Hong Kong nel caos, uomini armati a volto coperto assaltano manifestanti e pendolari alla stazione
Il bilancio è di almeno 45 feriti. Le immagini dell'attacco postate sui social
È l'ultimo episodio di una escalation della tensione nella Regione amministrativa speciale cinese, dove da settimane sono in corso le proteste contro l'amministrazione guidata da Carrie Lam. Dei 45 feriti, alcuni dei quali avevano partecipato alle manifestazioni di protesta di ieri, almeno sei vengono definiti in condizioni gravi. Nessun arresto è stato spiccato nei confronti degli assalitori, dopo tre ore di blocco stradale nei pressi della stazione, anche se sono state confiscate diverse barre di acciaio che potrebbero essere state usate come armi dagli assalitori.
"Non abbiamo spiccato mandati d'arresto perché non eravamo sicuri di chi fosse coinvolto", ha dichiarato oggi, in conferenza stampa, un funzionario della stazione di polizia di Yuen Long, Yau Nai-keung, citato dal South China Morning Post.
Tra i feriti c'è anche il parlamentare pro-democratico Lam Check-ting, che ha lamentato l'intervento tardivo della polizia per fermare l'attacco ai passeggeri e ne ha attribuito la responsabilità ai membri delle Triadi. "Hong Kong permette alle Triadi di fare quello che vogliono, di assalire la gente per strada?", ha chiesto ai giornalisti presenti. Condanna per l'attacco alla stazione è arrivata anche da un altro attivista pro-democratico, Nathan Law, che su Twitter ha accusato il governo per la tardiva risposta delle forze dell'ordine. L'amministrazione di Carrie Lam ha condannato l'attacco alla stazione, definendolo in un comunicato "assolutamente inaccettabile per Hong Kong, come società che osserva lo stato di diritto" e il governo "condanna con forza ogni violenza e intraprenderà seriamente azioni" a riguardo.
#HongKong protesters only have one question in mind now: Where was the Police? @hkpoliceforce
— Kinling Lo 盧建靈 (@kinlinglo) 21 luglio 2019
Video filmed inside #YuenLong MTR train station.
Men in white tee were reportedly thugs sent by different gangs to go after #HongKongProtest ers.#extraditionbill pic.twitter.com/UHARvOx0vO
Imbrattato l'Ufficio di collegamento del governo di Pechino a Hong Kong
La protesta di ieri ha visto i manifestanti prendere di mira anche l'Ufficio di collegamento del governo di Pechino a Hong Kong, imbrattato da lanci di uova e da graffiti, a cui la polizia ha risposto ricorrendo all'uso di gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro la folla. Il più alto inviato cinese a Hong Kong ha duramente attaccato i manifestanti anti-governativi che hanno imbrattato la sede dell'ufficio: "Questi atti hanno seriamente danneggiato lo spirito dello Stato di diritto molto apprezzato a Hong Kong e i sentimenti di tutti i cinesi, inclusi sette milioni di connazionali di Hong Kong", ha detto ai giornalisti Wang Zhimin. Quello di ieri è stato il primo atto di protesta su vasta scala dinanzi alla presenza del governo centrale nell'ex colonia britannica da quando sono iniziate le manifestazioni a giugno contro la legge sulle estradizioni in Cina, peraltro ora congelata, vista come una limitazione dell'autonomia di Hong Kong a favore della maggiore ingerenza di Pechino. Nella notte, centinaia di persone, in prevalenza ragazzi, hanno occupato a volto coperto le strade intorno all'edificio,costruendo barriere in un chiaro messaggio contro il potere di Pechino.