Il genocidio armeno: le immagini storiche
Tensioni tra Germania e Turchia
La camera bassa del Parlamento tedesco, ha votato quasi all'unanimità una risoluzione che riconosce il genocidio della popolazione armena da parte delle forze ottomane nel 1915. Un voto che ha creato a tensioni con la Turchia, partner fondamentale per la Germania e l'Europa dopo l'accordo per rallentare il flusso di migranti verso l'Europa. La Turchia ha richiamato il proprio ambasciatore a Berlino.
Un secolo fa, nel 1915, cominciavano nell'Impero Ottomano i massacri e le deportazioni degli Armeni, che in tre anni avrebbero provocato 1,3 milioni di vittime, secondo gli stessi Armeni, ma anche secondo gli storici, tra 250.000 e 500.000 secondo le autorità turche. Un massacro su cui, l'anno scorso,è intervenuto anche il Papa definendolo il primo genocidio moderno.
Indeboliti dalla sconfitta nella guerra dei Balcani, nel febbraio 1914, gli Ottomani, su pressione dei paesi occidentali, si impegnarono ad avviare riforme per tutelare le minoranze etniche e religiose. Ma, nell'ottobre dello stesso anno, entrarono nella prima guerra mondiale, a fianco della Germania e dell'Impero Austro-Ungarico.
Poche settimane dopo gli arresti di massa dei leader armeni, nel maggio 1915 una legge speciale autorizzò le deportazioni 'per motivi di sicurezza interna' di tutti i 'gruppi sospetti'. La popolazione armena di Anatolia e di Cilicia, additata come "il nemico interno", fu deportata verso i deserti della Mesopotamia.
Durante l'esodo forzato molti morirono di stenti e malattie o furono uccisi. Altri morirono nei campi dove furono confinati. Alcuni riuscirono a fuggire in occidente. L'operazione di 'pulizia etnica' aveva un doppio obiettivo: occupare le terre appartenenti agli Armeni, situate tra la Turchia e il Caucaso, e togliere alla minoranza cristiana qualsiasi illusione. Nel 1920, dopo la dura sconfitta nella guerra mondiale, l'impero Ottomano fu smantellato. Nel maggio 1918 fu istituito uno stato armeno, inglobato nell'Ex Urss. La Turchia non riconosce il termine di 'genocidio', ma ammette i massacri e la morte di molti Armeni durante le deportazioni. Secondo Ankara si trattò di repressione contro una popolazione che collaborava con la russia zarista.
Il genocidio armeno fu riconosciuto, nel 1985, dalla sottocommissione dei diritti umani Onu e nell'87 dal Parlamento europeo. I paesi che riconoscono il genocidio con il voto tedesco di oggi sono 21, tra cui l'Italia.
Un secolo fa, nel 1915, cominciavano nell'Impero Ottomano i massacri e le deportazioni degli Armeni, che in tre anni avrebbero provocato 1,3 milioni di vittime, secondo gli stessi Armeni, ma anche secondo gli storici, tra 250.000 e 500.000 secondo le autorità turche. Un massacro su cui, l'anno scorso,è intervenuto anche il Papa definendolo il primo genocidio moderno.
Indeboliti dalla sconfitta nella guerra dei Balcani, nel febbraio 1914, gli Ottomani, su pressione dei paesi occidentali, si impegnarono ad avviare riforme per tutelare le minoranze etniche e religiose. Ma, nell'ottobre dello stesso anno, entrarono nella prima guerra mondiale, a fianco della Germania e dell'Impero Austro-Ungarico.
Poche settimane dopo gli arresti di massa dei leader armeni, nel maggio 1915 una legge speciale autorizzò le deportazioni 'per motivi di sicurezza interna' di tutti i 'gruppi sospetti'. La popolazione armena di Anatolia e di Cilicia, additata come "il nemico interno", fu deportata verso i deserti della Mesopotamia.
Durante l'esodo forzato molti morirono di stenti e malattie o furono uccisi. Altri morirono nei campi dove furono confinati. Alcuni riuscirono a fuggire in occidente. L'operazione di 'pulizia etnica' aveva un doppio obiettivo: occupare le terre appartenenti agli Armeni, situate tra la Turchia e il Caucaso, e togliere alla minoranza cristiana qualsiasi illusione. Nel 1920, dopo la dura sconfitta nella guerra mondiale, l'impero Ottomano fu smantellato. Nel maggio 1918 fu istituito uno stato armeno, inglobato nell'Ex Urss. La Turchia non riconosce il termine di 'genocidio', ma ammette i massacri e la morte di molti Armeni durante le deportazioni. Secondo Ankara si trattò di repressione contro una popolazione che collaborava con la russia zarista.
Il genocidio armeno fu riconosciuto, nel 1985, dalla sottocommissione dei diritti umani Onu e nell'87 dal Parlamento europeo. I paesi che riconoscono il genocidio con il voto tedesco di oggi sono 21, tra cui l'Italia.