Kim Oh No! Kim Kardashian fa arrabbiare il Giappone: ha chiamato "Kimono" la sua linea di lingerie
Il kimono non è solo un abito
Voleva richiamare il fascino dell'Oriente e giocare sul suo nome, ma non aveva fatto i conti con la tradizione. L'idea di Kim Kardashian di chiamare la sua linea di intimo modellante "Kimono" ha fatto arrabbiare i giapponesi, offesi per la sua mancanza di rispetto nei confronti del loro capo d'abbigliamento tradizionale.
La star americana dei reality tv, presentando il suo brand, ha spiegato che "celebra e accresce le forme e le curve delle donne". "Non c'e' nessun rispetto per quello che l'indumento significa nella nostra cultura", rispondono dal Giappone. "Noi indossiamo i kimono per celebrare la salute, la nascita di un figlio, matrimoni, lauree, ai funerali. È un capo celebrativo e si tramanda nelle famiglie di generazione in generazione". Intanto su Twitter è stato lanciato l'hashtag #KimOhNo subito entrato nei trending topic e in tantissimi stanno postando foto di abiti tradizionali spiegando che il "kimono" non è semplicemente un vestito ma ha un significato culturale che non può essere ignorato.
Un kimono per ogni occasione
Il kimono è un indumento tradizionale giapponese ed è il costume nazionale del Paese. La parola significa "cosa indossare". È una veste a forma di T che arriva fino alle caviglie con colletto e maniche lunghe portato da persone di entrambi i sessi e di tutte le età.
Il kimono da donna consiste di almeno dodici parti da indossare, unire e fissare secondo regole precise, ed è spesso abbinato a fermagli ornamentali per capelli chiamati kanzashi. La scelta del kimono da indossare in un'occasione è legata a numerosi simboli e sottili messaggi sociali. La scelta riflette l'età della donna, il suo stato civile e la formalità dell'occasione.
Kurotomesode: kimono nero dipinto solo sotto la cintura; formale e per donne sposate. Spesso indossato dalle madri degli sposi ai matrimoni.
Furisode: kimono formale per donne nubili, completamente decorato. Il "furisode" è spesso indossato dalle ragazze alla cerimonia di passaggio alla maggiore età e dalle parenti non sposate degli sposi nei matrimoni. Ce ne sono di vari tipi a seconda della lunghezza delle maniche
Irotomesode: kimono in tinta unita (escluso il nero), decorato solo sotto la cintura. Formale è indossato da donne sposate, spesso le parenti più strette degli sposi ai matrimoni.
Hōmongi: "abito da visita" con decorazioni che si sviluppano oltre le spalle. Formale, è indossato sia da donne nubili che sposate, spesso dalle amiche della sposa ai matrimoni.
Tsukesage: ha decorazioni meno estese e generalmente limitate a sotto la cintura e alle maniche, può essere indossato sia da donne sposate che da donne nubili.
Iromuji: kimono in tinta unita (a esclusione del nero e del bianco/avorio) che può essere indossato sia da donne sposate che da donne nubili spesso in occasione delle cerimonie del tè. La seta tinta può produrre figure (rinzu, simile allo jacquard) ma non ha decorazioni di colori diversi.
Komon: "bel motivo", kimono con un piccolo motivo decorativo ripetuto su tutta la superficie dell'abito. Informale, può essere indossato sia da donne sposate che da donne nubili.
Edo komon: è un tipo di komon contraddistinto da piccoli punti disposti in gruppi densi a formare un disegno più ampio sulla superficie dell'abito.
Yukata: kimono estremamente informale, sfoderato, generalmente in cotone, lino o canapa.
Parte integrante del kimono è l'obi, una cintura alta e rigida che si allaccia con un grande nodo di varia foggia; alcuni obi sono di materiale preziosissimo e costano parecchie decine di migliaia di yen, fungono da gioielli. Le geta sono invece zoccoli che vengono indossati con speciali calze bianche. Sopra il kimono si mette l'haori, un corto soprabito di seta o di lana.
La star americana dei reality tv, presentando il suo brand, ha spiegato che "celebra e accresce le forme e le curve delle donne". "Non c'e' nessun rispetto per quello che l'indumento significa nella nostra cultura", rispondono dal Giappone. "Noi indossiamo i kimono per celebrare la salute, la nascita di un figlio, matrimoni, lauree, ai funerali. È un capo celebrativo e si tramanda nelle famiglie di generazione in generazione". Intanto su Twitter è stato lanciato l'hashtag #KimOhNo subito entrato nei trending topic e in tantissimi stanno postando foto di abiti tradizionali spiegando che il "kimono" non è semplicemente un vestito ma ha un significato culturale che non può essere ignorato.
Un kimono per ogni occasione
Il kimono è un indumento tradizionale giapponese ed è il costume nazionale del Paese. La parola significa "cosa indossare". È una veste a forma di T che arriva fino alle caviglie con colletto e maniche lunghe portato da persone di entrambi i sessi e di tutte le età.
Il kimono da donna consiste di almeno dodici parti da indossare, unire e fissare secondo regole precise, ed è spesso abbinato a fermagli ornamentali per capelli chiamati kanzashi. La scelta del kimono da indossare in un'occasione è legata a numerosi simboli e sottili messaggi sociali. La scelta riflette l'età della donna, il suo stato civile e la formalità dell'occasione.
Kurotomesode: kimono nero dipinto solo sotto la cintura; formale e per donne sposate. Spesso indossato dalle madri degli sposi ai matrimoni.
Furisode: kimono formale per donne nubili, completamente decorato. Il "furisode" è spesso indossato dalle ragazze alla cerimonia di passaggio alla maggiore età e dalle parenti non sposate degli sposi nei matrimoni. Ce ne sono di vari tipi a seconda della lunghezza delle maniche
Irotomesode: kimono in tinta unita (escluso il nero), decorato solo sotto la cintura. Formale è indossato da donne sposate, spesso le parenti più strette degli sposi ai matrimoni.
Hōmongi: "abito da visita" con decorazioni che si sviluppano oltre le spalle. Formale, è indossato sia da donne nubili che sposate, spesso dalle amiche della sposa ai matrimoni.
Tsukesage: ha decorazioni meno estese e generalmente limitate a sotto la cintura e alle maniche, può essere indossato sia da donne sposate che da donne nubili.
Iromuji: kimono in tinta unita (a esclusione del nero e del bianco/avorio) che può essere indossato sia da donne sposate che da donne nubili spesso in occasione delle cerimonie del tè. La seta tinta può produrre figure (rinzu, simile allo jacquard) ma non ha decorazioni di colori diversi.
Komon: "bel motivo", kimono con un piccolo motivo decorativo ripetuto su tutta la superficie dell'abito. Informale, può essere indossato sia da donne sposate che da donne nubili.
Edo komon: è un tipo di komon contraddistinto da piccoli punti disposti in gruppi densi a formare un disegno più ampio sulla superficie dell'abito.
Yukata: kimono estremamente informale, sfoderato, generalmente in cotone, lino o canapa.
Parte integrante del kimono è l'obi, una cintura alta e rigida che si allaccia con un grande nodo di varia foggia; alcuni obi sono di materiale preziosissimo e costano parecchie decine di migliaia di yen, fungono da gioielli. Le geta sono invece zoccoli che vengono indossati con speciali calze bianche. Sopra il kimono si mette l'haori, un corto soprabito di seta o di lana.