Kim Jong-un, la regola del 21 e il "luminoso successo della Corea del Nord contro il virus maligno"
Il leader nordcoreano chiede di non abbassare la guardia contro il coronavirus nonostante l'assenza di casi
Kim Jong-un torna in pubblico e partecipa a una riunione del partito dei lavoratori. Anche questa volta lo fa 21 giorni dopo l'ultima apparizione. Accade da aprile, cioè da quando era improvvisamente sparito dalle scene tanto che si rincorrevano voci sulla sua morte. Da allora gli analisti hanno notato che il leader nordcoreano si fa vedere circa ogni tre settimane giorno più giorno meno, e c'è chi ha collegato questa misteriosa scadenza temporale con la durata della quarantena nella maggior parte dei paesi del mondo. In sostanza, Kim dilazionerebbe le sue uscite seconda la "regola dei 21 giorni", un periodo di tempo necessario, almeno in teoria, per prevenire l'insorgenza di sintomi di Covid-19.
In Corea del Nord zero casi di coronavirus
Nell'incontro con il politburo del partito dei Lavoratori, Kim ha sottolineato ancora una volta il brillante successo della Corea del Nord nella lotta contro il Covid-19. "Siamo riusciti a prevenire l'avanzata di questo virus maligno - ha detto - e a mantenere una stabile situazione non pandemica a dispetto della crisi sanitaria mondale". Il dittatore nordcoreano ha tuttavia avvertito che occorre mantenere "alta la guardia alla luce della situazione nei Paesi confinanti".
Alla riunione erano presenti, oltre ai membri del Politburo (il sancta sanctorum del potere nordcoreano), anche membri del Comitato centrale, ministri, presidenti di comitati provinciali del partito, comandanti delle forze armate e componenti del quartier generale centrale dell'emergenza anti-epidemica. Kim, dopo aver analizzato in dettaglio i sei mesi di lavoro contro l'epidemia, ha concluso che il paese è riuscito a evitare l'ingresso del virus e ha mantenuto stabilmente una situazione di assenza del coronavirus, mentre il resto del mondo andava in crisi.
"Questo è un luminoso successo ottenuto dalla lungimirante leadership del Comitato centrale del Partito e dall'alto senso di responsabilità mostrato da tutto il popolo che si è mosso come un corpo unico in base agli ordini del Comitato centrale del Partito", ha detto il leader, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale KCNA.
Adesso il successo dovrà essere consolidato per "garantire pienamente la sicurezza dello stato e il benessere del popolo". E quindi ci sarà bisogno "di mantenere la massima allerta, senza alcun segno di autocompiacimento o di rilassamento del fronte anti-epidemico", ha detto il leader nordcoreano, anche adattando le misure al rischio di una "ri-infezione o ri-espansione del maligno contagio che permane in paesi vicini e in aree circostanti il paese, dove non c'è una prospettiva di alleggerimento del rischio epidemico".
Il leader supremo ha poi criticato duramente alcune disattenzioni e un senso di rilassamento presente tra i funzionari nell'affrontare il lavoro anti-epidemico: un allentamento delle misure anti-epidemiche - ha avvertito - avrebbe come conseguenza un'inimmaginabile e irrisolvibile crisi.
La Corea del Nord ha affrontato sei mesi fa con una certa prontezza l'insorgere dell'epidemia sigillando le frontiere e attivando immediatamente le misure più severe. Ciononostante nessuno è in grado di dire quanto e se il virus si sia diffuso nel paese, dove vige il massimo controllo sull'informazione da parte del regime. Gruppi di fuoriusciti hanno sostenuto che vi siano stati molti contagi e diversi morti, ma questa informazione non ha trovato altre prove. Secondo informazioni arrivate nelle ultime settimane da Pyongyang, la vita scorre nella normalità. Le foto mostrano cittadini che indossano la mascherina, ma questa sembra l'unica differenza rispetto al passato.
In Corea del Nord zero casi di coronavirus
Nell'incontro con il politburo del partito dei Lavoratori, Kim ha sottolineato ancora una volta il brillante successo della Corea del Nord nella lotta contro il Covid-19. "Siamo riusciti a prevenire l'avanzata di questo virus maligno - ha detto - e a mantenere una stabile situazione non pandemica a dispetto della crisi sanitaria mondale". Il dittatore nordcoreano ha tuttavia avvertito che occorre mantenere "alta la guardia alla luce della situazione nei Paesi confinanti".
Alla riunione erano presenti, oltre ai membri del Politburo (il sancta sanctorum del potere nordcoreano), anche membri del Comitato centrale, ministri, presidenti di comitati provinciali del partito, comandanti delle forze armate e componenti del quartier generale centrale dell'emergenza anti-epidemica. Kim, dopo aver analizzato in dettaglio i sei mesi di lavoro contro l'epidemia, ha concluso che il paese è riuscito a evitare l'ingresso del virus e ha mantenuto stabilmente una situazione di assenza del coronavirus, mentre il resto del mondo andava in crisi.
"Questo è un luminoso successo ottenuto dalla lungimirante leadership del Comitato centrale del Partito e dall'alto senso di responsabilità mostrato da tutto il popolo che si è mosso come un corpo unico in base agli ordini del Comitato centrale del Partito", ha detto il leader, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale KCNA.
Adesso il successo dovrà essere consolidato per "garantire pienamente la sicurezza dello stato e il benessere del popolo". E quindi ci sarà bisogno "di mantenere la massima allerta, senza alcun segno di autocompiacimento o di rilassamento del fronte anti-epidemico", ha detto il leader nordcoreano, anche adattando le misure al rischio di una "ri-infezione o ri-espansione del maligno contagio che permane in paesi vicini e in aree circostanti il paese, dove non c'è una prospettiva di alleggerimento del rischio epidemico".
Il leader supremo ha poi criticato duramente alcune disattenzioni e un senso di rilassamento presente tra i funzionari nell'affrontare il lavoro anti-epidemico: un allentamento delle misure anti-epidemiche - ha avvertito - avrebbe come conseguenza un'inimmaginabile e irrisolvibile crisi.
La Corea del Nord ha affrontato sei mesi fa con una certa prontezza l'insorgere dell'epidemia sigillando le frontiere e attivando immediatamente le misure più severe. Ciononostante nessuno è in grado di dire quanto e se il virus si sia diffuso nel paese, dove vige il massimo controllo sull'informazione da parte del regime. Gruppi di fuoriusciti hanno sostenuto che vi siano stati molti contagi e diversi morti, ma questa informazione non ha trovato altre prove. Secondo informazioni arrivate nelle ultime settimane da Pyongyang, la vita scorre nella normalità. Le foto mostrano cittadini che indossano la mascherina, ma questa sembra l'unica differenza rispetto al passato.