Il Trono del Crisantemo passa da Akihito a Naruhito. L'album della famiglia imperiale del Giappone
Dopo l'abdicazione dell'imperatore Akihito, inizia l'era Reiwa di Naruhito
Akihito è salito al trono nel 1989 alla morte del padre Hirohito, che portò il Paese alla disfatta nella Seconda guerra mondiale e lo traghettò nella modernità nei decenni successivi. La sua abdicazione giunge a meno di tre anni dal messaggio televisivo in cui aveva espresso la volontà di rinunciare al trono, citando le difficoltà a svolgere il suo ruolo a causa dell'età avanzata. Da oggi prende il titolo di "emerito".
Il Tenno che ha regnato sull'era Heisei, "Pace ovunque", con una cerimonia sobria e molto breve, ha lasciato il Trono del Crisantemo nella commozione generale davanti agli alti funzionari e ai membri della famiglia imperiale, schierati nella Sala del Pino del Palazzo imperiale di Tokyo. Accanto a lui, l'imperatrice Michiko. Ai lati della Coppia imperiale erano stati posti i sigilli e due dei tre simboli della regalità nipponica: lo 'tsurugi" (spada) che sconfisse il drago e il gioiello ricurvo "magatama" in due scatole. Saranno affidati al nuovo Imperatore, Naruhito, nella cerimonia che segna l'inizio dell'era Reiwa. La terza regalia imperiale, lo specchio della dea del sole Amaterasu, considerata progenitrice della dinastia, si trova nel Grande Santuario di Ise.
Prima della cerimonia, Akihito, in abiti tradizionali, si era recato a riferire alla dea del sole, nel tempio interno al Palazzo, la sua abdicazione. Erano 202 anni che un imperatore del Giappone non abdicava. L'ultimo era stato nel 1817 Kokaku. Quando ad agosto 2016 Akihito, oggi 85enne, ha chiesto implicitamente di poter fare questo passo, il governo ha dovuto approntare un percorso normativo ad hoc. La legge è stata approvata a giugno del 2017.
Prima di vedere definitivamente tramontata la sua era, l'85enne Akihito si è detto "fortunato di aver potuto compiere i miei doveri con il sostegno e la solidarietà del popolo giapponese, un ricordo indelebile". Giovedì l'imperatore ha adempiuto al suo ultimo impegno ufficiale, presenziando con la consorte, l'imperatrice Michiko, a una cerimonia organizzata a Tokyo dall'Ufficio di Gabinetto, che ha riconosciuto i meriti di Akihito nella riforestazione e la ricerca sulla botanica, assegnandogli il premio Midori.
Trent'anni di regno
Il trentennio di Akihito è stato caratterizzato dalla pace ininterrotta, ha interpretato il suo ruolo di imperatore mantenendo fermi i vincoli costituzionali che non lo vogliono attore dell'agone politico. Dall'adozione della costituzione del dopoguerra nel 1946, l'imperatore svolge un ruolo simbolico piuttosto che politico in Giappone, ciononostante non è stato un'istituzione passiva. Già due anni dopo l'ascesa al trono s'inginocchiò di fronte alla gente di Nagasaki che aveva sofferto i danni di un'imponente eruzione vulcanica, in un atto del tutto inedito per un imperatore. Anche il matrimonio con Michiko, l'imperatrice uscente, ha avuto un carattere nuovo: Michiko Shoda è infatti la figlia di un grande industriale e non una componente dell'alta nobiltà imperiale, come voleva la tradizione.
La visibilità è stata una delle caratteristiche della sua reggenza. Gli imperatori giapponesi hanno storicamente fatto della distanza un elemento di affermazione della sovranità. I giapponesi comuni hanno dovuto aspettare l'imperatore Meiji, alla fine del XIX secolo, per vedere con i propri occhi il Tenno, membro di una dinastia che vanta di essere la più antica del mondo. Akihito, invece, ha visitato in media almeno due volte ognuna delle 47 prefetture in cui è diviso il Giappone. È stato a Kobe dopo il terremoto del 1995 e, ha fatto visita agli abitanti della zona dopo il grande terremoto/tsunami del 2011 nel Tohoku, che ha prodotto il disastro nucleare di Fukushima, una piaga ancora aperta per il Giappone.
L'altro grande pellegrinaggio fatto da Akihito è quello nella storia. Sono numerose le visite realizzate dalla coppia imperiale in luoghi simbolo di quella guerra combattuta in nome del padre, Hirohito. Dalla scogliera di Saipan, dove migliaia di soldati e civili giapponesi si uccisero in mare piuttosto che arrendersi agli americani disegnati dalle autorità come mostri, passando per Hiroshima e Nagasaki distrutte dall'atomica, ma anche Palau e le Filippine. Akihito è stato anche il primo imperatore giapponese a visitare la Cina nel 1992, tra i 36 paesi in cui si è recato.
Le iniziative del Tenno che, in qualche modo hanno fatto da stimolo ascoltato o meno allo stesso governo, non si sono comunque fermate al fatto storico. Akihito ha preso di petto anche alcuni casi scottanti di discriminazione, come quello delle persone ammalate di lebbra soggette a politiche di isolamento in lebbrosari da oltre un secolo. Akihito, secondo i media nipponici, ha visitato 14 di queste strutture. Lo stesso atto di chiedere di poter abdicare ha avuto una valenza anche politica, che ha fatto storcere il naso a conservatori e tradizionalisti. La gran parte degli osservatori si attende adesso che il figlio, Naruhito, prosegua sulla linea tracciata dal padre.
L'era di Naruhito
Naruhito è il figlio maggiore dell'imperatore Akihito e dell'imperatrice Michiko e salirà al trono del Crisantemo il 1 maggio, dopo l'abdicazione del padre. Nato il 23 febbraio 1960, è diventato erede al trono nel gennaio 1989 in seguito alla morte di suo nonno, l'imperatore Hirohito e principe ereditario nel febbraio 1991. Si è laureato presso il Dipartimento di Storia dell'Università Gakushuin a Tokyo nel 1982 e un anno dopo è entrato al Merton College presso l'Università di Oxford, studiando per altri tre anni. Ha anche completato la prima parte di un dottorato in discipline umanistiche presso la scuola di specializzazione dell'università di Gakushuin nel 1988.
Nel 1993, Naruhito ha conquistato le prime pagine di tutto il mondo con l'annuncio del tanto atteso fidanzamento con Masako Owada, una diplomatica in carriera laureata in economia all'Università di Harvard e studi a Oxford in relazioni internazionali. La cerimonia nuziale si è tenuta a giugno dello stesso anno.
Naruhito e Masako hanno una figlia di 17 anni, la principessa Aiko, nata nel 2001, otto anni dopo il loro matrimonio. Mentre la principessa della corona ha sofferto di depressione e "disturbi dell'adattamento" indotti dallo stress e dalla grande pressione della vita di corte, Naruhito ha svolto un ruolo attivo nell'allevare la figlia.
Con la cerimonia del 1 maggio Naruhito prenderà possesso delle regalìe imperiali, iniziando una serie di rituali per l'ascesa al trono che si concluderanno il 14-15 novembre con il controverso cerimonia del Daijosai.
I cittadini giapponesi potranno vedere dal vero la nuova coppia imperiale il 4 maggio, quando si apriranno le porte del Giardino del Palazzo. Dalle 10 del mattino (3 in Italia) Naruhito e Masako si affacceranno sei volte. Simbolicamente la vera ascesa al trono di Naruhito avverrà il 22 ottobre con una cerimonia che si chiama "Sokuirei Seiden no Gi", nella quale il Tenno proclamerà al mondo la sua ascesa al trono di fronte ai dignitari di circa 200 paesi. In questo caso l'imperatore sarà vestito alla maniera tradizionale. Poi ci sarà un corteo su una limousine aperta per le strade della Capitale con l'imperatore e l'imperatrice.
Il rito finale, e anche il più suggestivo e controverso, è quello che si terrà il 14-15 novembre. Si tratta del "Daijosai", quando il nuovo imperatore offrirà il nuovo raccolto di riso agli antenati e agli dei, incontrando la progenitrice dea del sole Amaterasu, in padiglioni costruiti all'uopo. Si tratta della parte più legata al culto religioso imperiale dei riti di successione. Il governo ha messo sul tavolo una cifra importante, una ventina di milioni di euro, per questa cerimonia, suscitando critiche di chi vede in questo stanziamento una violazione della Costituzione che vieta il finanziamento pubblico di attività religiose.
Quella che si è conclusa è l'era Heisei, che significa "raggiungere la pace", inaugurata l'8 gennaio 1989. Prima di Akihito ha regnato l'imperatore Hirohito con l'era 'Showa' (pace e armonia), a partire dal 1926, in precedenza la Taisho dell'imperatore Yoshihito dal 1912, mentre prima ancora c'era stata l'era Meiji dell'imperatore Mutsuhito, in vigore dal 1867. Il trono del Crisantemo in Giappone è la più antica monarchia ereditaria esistente al mondo senza aver subito interruzioni, fondata nel 660 a.C. da Jinmu.
Il Tenno che ha regnato sull'era Heisei, "Pace ovunque", con una cerimonia sobria e molto breve, ha lasciato il Trono del Crisantemo nella commozione generale davanti agli alti funzionari e ai membri della famiglia imperiale, schierati nella Sala del Pino del Palazzo imperiale di Tokyo. Accanto a lui, l'imperatrice Michiko. Ai lati della Coppia imperiale erano stati posti i sigilli e due dei tre simboli della regalità nipponica: lo 'tsurugi" (spada) che sconfisse il drago e il gioiello ricurvo "magatama" in due scatole. Saranno affidati al nuovo Imperatore, Naruhito, nella cerimonia che segna l'inizio dell'era Reiwa. La terza regalia imperiale, lo specchio della dea del sole Amaterasu, considerata progenitrice della dinastia, si trova nel Grande Santuario di Ise.
Prima della cerimonia, Akihito, in abiti tradizionali, si era recato a riferire alla dea del sole, nel tempio interno al Palazzo, la sua abdicazione. Erano 202 anni che un imperatore del Giappone non abdicava. L'ultimo era stato nel 1817 Kokaku. Quando ad agosto 2016 Akihito, oggi 85enne, ha chiesto implicitamente di poter fare questo passo, il governo ha dovuto approntare un percorso normativo ad hoc. La legge è stata approvata a giugno del 2017.
Prima di vedere definitivamente tramontata la sua era, l'85enne Akihito si è detto "fortunato di aver potuto compiere i miei doveri con il sostegno e la solidarietà del popolo giapponese, un ricordo indelebile". Giovedì l'imperatore ha adempiuto al suo ultimo impegno ufficiale, presenziando con la consorte, l'imperatrice Michiko, a una cerimonia organizzata a Tokyo dall'Ufficio di Gabinetto, che ha riconosciuto i meriti di Akihito nella riforestazione e la ricerca sulla botanica, assegnandogli il premio Midori.
Trent'anni di regno
Il trentennio di Akihito è stato caratterizzato dalla pace ininterrotta, ha interpretato il suo ruolo di imperatore mantenendo fermi i vincoli costituzionali che non lo vogliono attore dell'agone politico. Dall'adozione della costituzione del dopoguerra nel 1946, l'imperatore svolge un ruolo simbolico piuttosto che politico in Giappone, ciononostante non è stato un'istituzione passiva. Già due anni dopo l'ascesa al trono s'inginocchiò di fronte alla gente di Nagasaki che aveva sofferto i danni di un'imponente eruzione vulcanica, in un atto del tutto inedito per un imperatore. Anche il matrimonio con Michiko, l'imperatrice uscente, ha avuto un carattere nuovo: Michiko Shoda è infatti la figlia di un grande industriale e non una componente dell'alta nobiltà imperiale, come voleva la tradizione.
La visibilità è stata una delle caratteristiche della sua reggenza. Gli imperatori giapponesi hanno storicamente fatto della distanza un elemento di affermazione della sovranità. I giapponesi comuni hanno dovuto aspettare l'imperatore Meiji, alla fine del XIX secolo, per vedere con i propri occhi il Tenno, membro di una dinastia che vanta di essere la più antica del mondo. Akihito, invece, ha visitato in media almeno due volte ognuna delle 47 prefetture in cui è diviso il Giappone. È stato a Kobe dopo il terremoto del 1995 e, ha fatto visita agli abitanti della zona dopo il grande terremoto/tsunami del 2011 nel Tohoku, che ha prodotto il disastro nucleare di Fukushima, una piaga ancora aperta per il Giappone.
L'altro grande pellegrinaggio fatto da Akihito è quello nella storia. Sono numerose le visite realizzate dalla coppia imperiale in luoghi simbolo di quella guerra combattuta in nome del padre, Hirohito. Dalla scogliera di Saipan, dove migliaia di soldati e civili giapponesi si uccisero in mare piuttosto che arrendersi agli americani disegnati dalle autorità come mostri, passando per Hiroshima e Nagasaki distrutte dall'atomica, ma anche Palau e le Filippine. Akihito è stato anche il primo imperatore giapponese a visitare la Cina nel 1992, tra i 36 paesi in cui si è recato.
Le iniziative del Tenno che, in qualche modo hanno fatto da stimolo ascoltato o meno allo stesso governo, non si sono comunque fermate al fatto storico. Akihito ha preso di petto anche alcuni casi scottanti di discriminazione, come quello delle persone ammalate di lebbra soggette a politiche di isolamento in lebbrosari da oltre un secolo. Akihito, secondo i media nipponici, ha visitato 14 di queste strutture. Lo stesso atto di chiedere di poter abdicare ha avuto una valenza anche politica, che ha fatto storcere il naso a conservatori e tradizionalisti. La gran parte degli osservatori si attende adesso che il figlio, Naruhito, prosegua sulla linea tracciata dal padre.
L'era di Naruhito
Naruhito è il figlio maggiore dell'imperatore Akihito e dell'imperatrice Michiko e salirà al trono del Crisantemo il 1 maggio, dopo l'abdicazione del padre. Nato il 23 febbraio 1960, è diventato erede al trono nel gennaio 1989 in seguito alla morte di suo nonno, l'imperatore Hirohito e principe ereditario nel febbraio 1991. Si è laureato presso il Dipartimento di Storia dell'Università Gakushuin a Tokyo nel 1982 e un anno dopo è entrato al Merton College presso l'Università di Oxford, studiando per altri tre anni. Ha anche completato la prima parte di un dottorato in discipline umanistiche presso la scuola di specializzazione dell'università di Gakushuin nel 1988.
Nel 1993, Naruhito ha conquistato le prime pagine di tutto il mondo con l'annuncio del tanto atteso fidanzamento con Masako Owada, una diplomatica in carriera laureata in economia all'Università di Harvard e studi a Oxford in relazioni internazionali. La cerimonia nuziale si è tenuta a giugno dello stesso anno.
Naruhito e Masako hanno una figlia di 17 anni, la principessa Aiko, nata nel 2001, otto anni dopo il loro matrimonio. Mentre la principessa della corona ha sofferto di depressione e "disturbi dell'adattamento" indotti dallo stress e dalla grande pressione della vita di corte, Naruhito ha svolto un ruolo attivo nell'allevare la figlia.
Con la cerimonia del 1 maggio Naruhito prenderà possesso delle regalìe imperiali, iniziando una serie di rituali per l'ascesa al trono che si concluderanno il 14-15 novembre con il controverso cerimonia del Daijosai.
I cittadini giapponesi potranno vedere dal vero la nuova coppia imperiale il 4 maggio, quando si apriranno le porte del Giardino del Palazzo. Dalle 10 del mattino (3 in Italia) Naruhito e Masako si affacceranno sei volte. Simbolicamente la vera ascesa al trono di Naruhito avverrà il 22 ottobre con una cerimonia che si chiama "Sokuirei Seiden no Gi", nella quale il Tenno proclamerà al mondo la sua ascesa al trono di fronte ai dignitari di circa 200 paesi. In questo caso l'imperatore sarà vestito alla maniera tradizionale. Poi ci sarà un corteo su una limousine aperta per le strade della Capitale con l'imperatore e l'imperatrice.
Il rito finale, e anche il più suggestivo e controverso, è quello che si terrà il 14-15 novembre. Si tratta del "Daijosai", quando il nuovo imperatore offrirà il nuovo raccolto di riso agli antenati e agli dei, incontrando la progenitrice dea del sole Amaterasu, in padiglioni costruiti all'uopo. Si tratta della parte più legata al culto religioso imperiale dei riti di successione. Il governo ha messo sul tavolo una cifra importante, una ventina di milioni di euro, per questa cerimonia, suscitando critiche di chi vede in questo stanziamento una violazione della Costituzione che vieta il finanziamento pubblico di attività religiose.
Quella che si è conclusa è l'era Heisei, che significa "raggiungere la pace", inaugurata l'8 gennaio 1989. Prima di Akihito ha regnato l'imperatore Hirohito con l'era 'Showa' (pace e armonia), a partire dal 1926, in precedenza la Taisho dell'imperatore Yoshihito dal 1912, mentre prima ancora c'era stata l'era Meiji dell'imperatore Mutsuhito, in vigore dal 1867. Il trono del Crisantemo in Giappone è la più antica monarchia ereditaria esistente al mondo senza aver subito interruzioni, fondata nel 660 a.C. da Jinmu.