolo per produrre prodotti monouso."
All'inizio di quest'anno, spiega Greenpeace, in seguito ad un riassetto societario il Gruppo Sca è stato diviso in due aziende indipendenti: la Sca, che opera nel settore forestale, ed Essity, specializzata nel 'tissue', ovvero fazzoletti di carta, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli. Il report di Greenpeace International mostra come Essity acquisti da Sca della polpa di cellulosa derivante proprio da aree di foresta boreale ad Alto Valore di Conservazione, incluse le foreste vergini. Queste zone sono l'habitat di specie minacciate, come il lupo grigio e la lince. Inoltre, Sca sostituisce gli alberi che taglia con piantagioni di pino contorto (Pinus contorta), specie arborea non autoctona, che alterano l'ecosistema forestale e rendono difficoltoso l'approvvigionamento di cibo per le renne, e la vita del popolo Sami, la cui sussistenza e' basata soprattutto sul pascolo di questi animali.
Quello del 'tissue', prosegue il rapporto di Greenpeace, è un mercato in espansione in Europa. In Italia, nel 2016, il consumo pro capite complessivo di fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli è stato di 9 chilogrammi annui. "Essity è tra i leader nella produzione di 'tissue' e deve assumere la leadership anche nella lotta per salvare la Grande Foresta del Nord," conclude Martina Borghi, "Chiediamo quindi alla società di eliminare dalla propria filiera i fornitori coinvolti nella distruzione di aree importanti della 'corona verde' del nostro Pianeta, assicurando in questo modo anche il rispetto dei diritti dei popoli indigeni."
Sul sito ufficiale di Essity una pagina è dedicata alla descrizione dell'approccio alla sostenibilità dell'azienda e in particolare all'approvvigionamento di fibra. Qui si legge che "è della massima importanza [per Essity, ndr] assicurarsi che la materia prima di legno usata nell'attività della società non provenga da fonti controverse." Inoltre la società rivendica la certificazione delle materie prime usate sostenendo come provengano da foreste gestite in modo sostenibile, e il coinvolgimento della società stessa nel VIA (Value and Impact Analysis) un programma di monitoraggio degli effetti della certificazione stessa.