Giappone, un Paese per vecchi: oltre 70 mila centenari e il 28,4% della popolazione oltre i 65 anni
Il terzo Lunedì di settembre si celebra in Giappone il Giorno del Rispetto per gli Anziani. Durante il "Keiro no hi", ci si prende cura dei vecchi, i volontari distribuiscono pasti pronti agli anziani del villaggio o del quartiere e i bambini preparano spettacoli, danze e canti in onore dei nonni. Quest'anno, alla vigilia di questa festività molto sentita nel Paese del Sol Levante il governo ha reso pubblici numeri da record sull'invecchiamento della popolazione. Nella classifica globale di invecchiamento della popolazione solo il Giappone batte l'Italia. Ecco tutti i numeri.
Secondo i dati elaborati dal ministero dell'Interno giapponesee resi noti domenica, nel 2018 gli anziani rappresentavano il 28,4 per cento della popolazione e il 12,9 percento della sua forza lavoro, si tratta in entrambi i casi di dati da record. Il numero di cittadini di età pari o superiore a 65 anni si è attestato l'anno scorso a 35,88 milioni con un incremento di 320 mila persone anziane rispetto al 2017. Un dato che fa del Giappone il paese con la popolazione più anziana del mondo. Primo per distacco rispetto all'altro Paese per vecchi del pianeta che è l'Italia dove il tasso di anzianità rimane ben sopra il 23 per cento davanti al Portogallo che è terzo con un tasso del 22,4 per cento.
Record di ultracenenari
Il numero di giapponesi di età pari o superiore a 90 anni ha raggiunto 2,31 milioni, tra questi sono oltre 71.000 i centenari. Proprio all'inizio di quest'anno è scomparso Masazo Nonaka che, con i suoi 113 anni e passa deteneva il primato di persona più anziana del mondo ancora in vita. Il Giappone era per altro la patria dell'uomo che a tutt'oggi è considerato l'uomo più longevo della storia del mondo, Jirōemon Kimura scomparso nel 2013 all'età di 116 anni e 54 giorni. Se, tra le donne pare ancora inattaccabile il record stabilito dalla francese Jeanne Calment, morta nel 1997 a oltre 122, tra il 2015 e il 2018 ben tre donne giapponesi hanno raggiunto la top ten di longevità: Misao Okawa morta nel 2015 a 117 anni e 27 giorni, Chiyo Miyako morta il 22 luglio del 2018 a 117 anni e 81 giorni e Nabi Tajima che, con i suoi 117 anni e 260 giorni il 21 aprile del 2018 ha raggiunto la terza posizione nella classifica delle donne più longeve di sempre. I dati del Ministero della sanità, del lavoro e del welfare pubblicati alla vigilia della festività hanno mostrato che il numero di persone di età pari o superiore a 100 anni in Giappone ha superato per la prima volta le 70.000 unità, un aumento di circa 23 volte rispetto a una popolazione centenaria nel 1989.
Il 'welfare' a rischio e le contromisure del governo di Shinzo Abe
L'Istituto Nazionale di Ricerca Demografica e di Sicurezza Sociale prevede che entro il 2025 gli anziani costituiranno il 30 per cento della popolazione giapponese e il 35,3 per cento nel 2040. Il rapporto tra anziani e posti di lavoro è aumentato per il 15esimo anno consecutivo in quanto il Paese ha dovuto affrontare una crescente carenza di manodopera. Degli 8,62 milioni di anziani che nel 2017 erano ancora a lavoro, 3 milioni e mezzo erano donne. Il principale settore di impiego degli anziani è il commercio, sia all'ingrosso sia al dettaglio, con 1,27 milioni di lavoratori anziani, seguito da agricoltura con 1,07 milioni. Numeri che dimostrano come il Giappone dipenda sempre di più dagli dagli anziani come forza lavoro. Il governo ha cominciato a introdurre una serie di misure per compensare la carenza di manodopera, come l'accettazione di un numero maggiore di lavoratori stranieri e la promozione della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Nonostante queste misure, secondo una stima di Persol Research and Consulting e Chuo University il Giappone dovrà affrontare per il 2030, una carenza di 6,44 milioni di lavoratori. Un "buco" nella forza lavoro che mette a rischio l'impalcatura dello stato sociale a partire dai fondi necessari per far fronte ai costi crescenti per la sanità e il 'welfare' di una società che invecchia. Nel maggio scorso il governo di Shinzo Abe ha manifestato l'intenzione di proporre incentivi per le aziende che assumano dipendenti fino al compimento dei 70 anni come parte delle misure per far fronte a questo deficit di manodopera. Tra queste misure anche la richiesta alle aziende di fornire supporto ai dipendenti in pensione per trovare nuovi posti di lavoro, avviare le proprie aziende o lavorare come 'freelance'.