Cicciottello a chi? L'internet cinese censura gli insulti al leader della Corea del Nord Kim Jong-un
La Corea del Nord ha chiesto alla Cina di rivolgersi con rispetto a Kim Jong-un. Ad esempio, non chiamandolo"Kim Fatty the Third!"...
La Corea del Nord ha chiesto alla Cina di bloccare tutte le ricerche online che deridono il leader Kim Jong-un: ad esempio, il nomignolo "Kim Fatty the Third" ("Kim III il cicciottello"), usato in forma dispregiativa, non dà risultati se digitato con le parole cinesi "Jin San Pang" su Weibo (il Twitter locale) o sul motore di ricerca Baidu.
La svolta, secondo la ricostruzione del quotidiano sudcoreano Herald Business, sarebbe maturata in un incontro di alcuni mesi fa tra funzionari del Nord e di Pechino, mentre il bando sarebbe diventato operativo da ottobre. Kim, rappresentante della terza generazione al potere della famiglia che controlla il Paese da circa 70 anni, è diventato il bersaglio dei netizen cinesi, a partire dai più giovani, dall'apparizione alla cerimonia funebre del padre Kim Jong-il, morto a dicembre 2011, secondo il China Digital Times. I test missilistici e nucleari fatti nel tempo da Pyongyang hanno ulteriormente accelerato il trend, dando sfogo alla frustrazione per l'imprevedibilità del vicino alleato.
Ad agosto, Pechino ha cominciato a varare la stretta online, al punto che alcune foto di manifestazioni di protesta in Cina contro il Nord e postate sui microblogging sono state eliminate. In rete circolano ancora i titoli apparsi sull'Apple Daily, testata di Hong Kong, in cui si ricorda che la "Corea del Nord chiede al popolo cinese di rivolgersi con rispetto a Kim Jong-un, non chiamandolo con altri nomi o 'Kim Fatty the Third!", nomignolo attualmente oscurato dalle ricerche online.
Il portavoce del ministro degli esteri cinese Geng Shuang ha confermato che il governo è impegnato a costruire un sistema di opinioni sano e civile e che disapprova l'uso di parole o nimognoli che possano screditare o insulotare il leader di altri paesi.
La svolta, secondo la ricostruzione del quotidiano sudcoreano Herald Business, sarebbe maturata in un incontro di alcuni mesi fa tra funzionari del Nord e di Pechino, mentre il bando sarebbe diventato operativo da ottobre. Kim, rappresentante della terza generazione al potere della famiglia che controlla il Paese da circa 70 anni, è diventato il bersaglio dei netizen cinesi, a partire dai più giovani, dall'apparizione alla cerimonia funebre del padre Kim Jong-il, morto a dicembre 2011, secondo il China Digital Times. I test missilistici e nucleari fatti nel tempo da Pyongyang hanno ulteriormente accelerato il trend, dando sfogo alla frustrazione per l'imprevedibilità del vicino alleato.
Ad agosto, Pechino ha cominciato a varare la stretta online, al punto che alcune foto di manifestazioni di protesta in Cina contro il Nord e postate sui microblogging sono state eliminate. In rete circolano ancora i titoli apparsi sull'Apple Daily, testata di Hong Kong, in cui si ricorda che la "Corea del Nord chiede al popolo cinese di rivolgersi con rispetto a Kim Jong-un, non chiamandolo con altri nomi o 'Kim Fatty the Third!", nomignolo attualmente oscurato dalle ricerche online.
Il portavoce del ministro degli esteri cinese Geng Shuang ha confermato che il governo è impegnato a costruire un sistema di opinioni sano e civile e che disapprova l'uso di parole o nimognoli che possano screditare o insulotare il leader di altri paesi.