Francia, in vigore test molecolare obbligatorio. Coinvolti tutti i viaggiatori, code a Ventimiglia
Lunghe code si sono registrate al confine italo-francese di Ventimiglia, a causa dei controlli sulle certificazioni dei frontalieri e di chiunque altro debba espatriare con giustificata motivazione. Da oggi scatta l'obbligo del test molecolare che riguarda i viaggiatori, maggiori di 11 anni, che entrano in Francia da Paesi Ue, mentre sono chiuse le frontiere con i Paesi extra Ue
Nei giorni scorsi il governo francese ha introdotto una misura che prevede l'ingresso nel territorio nazionale solo a chi è munito di test molecolare (Prc), eseguito nelle settantadue ore precedenti l'arrivo in Francia, escludendo il test antigenico. restano, invece, chiuse le frontiere con i Paesi extra Ue.
La norma, di contrasto alla pandemia, impone l'obbligo del test ai viaggiatori, maggiori di 11 anni, che entrano da Paesi Ue (quindi anche l'Italia) con qualsiasi mezzo. Sono esentanti dal presentare il tampone i lavoratori frontalieri, i trasportatori e i residenti nei territori confinanti entro trenta chilometri. E nonostante l'esenzione, al confine italo-francese di Ventimiglia, i controlli sulle certificazioni hanno creato lunghe code e disagi a coloro diretti al lavoro in Francia o nel Principato di Monaco.
Oltre ai rigorosi controlli sull'ingresso abusivo dei migranti (a molti furgoni o camioncini è richiesta l'apertura del cassone posteriore) si sono sommati gli accertamenti del referto del test molecolare ai viaggiatori e del giustificato ai lavoratori. Inoltre, sono stati fatti controlli a tappeto sia negli aeroporti sia nelle stazioni ferroviarie.
La norma, di contrasto alla pandemia, impone l'obbligo del test ai viaggiatori, maggiori di 11 anni, che entrano da Paesi Ue (quindi anche l'Italia) con qualsiasi mezzo. Sono esentanti dal presentare il tampone i lavoratori frontalieri, i trasportatori e i residenti nei territori confinanti entro trenta chilometri. E nonostante l'esenzione, al confine italo-francese di Ventimiglia, i controlli sulle certificazioni hanno creato lunghe code e disagi a coloro diretti al lavoro in Francia o nel Principato di Monaco.
Oltre ai rigorosi controlli sull'ingresso abusivo dei migranti (a molti furgoni o camioncini è richiesta l'apertura del cassone posteriore) si sono sommati gli accertamenti del referto del test molecolare ai viaggiatori e del giustificato ai lavoratori. Inoltre, sono stati fatti controlli a tappeto sia negli aeroporti sia nelle stazioni ferroviarie.