Kenya, quando il riscatto passa dall'arte. I graffitari di Nairobi a scuola in un vagone abbandonato
Nella capitale africana il collettivo BSQ Crew, un gruppo di "graffitari" originariamente fondato da tre artisti di strada è diventato un'istituzione.
Il gruppo ha trasformato un vecchio vagone hanno lavorato noleggiato dalla direzione del museo ferroviario in uno studio d'arte che oggi ospita decine di giovani artisti. Brian Musasia, noto anche con il suo nome d'arte Msale, è uno dei membri originali di BSQ. Il ventiseienne, ex studente d'arte, racconta quanto sia dura in Kenya la vita dell'artista di strada. Quando manca il denaro per i materiali uno deve ingegnarsi come può con quello che ha a disposizione. Come quando, da giovanissimo e senza un soldo per comprarsi una tela, gli venne l'idea di dipingere sul tessuto preverniciato che in casa veniva usato come tende per finestra.
"È nostra responsabilità come artisti (africani) raccontare una storia diversa sull'Africa rispetto a ciò che ti è stato raccontato o che hai imparato - le storie vere che viviamo". E' Bebeto Ochieng, che si firma Thufu-B, a parlare. E' un altro dei membri fondatori del collettivo e crede fermamente nel ruolo che l'arte gioca nella società: "Crediamo che l'arte sia un'arma per il cambiamento. E la nuova generazione di artisti kenioti che sta venendo fuori scuoterà l'intera Nairobi."
La maggior parte degli artisti in Kenya ha difficoltà a guadagnarsi da vivere e spesso quella dell'artista non è considerata una professione dignitosa, tuttavia la scena artistica a Nairobi negli ultimi anni ha visto un numero crescente di artisti ottenere riconoscimenti anche all'estero.