"Just Because I'm Black". Omaggio a George Floyd con i Simpson in versione afroamericana
A Milano, il murale contro il razzismo di AleXsandro Palombo
In Corso Buenos Aires e via Torino a Milano la serie di opere "Just Because I am Black" dello street artist AleXsandro Palombo. Sono un omaggio a George Floyd, l'afroamericano ucciso da un agente di polizia durante un controllo a Minneapolis, con i volti del Simpson.
Nelle opere, Palombo immortala i Simpson, in versione afroamericana, in un ritratto di famiglia insieme alla Statua della Libertà incappucciata come un membro del Ku Klux Klan e Bart che con un gessetto giallo scrive sulla lavagna: "Who is next". In un altro disegno si vede il piccolo Simpson intento ad attaccare al muro un poster di George Floyd sormontato dalla scritta: "Just Because I am Black".
Secondo l'artista, la famiglia Simpson in versione afroamericana è il ritratto corrosivo dell'American Dream, una riflessione sulla crisi razziale che sta colpendo gli Usa e il resto del mondo. "Il problema razziale è sempre lo stesso, è lì radicato da secoli - spiega Palombo -. È un problema culturale e trasversale che si diffonde con il virus dello stereotipo, del pregiudizio e dell'ignoranza. E' un problema di tutti perché non colpisce una sola etnia e non ci sarà fine finché i governi non prenderanno le giuste misure atte a prevenire e perseguire con leggi forti la violenza razzista. Solo se verranno attuate politiche forti che coinvolgono l'intero sistema educativo si potrà contrastare il diffondersi della discriminazione razziale nelle future generazioni. Il vaccino più efficace resta quello dell'educazione ai diritti umani, alla diversità, l'uguaglianza e l'inclusività".
Già nel 2014 Palombo aveva realizzato una serie di opere intitolata "I Can't Breathe" come tributo a Eric Garner, soffocato da un agente statunitense bianco durante un tentativo di arresto, proprio come successo a George Floyd a Minneapolis. Tra le opere più famose dell'artista di origine salentina, trapiantato a Milano, la serie Just because I'm a woman, con le donne leader della politica mondiale ritratte come vittime di violenza domestica.
Nelle opere, Palombo immortala i Simpson, in versione afroamericana, in un ritratto di famiglia insieme alla Statua della Libertà incappucciata come un membro del Ku Klux Klan e Bart che con un gessetto giallo scrive sulla lavagna: "Who is next". In un altro disegno si vede il piccolo Simpson intento ad attaccare al muro un poster di George Floyd sormontato dalla scritta: "Just Because I am Black".
Secondo l'artista, la famiglia Simpson in versione afroamericana è il ritratto corrosivo dell'American Dream, una riflessione sulla crisi razziale che sta colpendo gli Usa e il resto del mondo. "Il problema razziale è sempre lo stesso, è lì radicato da secoli - spiega Palombo -. È un problema culturale e trasversale che si diffonde con il virus dello stereotipo, del pregiudizio e dell'ignoranza. E' un problema di tutti perché non colpisce una sola etnia e non ci sarà fine finché i governi non prenderanno le giuste misure atte a prevenire e perseguire con leggi forti la violenza razzista. Solo se verranno attuate politiche forti che coinvolgono l'intero sistema educativo si potrà contrastare il diffondersi della discriminazione razziale nelle future generazioni. Il vaccino più efficace resta quello dell'educazione ai diritti umani, alla diversità, l'uguaglianza e l'inclusività".
Già nel 2014 Palombo aveva realizzato una serie di opere intitolata "I Can't Breathe" come tributo a Eric Garner, soffocato da un agente statunitense bianco durante un tentativo di arresto, proprio come successo a George Floyd a Minneapolis. Tra le opere più famose dell'artista di origine salentina, trapiantato a Milano, la serie Just because I'm a woman, con le donne leader della politica mondiale ritratte come vittime di violenza domestica.