Joan Baez compie 80 anni: la voce della protesta dal Vietnam a Trump
Ripercorriamo le tappe della vita e della carriera della "Regina del Folk".
Il 9 gennaio la cantautrice statunitense che ha lasciato un segno indelebile nella musica degli anni '60 e '70 per suo stile vocale, per il sodalizio artistico e sentimentale con Bob Dylan e per il suo impegno sociale compie 80 anni e non accenna a tirare i remi in barca sia come artista, anche visuale, sia come attivista.
In questi giorni turbolenti per l'America, sui suoi profili social la Baez annuncia una mostra virtuale dei suoi dipinti intitolata "Mischief Makers 2", dove presenta una nuova serie di ritratti di personaggi influenti in diversi campi - dalla politica alla letteratura, dallo sport alla musica, dall'ambientalismo alla controcultura - come Patti Smith, Greta Thunberg, il regista Michael Moore, l'ex quarterback e attivista Colin Kaepernick.
Well done, Georgia! And well done, @staceyabrams & Fair Fight. Less than a dozen of these prints left! Hand-signed & numbered, comes with a cert of authenticity. $200 each + shipping/handling. Proceeds to @FairFight because the work goes on. Get yours here https://t.co/F0vfzievOG
— Joan Baez (@joancbaez) January 6, 2021
Una passione quella per la pittura strettamente intrecciata all'impegno politico se è vero che nei giorni scorsi sempre attraverso i suoi canali social la Baez ha messo in vendita una edizione limitata di stampe del ritratto di Stacey Abrams da lei dipinto e intitolato 'Georgia on my Mind' per sostenere Fair Fight, l'organizzazione fondata dalla stessa Abrams per promuovere il diritto di voto, elezioni eque, e per educare e incoraggiare gli elettori alla partecipazione.
L'occasione erano i ballottaggi in Georgia, determinanti per il controllo del Senato Usa. "Non importa quale sarà il risultato, dopo martedì il lavoro non sarà finito", ha scritto l'indomita Joan Baez, prevedendo che sarebbero seguiti giorni non facili per la politica Usa. I suoi ritratti della vicepresidente Kamala Harris con la didascalia che la definiva una "dura" e di Anthony Fauci con accanto la parola "fiducia" sono diventati virali durante la sua personale campagna elettorale per le presidenziali del 2020 contro Trump e la sua amministrazione.
As Joe Biden’s running mate, Kamala Harris is fighting for the soul of America in her badass Converse All Stars. Let’s take back the White House and the Senate! Vote! pic.twitter.com/tXXYMmAGrS
— Joan Baez (@joancbaez) September 28, 2020
La sua storia artistica, d'altronde, ha sempre viaggiato in parallelo con quella di attivista, sebbene non abbia mai abbracciato direttamente un partito politico. Il primo atto di disobbedienza civile a 16 anni (si rifiutò di lasciare la sua classe alla Palo Alto Senior High School nella California del nord, per una simulazione di evacuazione per attacco aereo, ritenendolo un atto di propaganda governativa), le marce per i diritti civili e contro la guerra del Vietnam, gli arresti per i sit-in pacifisti, le battaglie per i diritti umani e per la comunità LGBT, l'appoggio alla causa ambientalista, la protesta contro la guerra in Iraq, le manifestazioni contro la pena di morte, fino al sostegno alla candidatura di Barack Obama alla Casa Bianca nel 2008.
Nei primi anni Sessanta fu lei, già voce affermata della scena folk della costa orientale che aveva i suoi epicentri nel Greenwich Village di New York e nel Newport Folk Festival, a imporre all'attenzione del pubblico un giovanissimo Bob Dylan con cui intrecciò una relazione sentimentale tanto breve quanto cruciale per la storia della musica. Negli anni Settanta, dopo l'addio alla storica etichetta folk Vanguard, Joan Baez divenne la capofila di un country impegnato in un panorama musicale nordamericano in cui andava per la maggiore la musica nera dal soul al funk e poi cominciava a farsi strada la disco. Le cronache rosa riportano anche un flirt con un giovanissimo Steve Jobs, il guru di Apple, nei primi anni Ottanta quando lui aveva 27 anni e lei 41.
Nata a Staten Island, a New York, il 9 gennaio 1941, la cantautrice è figlia di Alberto Baez, un medico messicano. Il nonno di Joan, il reverendo Alberto Baez, si era convertito dal cattolicesimo per diventare un ministro metodista e si era trasferito negli Stati Uniti. Sua madre, Joan Bridge, nata a Edimburgo, in Scozia, era una professoressa di letteratura, figlia di un sacerdote anglicano inglese discendente dai duchi di Chandos. Un mix di culture che aiutò senz'altro la formazione intellettuale della giovane Joan. Anche perché, a causa del lavoro di suo padre all'Unesco, la famiglia Baez si trasferisce molte volte, sia in varie città degli Usa sia in molti paesi stranieri tra cui Inghilterra, Francia, Svizzera, Spagna, Canada e Iraq. Imparò presto a suonare la chitarra e le sue prime esibizioni pubbliche avvennero a Boston.
La sua voce da soprano messa al servizio della musica folk le permise di farsi notare al Newport Folk Festival nel 1959. Alle canzoni tradizionali affiancò presto un grande numero di pezzi suoi. Poi, l'incontro con Bob Dylan di cui ha interpretato molte canzoni aumentò la notorietà di entrambi: memorabile rimane il successo planetario di 'Blowin in the wind' eseguita spesso in duo nei concerti e diventata manifesto della generazione dei giovani statunitensi disillusi dalla politica portata avanti negli anni cinquanta e sessanta dal loro paese e sfociata dapprima nella guerra fredda e poi nella guerra del Vietnam. A metà anni '60 Dylan e Baez furono incoronati come il re e la regina delle canzoni di protesta e anche quando la loro relazione finì, il sodalizio artistico proseguì con duetti e tour. Baez lavorò anche con altri compositori come Phil Ochs, Tim Hardin e Donovan.
Nel 1968, si sposò con il giornalista attivista David Harris. Poco dopo, nel 1969, Harris viene arrestato e rimarrà in prigione per 20 mesi per aver fondato The Resistance, un'organizzazione che dissuade i giovani americani dall'arruolarsi per andare in guerra contro il Vietnam. Mentre lui è detenuto, Joan, che dal palco di Woodstock denuncia l'ingiusta detenzione del marito, vola ad Hanoi, la capitale vietnamita, e partecipa alla fondazione di Amnesty International. Quando David viene rilasciato, però, la coppia si divide dopo pochi mesi.
Negli anni '80 e '90, ha mantenuto il suo attivismo ma ha anche sofferto di depressione. In questo lasso di tempo la Baez ha scritto due autobiografie, Daybreak (1968) e And a Voice to Sing With (1987). Nel 2009, un documentario sulla sua vita dal titolo 'How Sweet The Sound' è stato premiato al Toronto Film Festival. Nel 2017 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame, l'istituzione di Cleveland che annovera gli artisti più influenti della storia della musica. Il suo ultimo album, 'Whistle Down the Wind' dal titolo della cover di una struggente ballata di Tom Waits che apre la raccolta, risale al 2018.
Inevitabile per la Regina del Folk e della canzone di protesta schierarsi negli ultimi quattro anni contro Donald Trump a cui nel 2017 ha dedicato un brano al vetriolo intitolato 'Nasty Man':