Inaugurati albero e presepe in San Pietro, a Roma. Papa: "Mondo cancella segni cristiani del Natale"
Il Pontefice prende spunto dal presepe per parlare della salvaguardia dell'ambiente e al contempo invita genitori e nonni a tramandare a figli e nipoti la tradizione del presepe e i segni cristiani dei quali è custode
Pochi giorni dopo aver pubblicato la lettera apostolica Admirabile signum sul presepe, Papa Francesco ha ribadito che la rappresentazione della Natività è "una maniera genuina di comunicare il Vangelo, in un mondo che a volte sembra avere paura di ricordare che cos'è veramente il Natale, e cancella i segni cristiani per mantenere solo quelli di un immaginario banale, commerciale", una premessa che ha accompagnato la delegazione delle popolazioni del Triveneto che, un anno dopo il disastro ecologico di cui furono vittime, hanno voluto regalare al Vaticano un abete rosso per l'Albero di Natale di Piazza San Pietro (alto circa 26 metri, con diametro di 70 centimetri). Tra i presenti anche il governatore del Veneto Luca Zaia.
Disastri naturali come quello che lo scorso anno si è abbattuto sul Triveneto sono "eventi che spaventano, sono segnali d'allarme che il creato ci manda, e che ci chiedono di prendere subito decisioni efficaci per la salvaguardia della nostra casa comune", ha ricordato Bergoglio. Ho appreso con piacere che, in sostituzione delle piante rimosse saranno ripiantati 40 abeti per reintegrare i boschi gravemente danneggiati dalla tempesta del 2018", ha aggiunto, "l'abete rosso che avete voluto donare rappresenta un segno di speranza specialmente per le vostre foreste, affinché possano essere al più presto ripulite e dare così inizio all'opera di riforestazione".
Alla presenza di una folla di fedeli, di cori tradizionali e gruppi di sbandieratori, il Papa ha ricordato che "il presepe è un segno semplice e mirabile della nostra fede e non va perduto, anzi, è bello che sia tramandato, dai genitori ai figli, dai nonni ai nipoti". Rivolgendosi direttamente ai presenti, ha aggiunto: "L'incontro odierno mi offre l'opportunità per rinnovare il mio incoraggiamento alle vostre popolazioni, che l'anno scorso hanno subito una devastante calamità naturale, con l'abbattimento d'intere zone boschive".
Disastri naturali come quello che lo scorso anno si è abbattuto sul Triveneto sono "eventi che spaventano, sono segnali d'allarme che il creato ci manda, e che ci chiedono di prendere subito decisioni efficaci per la salvaguardia della nostra casa comune", ha ricordato Bergoglio. Ho appreso con piacere che, in sostituzione delle piante rimosse saranno ripiantati 40 abeti per reintegrare i boschi gravemente danneggiati dalla tempesta del 2018", ha aggiunto, "l'abete rosso che avete voluto donare rappresenta un segno di speranza specialmente per le vostre foreste, affinché possano essere al più presto ripulite e dare così inizio all'opera di riforestazione".
Alla presenza di una folla di fedeli, di cori tradizionali e gruppi di sbandieratori, il Papa ha ricordato che "il presepe è un segno semplice e mirabile della nostra fede e non va perduto, anzi, è bello che sia tramandato, dai genitori ai figli, dai nonni ai nipoti". Rivolgendosi direttamente ai presenti, ha aggiunto: "L'incontro odierno mi offre l'opportunità per rinnovare il mio incoraggiamento alle vostre popolazioni, che l'anno scorso hanno subito una devastante calamità naturale, con l'abbattimento d'intere zone boschive".