Il modello coreano di risposta al coronavirus attraverso le App
La Corea del Sud, scottata dalla precedente 'esperienza negativa dell'epidemia di MERS, si è attivata presto per rispondere alla diffusione del virus. Il governo ha fornito l'accesso ai database pubblici che ha consentito agli sviluppatori di creare app e siti che tengono traccia delle informazioni conosciute sul Covid-19 e consentono, tra l'altro, di monitorare gli spostamenti delle persone infette. E dove non arrivano le app, ecco i braccialetti elettronici.
Ecco una rassegna delle app più scaricate e dei siti più frequentati.
Corona 100m
L'11 febbraio è stata lanciata "Corona 100m" che, incrociando i dati di geolocalizzazione dell’utente con i database governativi pubblici, consente agli utenti, tra l'altro, di vedere la data in cui un paziente ha avuto la conferma della positività, oltre che la sua nazionalità, il genere, l'età e i suoi spostamenti, e naturalmente, come dice il nome dell'app, la distanza rispetto a potenziali luoghi a rischio. Lo hanno spiegato gli sviluppatori a CNN Business: quando qualcuno entra in un raggio di 100 metri da dove è passata una persona registrata come affetta da Coronavirus riceve una notifica push. L'app è stata scaricata oltre un milione di volte nei primi 10 giorni dopo il lancio.
Coronamap
Anche l''app disegnata dallo sviluppatore Lee Jun-young, Corona Map, consente di tracciare gli spostamenti delle persone registrate come portatrici del virus. Intervistato da CNN ha dichiarato di averla realizzato perché trovava le informazioni fornite dai database messi a disposizione dal governo di difficile comprensione. Insomma occorreva una soluzione più fruibile e di facile lettura: "Ho pensato che sarebbe stato efficace contrassegnare questi dati su una mappa."
Coronamap.live
Criticato in passato per la gestione delle epidemie, il governo coreano ha scelto inizialmente di dare accesso a informazioni molto dettagliate sui casi confermati, tra cui l'età, il genere e gli spostamenti quotidiani delle persone infette prima di essere messe in quarantena. Informazioni anonime ma che hanno che hanno consentito agli sviluppatori Web di creare mappe dettagliate che tracciano i movimenti dei pazienti. E' il caso dei siti web Coronamap.live e Coronaita. Un pulsante su Coronamap.live dice "Guarda se sono sicuro" e con un click mostra agli utenti se ci sono casi di Coronavirus noti nelle loro vicinanze.
Uno degli effetti collaterali dell'uso di queste applicazioni pare essere proprio il timore di "apparire" sulla mappa. Molti sudcoreani hanno effettuato l'accesso ai siti e alcuni sostengono che l'idea di infettarsi e apparire su una mappa online sia così mortificante da impedire loro di uscire.
"Abbiamo avuto reazioni molto negative per l'epidemia di MERS cinque anni fa, perché non abbiamo reso pubblici gli spostamenti di quei pazienti," aveva dichiarato a febbraio, chiedendo di rimanere anonimo, a Reuters un funzionario della sanità coreana.
L'app del governo
L'app sviluppata dal Ministero degli Interni e della Sicurezza, consente a coloro ai quali è stato ordinato di non uscire di casa di rimanere in contatto con gli operatori sanitari e riferire sui loro progressi e usa il GPS per tenere traccia della loro posizione per assicurarsi che non stiano rompendo la quarantena. Denominata burocraticamente "Protezione di sicurezza in auto-quarantena" è disegnata in modo piuttosto spartano in versione Android e per iPhone. (Fonte: MIT)
Braccialetti elettronici per i renitenti alla quarantena
La settimana scorsa la Corea del Sud ha annunciato che utilizzerà i braccialetti elettronici per impedire alle persone di interrompere la quarantena perché le app di monitoraggio del governo possono essere eluse dai pazienti che lasciano i loro telefoni a casa o spenti.
Secondo Associated Press e l'agenzia di stampa coreana Yonhap sono alcune decine, fra le decine di migliaia di persone messe in quarantena dopo il 1 aprile, ad aver aggirato il divieto di uscire di casa evitando il tracciamento delle app. Per contrastare il problema il governo coreano ha pensato al braccialetto elettronico collegato alle applicazioni tramite Bluetooth. Il sistema avvisa i funzionari se la persona si allontana dallo smartphone o tenta di disconnettersi: "Dopo un'attenta valutazione, il governo ha deciso di mettere braccialetti elettronici sulle persone che violano la regola dell'autoisolamento, come uscire senza preavviso e non rispondere alle telefonate", ha dichiarato il primo ministro Chung Sye-kyun.