Indonesia: attacchi kamikaze in 3 chiese a Surabaya, 13 morti e decine di feriti
L'Isis ha rivendicato la responsabilità dei tre attentati
E' di 13 morti (compresi i 6 membri della famiglia che ha messo a segno l'attentato) e 41 feriti il bilancio degli attacchi suicidi rivendicati dall'Isis e sferrati questa mattina contro delle chiese in Indonesia. Gli attacchi hanno preso di mira verso le 7,30 locali ((le 2 e 30 italiane) tre chiese a Surabaya, seconda città dell'Indonesia situata nell'Est dell'isola di Giava. Secondo l'organo di propaganda dell'Isis, l'agenzia Amaq, "tre attacchi kamikaze" hanno fatto dei morti e dei feriti "fra i guardiani delle chiese e dei cristiani nella città di Surabaya".
Responsabile degli attacchi una famiglia di 6 persone, tra cui due bambine
Una famiglia di sei persone, fra cui due bambine, è responsabile degli attacchi. La famiglia, composta da madre, padre, due figlie di 9 e 12 anni e due figli di 16 e 18, era legata al movimento radicale Jamaah Ansharut Daulah, un gruppo che sostiene l'Isis. Testimoni intervistati dalle televisioni hanno affermato che uno degli attentati è stato compiuto da una donna velata accompagnata da due bambini.
Le chiese prese di mira dagli attentatori sono la cattolica Santa Maria a Surabaya, la Gereja Pantekosta Pusat Surabaya (Chiesa pentecostale) e la chiesa Kristen Indonesia Diponegoro. L'Isis aveva rivendicato gli attacchi ma la polizia aveva escluso l'implicazione dell'organizzazione jihadista.