La CIA è su Instagram. Il primo post è un test per aspiranti spie
La sfida è riconoscere una serie di oggetti sparsi alla rinfusa su un tavolo
Già presente su Facebook e Twitter, la Cia debutta su Instagram. Il primo post è una sorta di test per invogliare aspiranti spie a entrare nella Central intelligence agency. La sfida è riconoscere una serie di oggetti sparsi alla rinfusa su un tavolo. "Sbarcare su Instagram è un altro modo per condividere storie sulla Cia e reclutare americani di talento", ha spiegato un portavoce.
Diversi sono gli oggetti "sospetti" sul tavolo, tutti appartenenti ad agenti in servizio. C'è una sveglia puntata sulle 08.46, l'ora del primo attacco alle Torri gemelle di New York, una parrucca grigia per agenti sotto copertura, una mappa della Cina e il badge del direttore Gina Haspel. C'è anche una busta con la scritta 'top secret pulp', che serve a distruggere documenti, e un ritratto di Tony Mendez, l'agente che si finse regista di Hollywood per liberare sei ostaggi americani a Teheran nel 1980. E ancora una scatola con gemelli per i polsini della camicia, utili per permettere agli agenti di riconoscersi fra loro. Con il test per le spie, la Cia mantiene il tono ironico dell'esordio su Twitter nel 2014: "Non possiamo confermare né smentire che questo sia il nostro primo tweet". L'agenzia di spionaggio cerca da sempre di avere un contatto diretto con i cittadini che possono interagire con "l'agente segreto Molly Hale". Dal 2002 Molly risponde a fax, telefonate, email e, adesso è la "social media manager" ufficiale della Cia nonché amministratrice del blog. Dietro lo pseudonimo si nasconde una persona in carne e ossa e in tanti, sia uomini che donne, hanno rivestito questo ruolo nel corso degli anni. Per contattarla si può usare l'hashtag #askmollyhale o scrivere al blog. Prima o poi risponderà!
Diversi sono gli oggetti "sospetti" sul tavolo, tutti appartenenti ad agenti in servizio. C'è una sveglia puntata sulle 08.46, l'ora del primo attacco alle Torri gemelle di New York, una parrucca grigia per agenti sotto copertura, una mappa della Cina e il badge del direttore Gina Haspel. C'è anche una busta con la scritta 'top secret pulp', che serve a distruggere documenti, e un ritratto di Tony Mendez, l'agente che si finse regista di Hollywood per liberare sei ostaggi americani a Teheran nel 1980. E ancora una scatola con gemelli per i polsini della camicia, utili per permettere agli agenti di riconoscersi fra loro. Con il test per le spie, la Cia mantiene il tono ironico dell'esordio su Twitter nel 2014: "Non possiamo confermare né smentire che questo sia il nostro primo tweet". L'agenzia di spionaggio cerca da sempre di avere un contatto diretto con i cittadini che possono interagire con "l'agente segreto Molly Hale". Dal 2002 Molly risponde a fax, telefonate, email e, adesso è la "social media manager" ufficiale della Cia nonché amministratrice del blog. Dietro lo pseudonimo si nasconde una persona in carne e ossa e in tanti, sia uomini che donne, hanno rivestito questo ruolo nel corso degli anni. Per contattarla si può usare l'hashtag #askmollyhale o scrivere al blog. Prima o poi risponderà!