"L'odore di Capaci", intervista all'operatore Rai Marco Sacchi
"C'era un odore acre e intenso, mi dicevano di esplosivo. Erano le conseguenze di una cattiveria e di una violenza mai viste a farmi tremare insieme alla mia telecamera". Sono parole di Marco Sacchi, tra i primi operatori ad arrivare a Capaci quel 23 maggio del 1992. Marco ci ha lasciato ieri all'improvviso. Lo vogliamo ricordare con l'intervista registrata a Palermo il 12 maggio scorso
Ieri il collega Marco Sacchi ci ha lasciato. Una perdita tragica e improvvisa. Nella sua lunga carriera alla Rai Tgr Sicilia aveva documentato i più gravi fatti di mafia che hanno segnato Palermo tra il 1981 e il 1992, ed era uno dei primi operatori arrivati a Capaci il giorno della strage. È stato così nostro prezioso compagno di viaggio nei giorni, appena trascorsi, in cui Rainews24 ha ricordato Giovanni Falcone. Marco ha rivissuto insieme a noi, per la prima volta da quel terribile, gli attimi tragici in cui l'obiettivo della sua telecamera registrava la devastazione lasciata da un'esplosione inaudita. Ha ricordato "l'odore acre dell'aria e il silenzio" pesante come un macigno, la "violenza e la cattiveria mai viste" di quell'attentato con estrema generosità. Perché ritornare a quel giorno per lui non è stato facile. Ma ricordare quello che "hanno fatto a Giovanni" è stato più forte della paura di rivivere quei momenti. Ci siamo sentiti martedì mattina, il giorno dopo le celebrazioni per Falcone. Era ancora scosso dal fardello ritornato a galla, ma "felice per come abbiamo raccontato" l'amico giudice. "Poi c'è stato Paolo (Borsellino) ..." mi ha detto. Ci siamo salutati con un "a presto". Marco, invece, se ne è andato. Nel giorno in cui furono celebrati i funerali di Giovanni Falcone.
Quella che segue è la sua testimonianza a #Files24 registrata il 12 maggio a Palermo. Ancora grazie Marco.