Kosovo, l'opposizione lancia gas lacrimogeni in Parlamento per bloccare i lavori
Dopo i fischi, i getti d'acqua e lo spray al pepe, l'opposizione kosovara è arrivata a lanciare gas lacrimogeni per bloccare i lavori del Parlamento riunito in seduta plenaria per discutere e approvare gli accordi con la Serbia e Montenegro firmati dal governo a Bruxelles sotto l'egida dell'Unione Europea. L'opposizione rigetta questi accordi che danno più diritti e potere alla minoranza etnica serba nel Paese ed è contraria anche all'accordo di demarcazione del confine con il Montenegro.
Il governo guidato dal Partito Democratico del Kosovo si è detto determinato a perseguire l'obiettivo dell'approvazione degli accordi nonostante che nel dicembre scorso la Corte Costituzionale abbia dato parere contrario.
Gli accordi firmati a Bruxelles sono il tentativo di superare le divergenze che dividono i due paesi dal 2008 quando Pristina dichiarò l'indipendenza. Da allora il Kosovo è stato riconosciuto da 111 paesi ma non dalla Serbia che, sostenuta da Mosca, ha finora impedito all'ex provincia autonoma nella Serbia della Jugoslavia all'epoca di Tito di diventare membro delle Nazioni Unite.