Giove. Dal sorvolo della sonda Juno le prime immagini di Ganimede
Nei prossimi giorni la navicella invierà ulteriori foto che gli esperti elaboreranno per fornire un ritratto a colori della più grande luna del Sistema solare
Sono arrivate dalla sonda Juno della Nasa le prime immagini di Ganimede, il più grande satellite di Giove e del Sistema solare.
Le immagini scattate nel sorvolo ravvicinato avvenuto il 7 giugno mostrano dettagli della superficie ghiacciata ricca d'acqua tra cui crateri e lunghe strutture che potrebbero essere i segni lasciati da movimenti tettonici.
Passata a poco più di 1.000 chilometri dalla superficie, il sorvolo di Juno è stato il più vicino dai tempi della sonda Galileo che incontrò il grande satellite gioviano nel maggio del 2000 e da cui sarà possibile conoscere molti dettagli di questo interessante corpo celeste che custodisce grandi quantità di acqua ghiacciata.
"Servirà del tempo per poterne trarre conclusioni scientifiche - ha commentato Scott Bolton del Southwest Research Institute di San Antonio e responsabile scientifico di Juno - ma fino ad allora possiamo goderci questa meraviglia celeste".
Le due immagini diffuse al momento dalla Nasa sono state scattate dalla Junocam, una piccola camera pensata soprattutto per scopi didattici e che può essere controllata dal pubblico di internet, e dalla Stellar Reference Unit, una fotocamera che serve prevalentemente a garantire la rotta della sonda, e mostrano dettagli con una risoluzione che arriva fino a 600 metri.
La missione è stata lanciata nel 2011 con lo scopo di studiare Giove e alcuni dei sui principali satelliti tra cui appunto Ganimede, studiato per la prima volta da Galileo Galilei nel 1610. Juno è arrivato a destinazione nel 2016 e continuerà a raccogliere dati almeno fino al 2025 grazie ai suoi 9 strumenti di bordo, di cui 2 sono italiani.
Il nostro paese ha fornito un importante contributo alla missione attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e industriale con partecipazioni di Leonardo e Thales Alenia Space Italia.
Le immagini scattate nel sorvolo ravvicinato avvenuto il 7 giugno mostrano dettagli della superficie ghiacciata ricca d'acqua tra cui crateri e lunghe strutture che potrebbero essere i segni lasciati da movimenti tettonici.
Passata a poco più di 1.000 chilometri dalla superficie, il sorvolo di Juno è stato il più vicino dai tempi della sonda Galileo che incontrò il grande satellite gioviano nel maggio del 2000 e da cui sarà possibile conoscere molti dettagli di questo interessante corpo celeste che custodisce grandi quantità di acqua ghiacciata.
"Servirà del tempo per poterne trarre conclusioni scientifiche - ha commentato Scott Bolton del Southwest Research Institute di San Antonio e responsabile scientifico di Juno - ma fino ad allora possiamo goderci questa meraviglia celeste".
Le due immagini diffuse al momento dalla Nasa sono state scattate dalla Junocam, una piccola camera pensata soprattutto per scopi didattici e che può essere controllata dal pubblico di internet, e dalla Stellar Reference Unit, una fotocamera che serve prevalentemente a garantire la rotta della sonda, e mostrano dettagli con una risoluzione che arriva fino a 600 metri.
La missione è stata lanciata nel 2011 con lo scopo di studiare Giove e alcuni dei sui principali satelliti tra cui appunto Ganimede, studiato per la prima volta da Galileo Galilei nel 1610. Juno è arrivato a destinazione nel 2016 e continuerà a raccogliere dati almeno fino al 2025 grazie ai suoi 9 strumenti di bordo, di cui 2 sono italiani.
Il nostro paese ha fornito un importante contributo alla missione attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e industriale con partecipazioni di Leonardo e Thales Alenia Space Italia.