Giorno della Memoria. Auschwitz-Birkenau: i luoghi dell'orrore
Per non dimenticare
Il 27 gennaio 1945, i soldati sovietici dell'Armata Rossa liberarono liberarono il campo di sterminio di Auschwitz nella Polonia occupata dai tedeschi. I tedeschi erano già fuggiti verso ovest, lasciando dietro di sé i corpi dei prigionieri fucilati e migliaia di sopravvissuti malati e affamati. Le truppe sovietiche trovarono anche le camere a gas e i forni crematori che i nazisti avevano fatto esplodere prima di fuggire nel tentativo di cancellare le prove delle loro uccisioni di massa. Ma il genocidio era troppo vasto per poter essere nascosto. Ancora oggi Auschwitz-Birkenau è il simbolo principale della tragedia dell'Olocausto con milioni di visitatori, almeno fino all'anno scorso. Quest'anno a causa della pandemia di coronavirus la maggior parte degli eventi commemorativi si terrà online. In questa galleria fotografica vi riproponiamo tra le altre, le immagini di Markus Schreiber, fotografo di Associated Press, entrato nel campo con la sua camera panoramica e la pellicola analogica per documentare quel che resta del campo in una serie di scatti in bianco e nero dolorosi e struggenti.
Auschwitz-Birkenau è composto da due campi: Auschwitz I, costruito in una base militare polacca abbandonata e Auschwitz II, o Birkenau, un complesso molto più grande realizzato più tardi a circa tre chilometri di distanza per accelerare la cosiddetta Soluzione finale dei nazisti per sterminare gli ebrei. All'inizio, Auschwitz serviva come campo di detenzione per i prigionieri polacchi, tra cui anche preti cattolici e membri della resistenza clandestina contro l'occupazione tedesca. Più tardi fu costruito Birkenau per completare lo sterminio degli ebrei deportati da tutta Europa. I prigionieri arrivavano ammassati come animali in vagoni senza finestre. Alla famigerata rampa di Auschwitz, i nazisti selezionavano quelli che potevano essere usare per i lavori forzati. Gli altri - anziani, donne e soprattutto bambini e neonati venivano gasati subito dopo il loro arrivo. È Birkenau che colpisce più profondamente, uno spazio piatto e vasto ancora circondato dagli alberi di betulla (Birken in tedesco) che danno il nome al luogo. I forni crematori sono ridotti in macerie ma intatti rimangono i binari e le torri di guardia e alcune delle caserme in cui i prigionieri dormivano in condizioni disumane.
In alcune parti di Auschwitz-Birkenau rimangono in piedi solo pochi camini in mattoni in mezzo ai campi dove un tempo sorgevano le baracche per i detenuti. Più di un milione e centomila persone sono state assassinate dai nazisti ad Auschwitz. La maggior parte di loro erano ebrei, ma tra le vittime c'erano anche polacchi, Rom, prigionieri di guerra sovietici e altri. In tutto, circa 6 milioni di ebrei europei è morto durante l'Olocausto. Quando i sovietici hanno aperto i cancelli del campo, hanno trovato 7000 sopravvissuti.