Hong Kong, morto uno studente. La polizia sotto accusa
Sale la tensione
Rischia di esacerbare ulteriormente le tensioni a Hong Kong la morte di uno studente universitario, deceduto dopo essere caduto da un piano a un altro di un parcheggio in un'area in cui la polizia stava usando gas lacrimogeni per disperdere una protesta.
Chow Tsz-lok è morto per arresto cardiaco, hanno confermato dalla Hong Kong Hospital Authority. Il ragazzo lottava tra la vita e la morte da lunedì mattina. Il South China Morning Post ha scritto della caduta del giovane dal terzo al secondo piano del parcheggio Sheung Tak Estate a Tseung Kwan O dopo scontri tra la polizia e i manifestanti che portano avanti da quasi sei mesi la loro protesta.
La polizia ha dichiarato che il 22enne Chow, che era al secondo anno nella Facoltà di Scienza e Tecnologia dell'Università di Hong Kong (Hkust), è stato ritrovato a circa 120 metri dal luogo in cui sono stati usati i lacrimogeni per disperdere i manifestanti.
Molti studenti sono convinti che Chow stesse fuggendo dai lacrimogeni quando è caduto. Un portavoce dell'amministrazione locale ha espresso "profondo dolore e rammarico" per quanto avvenuto.
Immediata la reazione del movimento
Circa 1.000 manifestanti con il volto mascherato o coperto hanno marciato attraverso il quartiere centrale gridando "Sciogliete le forze di polizia", "Popolo di Hong Kong, vendetta" e "Un debito di sangue deve essere pagato nel sangue." Alcuni portavano fiori e cartelli bianchi che recitava "Hong Kong è uno stato di polizia". I manifestanti hanno chiesto giustizia per Chow Tsz-Lok e urlato contro le forze dell'ordine presenti: "Assassini!".
"La sua morte ci ricorda che non possiamo arrenderci", ha detto un manifestante intervistato da una televisione locale.
Anche se le cause della caduta di Chow sono ancora da accertare, la sua morte ha acuito la rabbia contro la polizia, che è stata accusata di fare uso di metodi pesanti tra cui uso diffuso di gas lacrimogeni e di spray al pepe per sopprimere le manifestazioni di protesta che dal giugno scorso chiedono democrazia e riforme nella ex colonia britannica.
I media locali hanno riferito che Chow è stato in coma con gravi lesioni cerebrali da quando, lunedì scorso, è stato ritrovato disteso in una pozza di sangue al secondo piano dell'edificio. La polizia ipotizza che sia precipitato da un piano superiore ma a quanto riferiscono le fonti ufficiali la sua caduta non sarebbe stata ripresa dalle telecamere di sicurezza.
Pochi minuti prima, alcuni filmati televisivi mostravano la polizia in tenuta antisommossa che sparava gas lacrimogeni contro l'edificio in risposta a un lancio di oggetti contro gli agenti in strada nel momento in cui caricavano la folla per disperderla.
La polizia non ha escluso la possibilità che Chow stesse fuggendo dai gas lacrimogeni ma ha precisato che gli agenti li hanno sparati a una certa distanza. La polizia ha anche respinto l'accusa che siano stati degli agenti a spingere la vittima nel vuoto o di aver ritardato l'arrivo dei soccorsi. Il governo ha espresso "grande dispiacere" per la morte di Chow deceduto nonostante le cure e gli interventi chirurgici cui è stato sottoposto da lunedì. In una nota la polizia assicura che è in corso "un'indagine scrupolosa per capire cosa sia successo."
In questi lunghi mesi di disordini si sono per fortuna registrate solo poche vittime: alcune morti per suicidio riportati dala polizia e un uomo morto dopo essere caduto mentre appendeva uno striscione inneggiante alla democrazia su un edificio. Il mese scorso, due adolescenti sono rimasti feriti, colpiti da proiettili della polizia che avrebbe sparato per legittima difesa. Entrambi si sono ripresi.
Uno dei giovani leader del movimento di protesta, Joshua Wong ha dichiarato che la morte di Chow rende la richiesta dei manifestanti di una indagine sulla condotta della polizia più cruciale che mai: "La riforma delle forze di polizia di Hong Kong è ormai una necessità voluta da tutta la società. Ovviamente, le forze di polizia di Hong Kong devono essere responsabili della morte di Chow," ha detto ai giornalisti fuori dal tribunale. Wong è stato accusato in agosto di aver organizzato un raduno illegale.
All'università di scienza e tecnologia, i compagni di scuola di Chow hanno organizzato manifestazioni e flash mob interrompendo anche una cerimonia di laurea. La cerimonia è stata interrotta da un gruppo di studenti mascherati vestiti di nero che hanno trasformato il palco in un memoriale per Chow. Sotto il palco sono stati deposti fiori bianchi e gli studenti hanno annunciato il boicottaggio dei corsi per una settimana chiedendo verità sulla morte di Chow.
Il sindacato studentesco ha annunciato un'altra veglia per questa sera mentre l'università ha esortato gli studenti a mantenere la calma per "evitare ulteriori scontri e tragedie". In queste ore sono stati diffusi attraverso i social media numerosi appelli alla mobilitazione per ricordare Chow da tenersi anche nell'edificio dove è caduto. I manifestanti sono stati esortati a vestirsi di nero e a indossare maschere per ricordare Chow. Altre manifestazioni sono previste durante il fine settimana.
Le proteste degli studenti a Hong Kong sono divampate alcuni mesi fa per contestare la legge di estradizione verso la Cina continentale, ormai accantonata. Molti vedevano questo progetto di legge come l'espressione dell'interferenza strisciante di Pechino contro i diritti garantiti a Hong Kong da quando l'ex colonia britannica è tornata ai cinesi nel 1997. Da allora il movimento ha ampliato le proprie richieste includendo altre rivendicazioni tra cui le elezioni dirette per il governo della città. La governatrice Carrie Lam, contestata, ha rifiutato di dimettersi e ha provocato ulteriore malcontento il mese scorso quando ha invocato i poteri di emergenza vietando l'uso di maschere per coprirsi il viso durante le manifestazioni.
Dall'inizio delle proteste più di 3.300 persone sono state arrestate e Pechino ha fatto intendere che potrebbe prendere in mano la situazione direttamente e dare un giro di vite per reprimere i disordini.